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Il miracolo della Lira Turca attrae investitori. C’è chi punta forte sulla rinascita di Ankara. È l’ora di TRY?

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Che al mercato piacessero le scommesse non dovrebbe essere un mistero per nessuno. E questo vale anche per i mercati ritenuti storicamente più seri, come quelli valutari, del Forex. Chi non ha seguito però gli ultimi 12 mesi sulle piazze internazionali si troverà stupito nel rilevare come il nuovo *pupillo** dei mercati finanziari sia TRY, la lira turca, che sta lottando ormai da tempo sulla strada della redenzione. Nonostante il cambio ai vertici della banca centrale, Ankara si sta dimostrando piuttosto risoluta nel tornare ad una sorta di normalità. Ed è proprio su questo, nel più classico dei carry trade, che stanno puntando diversi tra i player più importanti del mercato.

Tassi alti a Washington? Sono molto più alti a Ankara, e con le buone prospettive sia per l’economia turca, sia per una tenuta della lira sulle piazze internazionali, il trade del secolo è servito su un piatto d’argento. Questo a patto ovviamente che tutto vada per il verso giusto e che di ripensamenti, nella Repubblica Turca, non ce ne siano. TRY rimane comunque una delle più calde delle valute più comunemente scambiate anche dai trader. E sarà il caso di fare il punto della situazione, in quello che sembrerebbe essere uno dei pochi porti sicuri in una situazione generale densa di soprese.

È Ankara la vera sorpresa?

Tutti vogliono la lira? Ecco cosa sta succedendo

Per quanto parlare di stabilità sia forse troppo, è vero che la parabola della lira turca è di quelle da strappare qualche sorriso anche ai più inguaribili pessimisti. Nonostante infatti dalle parti di Washington il mantra sia in alto più a lungo – riferito ai tassi – c’è chi fa meglio e rimane su tassi stellari e ben saldo nel proposito di riportare l’inflazione su livelli tollerabili.

La lira turca è in recupero, per quanto marginale, sul dollaro e anche sull’euro, segno che la politica di lacrime e sangue sta finalmente pagando. E che la strada intrapresa ormai un anno fa, dopo le elezioni, comincia a garantire frutti importanti. Dal picco vicino ai 33 contro il dollaro si è ormai in discesa dalla fine di aprile, e gli elevatissimi tassi di interesse stanno spingendo in molti a fare il più classico dei carry trade.

Si prende a prestito in dollari USA e si investe su un’economia che per molti potrebbe essere al punto di svolta e soprattutto in attesa dei ricavi importanti che coincidono con la stagione turistica, ricavi alimentati anche da un turismo appunto in forte crescita, aiutato anche da un tasso di cambio molto favorevole per gli europei.

BOfA ma non solo puntano sulla lira, dunque, trascinandosi dietro in tanti tra coloro i quali sono a caccia di buone occasioni in un mondo forex sempre più difficile da interpretare e sempre agitato da situazioni non esattamente lineari.

Una situazione da tenere sotto osservazione

La scommessa è in realtà sulla riuscita di un’impresa

Un’impresa che se dovesse riuscire troverà certamente o quasi il suo spazio negli annali della storia della finanza e delle politiche monetarie. Certo, con un consenso politico – in parte speso, cosa che si è vista durante la recente tornata di elezioni locali – è più facile farlo. Ma in pochi, comprese le banche d’affari che ora guardano alla Turchia come una sorta di miracolo, avrebbero scommesso sulla riuscita di questa operazione.

Tutto questo mentre la Banca Centrale prova a ricostruire riserve in valuta estera assai sgangherate. Sarà davvero TRY il prossimo miracolo di questa fase molto turbolenta per i mercati valutari? E quanto manca alla destinazione? Parleranno, come sempre, i mercati, che da che mondo è mondo hanno sempre l’ultima parola, anche sui voli pindarici degli investitori più scafati.

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