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Altria, colosso del tabacco, compra Njoy per $2.75 miliardi

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Altria, multinazionale con sede negli Stati Uniti e maggior produttore nazionale di tabacco, ha annunciato due importanti mosse strategiche nel corso degli ultimi quattro giorni. L’ultima riguarda l’acquisizione di Njoy, brand in forte espansione nel mondo del vaping. La transazione è valutata $2.75 miliardi, rendendola una delle acquisizioni più grandi nella storia del vaping.

Il mondo delle sigarette elettroniche, del tabacco riscaldato e delle alternative alle sigarette tradizionali continua a crescere. Il mercato è in espansione: secondo Grand View Research, il CAGR dei prodotti a base di tabacco riscaldato sarà del 52.6% fino al 2025. Altria non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione, ma intanto cerca di lasciarsi alle spalle l’insuccesso ottenuto con la partecipazione in JUUL.

altria acquisisce Njoy e vende quota in JUUL
Il mercato del vaping e del tabacco riscaldato è il trend di questi anni per le multinazionali del tabacco

Cambio di strategia per Altria

Altria Group, Inc. è una società statunitense che si occupa principalmente della produzione e della vendita di sigarette e altri prodotti del tabacco. Fondata nel 1985, Altria possiede diversi brand tra cui Philip Morris USA, la più grande produttrice di sigarette negli Stati Uniti. Altria ha inoltre investito in aziende di cannabis e di svapo, e produceva anche vini tramite la sua controllata Ste. Michelle Wine Estates (venduta nel 2021). La società ha sede a Richmond, Virginia, e impiega circa 8.000 dipendenti.

Njoy produce soprattutto sigarette elettroniche monouso, basate su liquidi o sali anziché sul tabacco riscaldato. L’acquisizione da parte di Altria, stando alle parole del CEO Billy Gifford, rappresenta un’opportunità per accelerare l’espansione del marchio. L’azienda ambisce soprattutto al mercato U.S., il primo in cui ha operato e quello in cui anche Altria ha la sede principale delle sue operazioni.

Le due società hanno trovato un’intesa chiara affinché l’intera proprietà di Njoy passi in mano ad Altria. All’interno dell’accordo è stato inserito un importante riferimento anche al tema legale. Stando ai termini dell’acquisizione, $500 milioni sono legati al risultato di decisioni giudiziali sui casi aperti.

foto che mostra alcuni prodotti di Njoy
Il prodotto di punta di Njoy sono le sigarette elettroniche con liquido che ricalcano la forma e l’esperienza delle sigarette tradizionali

Nel frattempo, Altria scarica JUUL

Questa non è la prima grande decisione di Altria nel corso di marzo. Già venerdì scorso, l’azienda aveva annunciato un importante cambio di strategia sul fronte del tabacco preriscaldato. La società aveva un’importante quota di JUUL, uno dei pochi marchi che a livello globale riescono a fare un’intensa concorrenza a iQos.

Nel 2018, Altria aveva acquisito il 35% di JUUL in una transazione da $12.8 miliardi. I risultati, però, sono stati una delusione rispetto alle attese: dopo aver bruciato gran parte della cassa, Altria ha dovuto accettare una perdita vicina al 95% del valore inizialmente pagato per acquisire la sua quota. A dicembre 2022 è stato scritto l’ennesimo caso di insuccesso del marchio, quando JUUL perse una causa contro 33 diversi Stati negli USA ritrovandosi a sborsare $434.9 milioni di dollari in totale.

Per non perdere completamente il valore del proprio investimento, Altria ha deciso di scambiare la quota in JUUL in cambio di alcuni brevetti sulle sigarette senza combustione. Questo indica chiaramente che Altria intende rimanere sul mercato del tabacco riscaldato e che vuole sviluppare una propria linea di prodotti, ma a questo punto lo farà senza contare sul marchio JUUL. Quest’ultimo dovrà invece lottare per la sopravvivenza, tra la concorrenza dei colossi e una forte esposizione ai rischi legali.

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