Finanza Personale
In Italia ci sono 22,8 milioni di evasori. Ma solo uno su otto ha la partita Iva
Se è vero che gli italiani sono un popolo di evasori, bisogna sfatare il mito delle partite Iva. Sono principalmente dipendenti e pensionati a non pagare le tasse.
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In Italia ci sono 22,8 milioni di evasori e solo uno su otto è una partita Iva. Stando ad una recente ricerca effettuata dalla Cgia di Mestre i contribuenti con dei debiti fiscali non ancora riscossi dalle varie agenzie fiscali sono rappresentati da 3,8 milioni di persone giuridiche – tra le quali rientrano delle società di capitali, degli enti commerciali e delle cooperative -, mentre i restanti 19,2 milioni sono delle persone fisiche.
In quest’ultima categoria di evasori, 16,3 milioni sono dei lavoratori dipendenti, dei pensionati o dei percettori di altre forme di reddito. Il 12,7% – pari a 2,9 milioni di evasori – sono dei titolari di partita Iva che svolgono un’attività economica come artigiani, commercianti o liberi professionisti.
La Cgia di Mestre mette in evidenza che dai dati ufficiali che ha fornito l’Agenzia delle Entrate Riscossioni emerge che i lavoratori autonomi non costituiscono un popolo di evasori, come spesso crede l’opinione pubblica. Inutile negarlo, anche in questa categoria di contribuenti ci sono dei soggetti che non adempiono ai propri obblighi fiscali, ma stando ai dati ufficiali sono proporzionalmente in pochi ad essere in possesso di una partita Iva.
Italiani, popolo di evasori
Gli evasori, in Italia, creano un’enorme voragine ai conti dello Stato. Nel periodo compreso tra il 2020 ed il 2024 le tasse, le imposte e le multe che non sono state riscosse direttamente dal fisco o da altri enti ammontano a 1.274,5 miliardi di euro.
Nel corso di questi ventiquattro anni sono decedute delle persone, delle imprese hanno cessato l’attività e molti soggetti sono diventati nullatenenti: l’incrociarsi di queste situazioni ha fatto sì che gli importi che potenzialmente aggredibili si riducessero di molto. L’Erario, infatti, può attaccare solo 100 miliardi di euro, pari al 7,9% del totale.
La Cgia di Mestre ricorda segnala inoltre che:
Il cosiddetto magazzino residuo è composto da 175 milioni di cartelle per un numero complessivo di 291 milioni di crediti. Gli avvisi di addebito e di accertamento esecutivo sono mediamente di importo molto contenuto: il 76 per cento dei singoli crediti, infatti, sono di importo inferiore a 1.000 euro e cubano complessivamente 59 miliardi di euro.