Dopo il crollo dei mercati azionari conviene comprare al ribasso? Il dilemma dei trader

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Written by Pierpaolo Molinengo
Attivo come autore dal 1989, si è iscritto all'albo nel 2002, quando ha iniziato ad occuparsi di economia, concentrando dapprima i suoi studi sul mercato immobiliare, fisco e mutui per poi allargare il suo focus sui mercati emergenti e sui rapporti Usa-Russia.
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Le prospettive degli investitori sono offuscate dalle vendite che hanno condizionato i mercati azionari a livello globale. Adesso si cerca di acquistare a basso costo: le preoccupazioni per l’economia statunitense e i risultati finanziari delle big tech sono un inquietante nube sulle prospettive future. Che potrebbero essere contrassegnate da delle ulteriori perdite.

Dopo due giorni di flessioni l’indice S&P 500 ha perso il 6% dal picco di luglio. Il Nasdaq Composite, invece, dopo una prima correzione ha esteso le perdite del 10% da un massimo storico dall’inizio 2022. I mercati azionari sono crollati anche in Asia ed in Europa: in Giappone l’indice Nikkei ha lasciato sul terreno il 5% nel corso della settimana.

Mercati azionari, il dilemma ancora aperto

I mercati azionari sono crollati: una situazione che lascia aperto un importante dilemma, anche alla luce di una nuova settimana di contrattazioni. Disinvestire e investire in nuovi titoli azionari, nel corso degli ultimi due anni, ha sempre premiato gli investitori: l’indice S&P 500 è cresciuto del 2% dal minimo di ottobre 2022.

Gli investitori, ora come ora, corrono il rischio di essere travolti dalle preoccupazioni e dai timori connessi alla recessione, dopo la pubblicazione di una serie di dati allarmanti negli Stati Uniti. In media l’indice S&P 500 è sceso del 29% nel corso delle varie recessioni che si sono succedute dalla seconda guerra mondiale in poi.

A far riflettere, inoltre, ci sono gli utili presentati sabato da Berkshire Hathaway guidata da Warren Buffett, che potrebbero far riflettere i cacciatori di occasioni. La società ha venduto la metà della sua quota in Apple e ha lasciato salire la sua riserva di liquidità a 227 miliardi di dollari nel corso del secondo trimestre 2024. Spesso e volentieri Berkshire Hathaway lascia che la liquidità si accumuli quando non riesce a trovare delle aziende o delle azioni da acquistare a prezzi equi.

Mark Travis, gestore di portafoglio presso Intrepid Capital, ha spiegato che gli investitori stanno iniziando a rivalutare quali siano i loro rischi e se sono posizionati correttamente: spesso e volentieri le valutazioni elevate fanno riflettere.

Ad alimentare un’impennata dei mercati azionari, quest’anno, è stato l’entusiasmo per l’intelligenza artificiale e per la cosiddetta Goldilocks economy, nella quale la crescita è rimasta resiliente mentre l’inflazione si è sostanzialmente raffreddata.

Mercati azionari e propensione al rischio

A subire un pesante colpo, nel corso della scorsa settimana, è la propensione al rischio del mercato azionario. A preoccupare è principalmente l’eventualità che la Federal Reserve possa danneggiare la crescita economica aspettando troppo a lungo per tagliare i tassi. Una prospettiva che ha portato molti trader a sbarazzarsi di quasi tutti i titoli detenuti in portafoglio, cedendo quelli legati ai produttori di chip e quelli delle aziende industriali. Tentando di dirigersi verso dei porti sicuri come i Titoli di Stato statunitensi.

Ad ogni modo alcuni investitori ritengono che  il recente crollo sia semplicemente una pausa in un anno positivo per i mercati e stanno cercando l’opportunità di acquistare.

Lamar Villere, gestore del portafoglio presso Villere & Co., spiega che avevano intenzione di investire in alcuni nomi costosi, ma sono rimasti delusi dal fatto di non averne avuto l’opportunità. Ora ci stanno arrivando.

Gli economisti hanno evidenziato i punti positivi nel rapporto sull’occupazione presentato venerdì, tra cui un secondo mese consecutivo di forte crescita della forza lavoro. Alcuni osservatori hanno anche affermato che l’uragano Beryl, che ha colpito la costa del Golfo il mese scorso, potrebbe aver distorto le statistiche.

E nonostante le aspettative per i risultati delle aziende tecnologiche fossero elevate, alcuni dei pesi massimi hanno registrato ottimi guadagni, tra cui Apple e Meta Platforms, la società madre di Facebook.

Secondo Michael Arone, chief investment strategist presso State Street Global Advisor, le azioni delle Big Tech continuano ad avere grandi attività, grandi fossati competitivi. Il loro flusso di cassa rimane forte. Gli investitori di solito reagiscono in modo eccessivo nel breve termine.

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