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Sterlina forte contro EUR dopo dati su inflazione. Per Londra ritorno al 2% sarà più difficile

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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La sterlina britannica torna a ruggire sui mercati e in particolare nei confronti dell’euro, contro il quale ha toccato pochi momenti fa i massimi da 2 mesi a questa parte. A favorire la divisa nazionale di Londra sono i dati sull’inflazione arrivati dal Regno Unito, dati che sono stati peggiori delle aspettative e che allontanano – almeno fino alla prossima volta – il ritorno in quota 2% di target. Le previsioni, fissate al 2,1%, sono state superate dal dato concreto, che invece ha fatto registrare un +2,3%, segno che anche dalle parti di Londra l’inflazione è ormai sticky, ovvero persistente.

E questo potrebbe portare Bank of England a cancellare i piani per i tagli ai tassi già in giungo – e dunque in parallelo rispetto a BCE. Cosa che ha spinto GBP a nuovi massimi da due mesi a questa parte proprio contro la divisa del mercato comune europeo. Una situazione che conferma, tra le altre cose, la grande incertezza che alberga nei mercati Forex degli ultimi mesi.

Inflazione aiuta GBP contro euro

Sterlina torna a ruggire: inflazione potrebbe ritardare tagli ai tassi

A Londra si potrebbe aspettare ancora un po’. Il dato che è stato comunicato oggi riguardo l’inflazione, al 2,3%, segnala la necessità di rimanere in guardia contro l’aumento dei prezzi. Il ritorno alla normalità, ovvero al 2% di inflazione di target come per le altre economie sviluppate, si è allontanato leggermente, gettando nello sconforto chi si aspettava a breve dei tagli ai tassi.

Un dato, quello dell’inflazione, che potrebbe ritardare i tagli ai tassi che i mercati avevano già preventivato per giugno, in parallelo appunto con quanto si dovrebbe fare, a meno di clamorosi stravolgimenti, anche a Francoforte.

Il dato superiore alle aspettative ha offerto nuova linfa vitale a una sterlina già sugli scudi da tempo, che dopo il dato ha iniziato a scambiare contro EUR su livelli che non si vedevano da almeno 2 mesi. Segnale possibile di inversione del trend? Possibilmente sì, dato che le cose a Londra stanno andando molto diversamente da come si riteneva fino a qualche settimana fa, con le previsioni di allora che sono state la base per il trend negativo di GBP.

Il ciclo di easing per le politiche monetarie di Londra potrebbe dunque cominciare a agosto, con due mesi di differenziale più ampio contro l’Euro che i mercati hanno prontamente prezzato. Difficile pensare a questo punto che le cose possano andare diversamente, a meno di una ritirata dell’inflazione che però nel caso sarà registrata troppo tardi per spingere a eventuali ripensamenti.

dati sterlina
Ancora sterlina forte, ai massimi da 2 mesi

Euro il grande malato delle prossime sessioni?

Sarà l’Euro il grande malato delle prossime sessioni di trading nel Forex? Con questi presupposti sembrerebbe proprio di sì, ammesso che sia proprio Francoforte ad aprire al ciclo di tagli ai tassi in anticipo sia rispetto a Washington, sia rispetto a Londra. Sembrerebbe essere questa la musica di sottofondo che finirà per informare i mercati per le prossime sedute, a meno chiaramente di novità sul fronte dell’inflazione anche in Europa.

È una situazione che appare come più chiara, per quanto nelle ultime sessioni e nelle ultime settimane il mondo Forex abbia dimostrato di essere molto nervoso, e piuttosto reattivo a qualunque tipo di dato arriva dalla macroeconomia o anche dai mercati stessi.

Saranno ancora giornate di passione, con i mercati che però sembrerebbero aver individuato nell’euro il possibile grande malato. Un euro che è di riferimento per un’economia che non sembrerebbe poter più aspettare per i tagli e che dunque procederà già in giugno. Con buona pace dei falchi e dei long.

Questo, almeno, fino alla prossima sorpresa, cosa che nelle ultime sessioni non è che sia mancata.

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