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Albemarle precipita del 9% dopo la dichiarazione del Cile

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Written by Moreno La Guardia
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Il Cile ha deciso di rafforzare il controllo statale sull’industria del litio con l’obiettivo di diversificarsi dalla sola attività mineraria e di espandersi in settori come le batterie e altri campi correlati. Tuttavia, tale mossa ha spaventato gli investitori delle compagnie minerarie leader del paese, come SQM e Albemarle Corp, attive nell’estrazione del metallo bianco.

Il Presidente progressista Gabriel Boric ha annunciato giovedì sera la decisione di adottare un nuovo modello, attraverso il quale il secondo maggior produttore di litio al mondo avrà controllo in tutti i progetti, attraverso una società pubblica che collaborerà con le compagnie minerarie private.

A seguito dell’annuncio, le azioni della società cilena SQM quotate negli Stati Uniti sono crollate del 18%, mentre Albemarle ha registrato una diminuzione del 9% nella giornata di venerdì. Va comunque sottolineato che il contratto di fornitura di litio di SQM in Cile scadrà nel 2030, mentre quello di Albemarle nel 2043, il che potrebbe dare maggiore protezione dalle possibili conseguenze della mossa del governo cileno.

Immagine di copertina, "Albermarle Corp., Le azioni precipitano del 9% dopo la dichiarazione del presidente cileno", sfondo della bandiera del cile.
Albemarle ha un contratto in scadenza nel 2043 per l’estrazione del litio.

Il piano del Cile

In base al nuovo piano, tutte le compagnie che desiderano operare nel settore del litio in Cile dovranno includere come partner la National Lithium Company, che deve ancora essere creata, e lo Stato avrà il controllo, come dichiarato da Boric lo scorso giovedì.

Le aziende che hanno contratti in essere continueranno ad essere rispettate, ma il governo è ottimista nel trovare un modo per aumentare la partecipazione statale nelle loro operazioni prima della scadenza dei contratti.

L’annuncio del presidente cileno, Gabriel Boric, non è stato accolto positivamente dagli investitori delle due aziende che attualmente estraggono litio nel paese, ovvero Albemarle Corp. degli Stati Uniti e l’azienda locale SQM, il cui contratto scadrà rispettivamente nel 2043 e nel 2030. Di conseguenza, le azioni delle due società sono precipitate.

La creazione della nuova compagnia richiederà l’approvazione del Congresso cileno, che in passato ha già respinto diverse iniziative presentate da Boric. Nel frattempo, altre due aziende di proprietà statale, ovvero Codelco, il più grande produttore di rame al mondo, e la società mineraria statale Enami, dovranno stabilire come funzioneranno le partnership pubblico-private.

Per fornire maggiori dettagli sulla sua proposta, il presidente cileno si è recato personalmente ad Antofagasta, a circa 1.300 chilometri dalla capitale Santiago del Cile, per incontrare le autorità locali. Boric ha dichiarato che si sta cercando di avviare un dialogo e un processo di partecipazione per raccogliere opinioni e conoscenze.

Immagine che mostra la mappa politica della parte più a sud del Sud America.
I paesi del cosiddetto “triangolo del litio” sono tra i principali produttori di litio al mondo

Sempre più paesi pensano alla nazionalizzazione

Nei paesi confinanti del “triangolo del litio“, che copre Cile, Argentina e Bolivia, i governi stanno sempre di più spingendo per un maggior coinvolgimento del settore pubblico nell’estrazione del metallo.

Il nazionalismo delle risorse, già presente nel settore petrolifero latinoamericano, ha un track record negativo, secondo Benjamin Gedan, direttore del programma America Latina presso il think tank di Washington Wilson Center.

Ha spiegato che l’estrazione mineraria in America Latina storicamente ha causato danni ambientali incommensurabili, portando frequentemente i governi a nazionalizzare le compagnie private e senza portare una crescita stabile.

Gedan ritiene che l’attuale boom del litio sia un’opportunità per evitare gli errori del passato, definendolo “un difficile equilibrio”. A suo parere, un modo intelligente per agire sarebbe quello di dare un ruolo importante allo Stato, senza escludere gli investitori privati.

Mentre la compagnia energetica statale argentina YPF ha iniziato l’anno scorso ad esplorare il litio, la Bolivia ha sempre mantenuto un rigido controllo sulle sue immense risorse, ancora in gran parte inutilizzate. Di recente, ha assegnato una gara per l’estrazione del litio a un consorzio cinese, che comprende anche il gigante delle batterie CATL.

Inoltre, il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, e il presidente boliviano, Luis Arce, hanno proposto di istituire un “OPEC del litio” regionale per coordinare la politica sul litio e beneficiare le economie locali. Obrador ha già approvato recentemente un decreto per la nazionalizzazione del litio in Messico.

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