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Telefonica: governo spagnolo pensa a ingresso al 5%

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Il governo spagnolo ha annunciato un’indagine esplorativa sulla possibilità di acquisizione di una quota in Telefonica SA, che potrebbe arrivare fino al 5%. Si tratta di una mossa che, se confermata, avrà lo scopo di proteggere almeno in parte il gruppo delle telecomunicazioni spagnolo dall’assalto di operatori stranieri, anche in risposta all’ingresso recente di Saudi Arabia Telecom nel gruppo, con il 9,9% delle azioni. L’acquisizione del 5% da parte del governo spagnolo finirebbe per limitare l’impatto dell’acquisto, avvenuto circa 2 mesi fa.

Sarebbe un’inversione sulla tendenza ormai pluriennale di ritiro, da parte del governo spagnolo, dai mercati privati, all’interno però di un revival di misure protezionistiche e del ruolo dello stato sul libero mercato. Un trend che in Europa prenderà anche la forma di nuovi interventi a supporto di aziende in difficoltà – vedi il caso sull’eolico di Siemens in Germania. Una nuova fase per l’economia spagnola o semplice intervento a tutela di Telefonica e della proprietà spagnola contro i sauditi che sono ormai non alle porte, ma dentro?

Si parla di un ingresso fino al 5%

L’indagine esplorativa del governo spagnolo

L’annuncio è arrivato dopo che in realtà i mercati avevano già ricevuto indiscrezioni sulla possibilità dell’intervento del governo spagnolo, ma procediamo con ordine. Il governo saudita, tramite Saudi Arabia Telecom, circa 2 mesi fa ha acquisito azioni per un totale del 9,9% in Telefonica SA, gruppo centrale nel settore delle telecomunicazioni in Spagna. L’acquisizione ha portato il gruppo a diventare il primo azionista di Telefonica SA, superando BBVA, Caixabank e poi il solito stuolo di fondi che detiene partecipazioni nelle principali aziende quotate a livello globale.

L’acquisizione, avvenuta il 5 settembre per 2,1 miliardi di euro, ha avuto degli impatti importanti sul piano politico, con le discussioni – a porte chiuse e a livello governativo – che si sono intensificate nel corso della settimana passata. La montagna non ha partorito il proverbiale topolino: il governo spagnolo sembrerebbe essere intenzionato, per quanto si parli ancora di indagine conoscitiva, ad un ingresso per il 5% di azioni, da reperire sul mercato.

Per chi segue le piazze italiane non sembrerà una mossa degna di nota, ma lo è per un mercato, quello spagnolo, dal quale il governo spagnolo e le autorità pubbliche cercano di smarcarsi ormai da tempo.

Dietro la valutazione di un intervento pesa l’ingresso di capitale estero e di società controllate da governi stranieri, che potrebbero mettere a repentaglio il controllo spagnolo su una delle infrastrutture fondamentali per il paese.

L’intervento del governo servirà a arginare l’ingresso di capitali stranieri

Telefonica ha interessi anche in America del Sud

Telefonica è un gruppo di certo spessore anche in America del Sud, con presenza in Perù, in Cile, in Brasile e in Colombia, tutte tramite sussidiarie che sono controllate dalla società spagnola. Non è chiaro per il momento.

La notizia, che aveva preso a circolare già nel corso della settimana che si è appena conclusa, ha aiutato il titolo di Telefonica alla borsa di Madrid a chiudere con un interessante +2,98%, al triplo circa del gain che è stato fatto registrare da IBEX 35, l’indice più importante del paese.

La questione avrà anche delle implicazioni sul futuro economico europeo, in particolare in termini di interventismo statale e di sostegno e protezione di aziende strategiche. A muoversi è infatti un governo, quello spagnolo, che è storicamente avverso a certi tipi di interventi.

Potrebbe essere il segnale premonitore di un maggiore intervento politico (e con denari pubblici) di tutti o quasi i governi europei, in particolare in una fase economica non brillante e che vede molte delle grandi aziende in difficoltà e con capitalizzazioni che le rendono appetibili all’arrivo degli stranieri, che in certi circoli sono ancora considerati, non se la prenda nessuno, alla stregua dei barbari che cingevano d’assedio i vecchi imperi.

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