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Corona Svedese: miglior mese da 10 anni. Ma quanto durerà?
Dopo un anno da cardiopalmo, la corona svedese ha fatto registrare il mese più importante in termini di crescita di tutto l’ultimo decennio. Ancora una volta a pesare, e non potrebbe essere altrimenti, le attese sul futuro delle politiche monetarie delle diverse banche centrali. Mentre tutti credono che a Washington e a maggior ragione a Francoforte sia ormai il tempo giusto per il pivot, a Stoccolma le cose potrebbero andare diversamente – e la banca centrale potrebbe decidere per ulteriori rialzi dei tassi a stretto giro.
Questo, in combinazione con una debolezza strutturale del dollaro nel corso delle ultime sedute, ha contribuito a un mese, novembre, che passerà agli annali dell’importante divisa nazionale svedese. Un recupero del 6% nei confronti del dollaro non si faceva registrare, dicono gli almanacchi, dal 2021. Minore la crescita contro l’euro, ma comunque importante, dato che si attesta al 3%. In questo caso, ricorda correttamente Bloomberg, si tratta dei gain più importanti dal 2012. Un mese da ricordare anche perché al vertice della speciale classifica delle performance delle principali valute su scala mondiale.
Riksbank è la più credibile sui rialzi: i mercati puntano sulla corona svedese
Il discorso è piuttosto semplice, da manuale di macroeconomia del primo anno di università. Riksbank ha affermato, con una certa convinzione, di essere pronta a ulteriori rialzi dei tassi nel caso in cui le circostanze di mercato dovessero richiederlo. Una posizione relativamente invidiabile, se dovessimo guardarvi da questo angolo, rispetto alle principali banche centrali dei paesi cosiddetti sviluppati, che tutte hanno già messo entrambe le mani sul freno a mano.
Washington e Francoforte difficilmente potranno permettersi altri rialzi dopo una stagione di politiche monetarie restrittive importante e dopo che le relative economie stanno dando importanti segni di cedimento.
La Svezia invece si gode un rimbalzo che è dovuto anche alla sparizione delle pressioni ribassiste che angustiavano la valuta, a causa di una forte crisi economica, condita da una crisi del settore immobiliare. Le cose, almeno per ora, sembrerebbero però pronte ad un’inversione di rotta decisa, complice anche un ritorno dell’appetito per il rischio sui mercati.
Vale comunque la pena ricordare che la situazione per l’economia svedese è ancora piuttosto complicata: il paese è in recessione tecnica e non è detto che riesca a invertire la rotta a stretto giro di posta.
I mercati ci credono, gli analisti meno
E noi siamo con i secondi, per un motivo piuttosto semplice: parlare di ulteriori rialzi con un’economia che sta mostrando segni di cedimento più importanti dei cugini dell’area euro e anche rispetto agli Stati Uniti sembra fantascienza. Riksbank ha certamente uno storico di credibilità da poter sfruttare e che, come abbiamo visto, è in grado di produrre ancora effetti annuncio.
Tuttavia a qui a ritenere che ci possano effettivamente essere questi rialzi di cui parla la banca centrale svedese crediamo che ci siano distanze che, almeno per ora, appaiono incolmabili.
I trader più sofisticati, quelli sulle opzioni, rimangono comunque short, segno del fatto che anch’essi credono poco al fatto che il rally possa essere prolungato. Puntano sul fatto che si sia trattato di un rimbalzo tecnico o poco più , per quanto si parli di percentuali certamente importanti.
Stessa questione sul piano tecnico: Riksbank dovrà presto interrompere il piano di acquisto di corone in cambio di valuta pregiata e questo potrebbe far saltare i supporti che per ora hanno tenuto. Che sia arrivato il tempo di dichiarare il rally di SEK contro EUR e USD? I più sofisticati tra gli analisti e gli investitori ritengono di sì. Chi si muove da retailer no. Negli ultimi anni però, i mercati ci hanno insegnato che non sempre i più sofisticati ci hanno visto lungo.