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OCSE: previsioni crescita economia globale al ribasso

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L’OCSE – l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – lancia l’allarme. Per il 2024 ci si attende un importante rallentamento per l’economia globale, che sarà causato dall’inflazione ancora alta, dai tassi altrettanto alti e dagli effetti dei diversi fronti di guerra che potrebbero continuare a produrre i loro effetti anche nei prossimi mesi. L’importante organizzazione ha rivisto anche le previsioni per l’anno in corso in termini di crescita, dal 2,9% al 2,7% – seguendo quanto fatto da FMI per le economie europee.

A trascinare al ribasso le proiezioni di crescita saranno i rallentamenti previsti per le due principali economie del mondo, quella statunitense e quella cinese. Per la prima, per il 2024, si prevede una modesta crescita dell’1,5%, contro il 2,3% per il 2023. Al tempo stesso continuano le preoccupazioni per la tenuta dell’economia cinese, tra problemi alla domanda interna, al settore immobiliare e di conseguenza anche per il settore produttivo, che risente anche di una domanda globale che da ampi segni di indebolimetnto.

Le preoccupazioni di OCSE

Outlook negativo per tutte le principali economie: l’analisi dell’OCSE

A parlare è l’OCSE e il pulpito è dunque di quelli più importanti. L’allarme, in aggiunta, è altrettanto importante, perché si parla di un rallentamento significativo dell’attività economica su scala globale. Questo è quanto OCSE ritiene che si verificherà nel 2024 a causa di diversi problemi che affliggono tante delle principali economie globali. Su tutti l’inflazione, che continua a mordere nonostante ci siano state reazioni importanti da tutte le principali banche centrali.

A impensierire OCSE nelle sue previsioni anche i diversi fronti di guerra che non promettono alcun tipo di soluzione di breve periodo, nonché politiche monetarie restrittive ormai da tempo (e che continueranno ancora per un po’) per tutte le principali economie del globo.

Questo senza tenere conto della crisi del settore immobiliare cinese, che dopo una serie di fallimenti e semi-fallimenti eccellenti continua a angosciare le autorità di Pechino e a peggiorare l’outlook economico della Repubblica Popolare. Per Pechino si prevede una crescita, modesta da quelle parti, del 4,7% contro il 5,2% previsto per l’anno incorso.

Anche sul fronte euro le cose non sembrano migliori: i paesi dell’area dovranno fare i conti non solo con politiche monetarie restrittive, ma anche con i noti problemi che riguardano il fronte energetico, problemi che non potranno risolversi a stretto giro di posta.

Previsioni crescita al ribasso

Le previsioni dell’OCSE: eccesso di pessimismo?

I più ottimisti tra gli operatori sui mercati ricordano che in realtà le previsioni di OCSE sono spesso condizionate da un eccessivo pessimismo. Per il 2023 infatti l’organizzazione aveva previsto una crescita di soltanto il 2,2% a livello globale.

Così come potrebbero essere pessimiste le previsioni della stessa organizzazione sul ritorno dell’inflazione negli USA al 2% di target: OCSE ha infatti previsto inflazione al 3,9% per quest’anno, che sarà poi seguita dal 2,8% per il 2024 e al 2,2% per il 2025. Questo non è chiaro se tenendo conto della necessità da parte di Fed di tagliare i tassi, almeno secondo quanto hanno inteso i mercati, già dalla prima metà del 2024.

Staremo a vedere se avrà ragione OCSE o se anche per il 2024 i mercati finiranno per battere le previsioni dell’Organizzazione, che non sono però molto distanti da quelle di un’altra importante organizzazione, il Fondo Monetario Internazionale.

Forse la verità, come è accaduto nel 2023, sta nel mezzo, ovvero tra gli entusiasmi forse ingiustificati dei mercati e eccessivo pessimismo da parte delle principali organizzazioni economiche su scala globale.

Peserà anche l’evoluzione del conflitto tra Ucraina e Russia, per il quale in diversi si aspettano degli importanti aggiornamenti già nei prossimi mesi. Quale sarà, eventualmente, l’impatto sui mercati?

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