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Apple: arriva multa miliardaria | Interviene l’Unione Europea
L’Unione Europea ha imposto una multa di 1,8 miliardi di dollari a Apple, per abuso di posizione dominante relativo ai servizi di streaming musicale. La condanna inoltre impone a Cupertino di non proibire più, per le App terze, la pubblicizzazione di alternative che siano più economiche appunto di quanto si può ottenere tramite sottoscrizione di servizi su AppStore ufficiale. È una causa che sarà di enorme interesse per diversi servizi concorrenti, a partire da Spotify, e che ha già avuto degli effetti importanti per quanto riguarda le trattative in pre-market, con il titolo di AAPL che perde oltre l’1,5%, in attesa che partano però le trattative vere e proprie.
Si tratta nel complesso di una multa finanziariamente non così decisiva per Apple, per quanto impatterà sull’esercizio corrente. A far discutere analisti e investitori sono più le limitazioni che inevitabilmente, in seguito alla multa di cui sopra, verranno meno. Tra queste la protezione di quel giardino recintato che è per Apple un business assai proficuo.
Unione Europea contro Apple: arriva la maxi multa
Un abuso di posizione dominante che è durato più di 10 anni, nel settore della distribuzione della musica via streaming su dispositivi Apple e tramite AppStore. Questo è quanto afferma l’Unione Europea in accompagnamento a una multa che farà certamente discutere. L’Unione Europea afferma infatti che l’abuso di posizione dominante sarebbe stato esercitato impedendo alle App che sono vendute tramite AppStore e che tramite queste offrono servizi in abbonamento di pubblicizzare sistemi di pagamento più economici di quelli praticati su AppStore. È l’ennesima discussione, ai piani più alti della politica mondiale, sulla struttura del mercato interno di Apple.
Una multa che, rimanendo a livello economico, è di molto superiore a quanto si aspettavano gli analisti che hanno seguito l’intera procedura, il cui consenso si era attestato intorno ai 500 milioni di dollari.
Le restrizioni poste da Apple sarebbero pertanto condizioni commerciali ingiuste e che dovranno essere rimosse al fine di ripristinare delle condizioni ritenute giuste anche per la concorrenza.
Apple ha comunque annunciato il ricorso, che però con ogni probabilità impiegherà degli anni, mentre gli effetti di quanto imposto sopra saranno, secondo quanto riporta Reuters, immediatamente operativi. La decisione interessa inoltre le aziende direttamente concorrenti dei servizi di streaming offerti da Apple, ovvero in primo luogo, per diffusione, Spotify.
Altra tegola su Apple: il titolo in sofferenza
La multa è certamente alta, anche se in realtà di molto inferiore a quanto imposto in passato a Google per situazioni simili. Il titolo intanto, in attesa dell’apertura delle contrattazioni, sta già perdendo in pre-market circa l’1,5%, bruciando così ogni velleità di recupero.
La notizia arriva al termine di un periodo non brillante per Apple, con iPhone che non sembrerebbe aver venduto quanto preventivato e con i crescenti problemi con la Cina che periodicamente tornano a occupare le prime pagine dei giornali finanziari e tecnologici.
Apple contesta la decisione dell’Unione Europea affermando che non vi è alcun tipo di danno causato ai consumatori tramite i propri comportamenti e che la situazione post-sanzione non sarà comunque migliore per gli utenti che si rivolgono al suo ecosistema.
Apple ha inoltre sottolineato come Spotify non versi nulla per gli abbonamenti a Apple, in quanto le sottoscrizioni avvererebbero sul sito web di Spotify e non appunto tramite AppStore.
Nel frattempo però che si giungerà al termine del lungo iter giudiziario, Apple dovrà obbedire, versare denaro e rimuovere ogni tipo di limitazione. Il tutto in un momento di grandi cambiamenti da Apple, che la scorsa settimana ha annunciato lo stop al progetto della sua auto, per concentrare gli sforzi economici e tecnologici sul settore AI.