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Cina: altre misure contro gli short | Si può salvare la borsa?
La turbolenza sui mercati cinesi non sembra essere ancora alle spalle, tant’è che le autorità cinesi hanno diffuso un ennesimo comunicato, che include ulteriori mosse per cercare di stabilizzare i mercati e, si legge nel comunicato, ridurre la volatilità. Tradotto in parole più semplici, ci saranno altre misure, di concerto con i principali operatori di mercato, per arginare quella che sembra essere un trend negativo senza fine. Questo dopo un’altra settimana da incubo per i principali indici azionari cinesi, che hanno lasciato sul campo quantità di capitali importanti.
L’andamento del mercato azionario cinese è la cartina tornasole delle preoccupazioni che affliggono gli investitori, tanto cinesi quanto stranieri, sull’andamento dell’economia cinese. Continuano infatti le importanti tensioni anche sul mercato immobiliare, con la liquidazione di Evergrande che non sarà il capitolo finale per il comparto e al tempo stesso continua la crescita di quello che sembra essere il nuovo concorrente come locomotiva della crescita globale, l’India, che è molto più attrattiva oggi per chi alloca capitali importanti. E anche per i piccoli risparmiatori in cerca di investimenti più avventurosi.
Nuove misure in Cina, con il coordinamento tra pubblico e privato
Si tratta di nuove misure che avranno l’obiettivo dichiarato di ridurre la volatilità dei mercati e le fluttuazioni “abnormali” di mercati, almeno secondo quanto si legge nel comunicato. Le autorità, secondo quanto riportano anche diverse testate occidentali, lavoreranno in modo proattivo insieme ai principali operatori di mercato.
Queste misure arrivano dopo un ennesimo mese da incubo, quello di gennaio, che ha visto il principale indice della borsa cinese, CSI 300, lasciare per strada oltre il 6%, nonostante l’annuncio di importanti programmi di sostegno all’economia e di rientro di capitali delle aziende statali.
Calo, tra le altre cose, nonostante il governo si sia sempre detto pronto a intervenire a sostegno della stabilizzazione della propria economia. Interventi però che almeno fino a oggi si sono dimostrati essere più che altro spot e senza un piano organico di intervento che possa invertire un trend avviato ormai da tempo e comunque fortemente ribassista.
Nel programma annunciato oggi ci sarà una lotta senza quartiere alla manipolazione di mercato e anche alla speculazione via vendite short, per quanto non siano stati definiti i dettagli di questi interventi, né precisamente chi andranno a colpire.
Queste misure si aggiungono a quelle implementate la scorsa settimana e che includono divieti di prestito di certe azioni per le operazioni di short. Divieti che però non sembrano aver sortito gli effetti sperati, mentre a gennaio circa 2 miliardi hanno preso la via di strumenti che permettono di investire su azioni straniere, come riportato da una nostra analisi di poche ore fa.
Una situazione che dunque appare come senza via d’uscita e per la quale i divieti hanno dimostrato di poter fare davvero poco. Chissà se le ulteriori misure annunciate possano effettivamente impedire quella che in altri contesti appare essere una normale price discovery, con il rischio comunque che ulteriori misure di emergenza mandino ai mercati un messaggio chiaro: c’è bisogno di arginare una caduta del settore azionario cinese che non sembra poter invertire la rotta con quelli che sono *normali meccanismi di mercato.
Spinta anche ai fondi di medio e lungo periodo
Dove non arriva il privato, arriverà la mano pubblica. Nell’ultimo pacchetto di misure sarebbe incluso anche uno stimolo alla creazione di fondi con orizzonti di medio e lungo periodo. Anche qui però non è chiaro quali saranno le misure concrete affinché ciò avvenga.
I più cinici penseranno al solito giro di telefonate per impegnare chi lavora come istituzione finanziaria nella Repubblica Popolare a dare spazio a piani che sanno più di politica che di finanza. Staremo a vedere: tra poche ore riapriranno le piazze asiatiche e emetteranno il loro primo verdetto.