La società di energia rinnovabile con sede a Mumbai, Avaada Energy, un’azienda che fa parte del Gruppo Avaada, un’impresa energetica integrata con interessi commerciali in tutta la catena del valore della transizione energetica, ha dichiarato giovedì 13 aprile in un comunicato di essersi aggiudicata un progetto solare da 560 MW per la fornitura di energia solare alla Maharashtra State Electricity Distribution Co. Ltd (MSEDCL), la più grande società di distribuzione di elettricità in India e la seconda più grande al mondo dopo SGCC in termini di consumatori, a una tariffa di 2,88 rupie indiane (0,035 dollari statunitensi) per unità.
Il progetto è stato assegnato attraverso una gara d’appalto condotta da MSEDCL, seguita da un’asta elettronica inversa in cui la società è risultata vincitrice. Un’asta inversa è un tipo di asta in cui i ruoli tradizionali di acquirente e venditore vengono invertiti, per cui si ha un acquirente e molti potenziali venditori.
Un progetto di enorme impatto
Secondo i termini dell’offerta, il contratto di acquisto di energia elettrica (Power Purchase Agreement, PPA) sarà firmato tra le due entità per 25 anni e il progetto sarà messo in funzione entro 18 mesi.
Il progetto di energia solare produrrà circa 951 milioni di unità ogni anno, in grado di fornire elettricità verde a quasi 700.000 abitazioni. Questo è sufficiente per contribuire a ridurre le emissioni di 885.563 tonnellate equivalenti di anidride carbonica all’anno.
Il presidente di Avaada Group, Vineet Mittal, ha dichiarato che il Maharashtra (lo Stato dell’India centro-occidentale meglio conosciuto per la capitale dai ritmi frenetici, Mumbai, ex Bombay) è il Karmabhumi (un termine sanscrito che si traduce come “terra d’azione”) di Avaada. La società ha una lunga associazione con lo Stato, che è sempre stato in prima linea nel viaggio di Avaada nel settore energetico, ha aggiunto.
Indubbiamente, sta crescendo di pari passo nel settore dell’energia verde e il presidente ha affermato di essere certo che i suoi obiettivi ambiziosi e gli impegni per un futuro verde sbloccheranno enormi opportunità per i leader del settore. Avaada ritiene che questo sia un risultato significativo nel suo intento di trasformare il mondo in un mondo ecologico e sostenibile, ha concluso Mittal.
Nel settembre 2022, MSEDCL aveva annunciato i nomi di NTPC Renewable Energy Limited (NTPC RE), un altro dei leader indiani nella produzione di energia elettrica, e Avaada Energy come vincitori di un’asta per l’acquisto di energia per progetti solari intrastatali o interstatali da 500 MW connessi alla rete.
Di recente, invece, ha aggiudicato l’offerta di 421 MW di energia solare fotovoltaica connessa a ISTS in un’asta condotta da REC Power Development and Consultancy Limited (RECPDCL), una società che fornisce servizi di distribuzione elettrica. Si chiama ISTS (Inter State Transmission System) qualsiasi sistema per il trasporto di energia elettrica mediante una linea di trasmissione principale dal territorio di uno Stato ad un altro Stato. Il gruppo ha inoltre nominato Kishor Nair amministratore delegato di Avaada Energy.
Una delle aziende indiane di energia rinnovabile in più rapida crescita
Fondata nel 2017, Avaada Energy è la società di punta del Gruppo Avaada, un’impresa indiana integrata nel settore dell’energia con interessi commerciali che vanno dalla produzione di moduli solari ed elettrolizzatori alla generazione di energia rinnovabile, alla produzione di idrogeno e ammoniaca verde.
Avaada Energy è una delle aziende indiane di energia rinnovabile in più rapida crescita. Il ramo delle energie rinnovabili è sempre stato uno dei più performanti nel settore delle energie in India. L’azienda ha, infatti, commissionato progetti di energia rinnovabile in 11 Stati indiani.
Nel 2021, GPSC, una filiale del Gruppo PTT, un conglomerato leader in Thailandia, è diventato un investitore strategico di Avaada Energy.
Nell’agosto 2022, Avaada ha firmato un memorandum d’intesa con il Dipartimento delle Industrie e del Commercio in India per creare un impianto di ammoniaca verde e una centrale elettrica a energia rinnovabile a Kota, nel Rajasthan, uno stato dell’India settentrionale che confina con il Pakistan. Secondo il comunicato stampa ufficiale, il protocollo d’intesa propone un investimento di 40.000 crore di rupie (pari a quasi 5 miliardi di dollari), fornendo al contempo opportunità di lavoro diretto a circa 3.500 persone e posti di lavoro indiretti a oltre 10.500 persone.