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Cina risponde a von der Leyen. Giù titoli EV a Hong Kong
Come prevedibile, Pechino ha risposto picche all’annuncio da parte di Ursula von der Leyen dell’avvio di un’indagine sugli aiuti di stato ai produttori di veicoli elettrici in Cina. A esprimere dissenso e contrarietà è stato il Ministero del Commercio, che ha definito l’indagine di Bruxelles come un atto puramente protezionistico, che avrà delle ripercussioni sui rapporti commerciali tra i due blocchi.
Il ministero ha aggiunto che proteggerà i diritti legittimi delle proprie compagnie, indicando nelle numerose società europee che operano in Cina – questo è suggerito tra le righe – un possibile bersaglio di eventuali ritorsioni. Parafrasando quanto annunciato mercoledì da von der Leyen, lo stesso ministero per il commercio di Pechino ha dichiarato le misure europee annunciate come distorsive della supply chain del comparto dei veicoli elettrici. Si apre così un altro fronte per Pechino, con la guerra commerciale con gli USA che sembrerebbe essere ancora nel vivo.
Effetti sui rapporti commerciali tra Cina e Europa: Pechino minaccia ritorsioni
Quanto annunciato mercoledì da Ursula von der Leyen ha sollecitato risposte immediate da parte del governo cinese, che ha già commentato l’avvio di indagini UE sugli aiuti di stato garantiti alle aziende del settore delle auto elettriche. Indagine che diversi analisti avevano interpretato come segnale di debolezza dei produttori europei nel comparto e che avrebbe innescato una reazione immediata da parte di Pechino.
Così è stato e a farsi portavoce del malcontento di Pechino è il Ministero del Commercio, che ha diffuso una nota per esprimere la propria contrarietà riguardo la decisione comunicata dalla presidente della Commissione Europea. Contrarietà che avrà delle ripercussioni, probabilmente immediate, sui rapporti commerciali tra Cina e Europa, almeno secondo quanto è stato annunciato dal Ministero.
L’indagine sarebbe parte di una strategia – protesta Pechino – chiaramente protezionista. Parere in realtà condiviso anche tra gli analisti che per primi si sono espressi sulla novità comunicata ieri dalla massima carica della Commissione Europea.
Settore auto elettriche: un nervo scoperto per Pechino, ma anche per Bruxelles
Il settore delle auto elettriche è cruciale sotto diversi aspetti tanto per Bruxelles quanto per Pechino. L’Unione Europea ha annunciato un ambizioso piano che dovrebbe portare alla conversione completa del parco auto verso l’elettrico, con la proibizione per le vendite di veicoli alimentati con carburanti basati su combustibili fossili che partirà dal 2030, almeno secondo i programmi.
Per Pechino il comparto EV è il fiore all’occhiello di un’economia che comincia a scricchiolare e che preoccupa analisti e investitori da tempo. Un settore di grandi prospettive, con BYD che è il primo gruppo mondiale per volumi tanto di batterie per le auto elettriche, quanto di veicoli ibridi, che sta conquistando quote di mercato rilevanti anche in Europa.
Le borse rispondono
Le borse hanno rispost,o punendo Volvo – di proprietà di Geely, con sede a Hangzhou, Nio, Xpeng e BYD stessa. Una situazione prevedibile a fronte degli accenni di una guerra commerciale che potrebbe punire, anche sul medio periodo, le vendite di veicoli cinesi in Europa.
Ora la palla passa alla Commissione Europea, che pur avrà previsto una reazione tanto veemente da parte della Repubblica Popolare Cinese. La situazione, per i titoli legati al mondo auto e EV, continuerà ad essere interessante fino alla stabilizzazione di questa situazione.