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Blackstone, default su obbligazioni da $531 milioni

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Blackstone, colosso degli investimenti immobiliari da 108 miliardi di dollari, ha mancato il pagamento sulle obbligazioni della società controllata Sponda causando una perdita da 531 milioni di dollari agli investitori. Sponda, acquisita nel 2018 da Blackstone, si occupa di comprare e gestire proprietà immobiliari in Finlandia e rappresentava il baluardo della multinazionale americana nel mercato finlandese.

La crisi europea degli immobili, che sta già dando i suoi primi visibili segni in Svezia e in Finlandia, vede così la sua prima grande bancarotta. Tra tassi di interesse in rialzo e la paura di una recessione in arrivo, è probabile che questa sia la prima notizia del genere ma non l’ultima del 2023. Nel frattempo, Blackstone ha cercato di spiegare pubblicamente l’accaduto.

presentazione della notizia di default su obbligazioni di una società controllata da Blackstone
Il mercato immobiliare inizia a dare i primi segni di cedimento sotto la pressione dei tassi di interesse

Storico default con rischio di contagio

Il mercato immobiliare del Nord-Europa presenta delle caratteristiche particolari. I proprietari di immobili fanno largo uso del debito a breve termine, rimanendo particolarmente esposti alle fluttuazioni dei tassi di interesse. Inoltre si tratta di un mercato dove la prevalenza dei mutui ha un tasso variabile, rendendolo ulteriormente fragile di fronte agli aumenti dei tassi centrali.

Blackstone, essendo una grande società quotata, ha potuto anche emettere obbligazioni garantite proprio sulle proprietà immobiliari di Sponda. Nel momento in cui il mercato è entrato in crisi, la controllata ha cercato di vendere gli immobili per ripagare il debito verso gli obbligazionisti. Non c’è stato però nulla da fare: il crollo del mercato è stato troppo rapido persino per gli analisti di Blackstone, che hanno dovuto accettare il default.

foto di Helsinki che mostra la via di fronte al porto della città
Helsinki, prima icona di stabilità e prosperità economica, sta registrando un duro colpo sul fronte immobiliare

Stando alla società, ci sono stati dei dialoghi con i proprietari dei bond per trovare delle soluzioni alternative. Non sono stati forniti dettagli, ma è probabile che l’azienda abbia proposto di pagare il debito contratto in un tempo più lungo per evitare di dover svendere il proprio portafoglio. Anche in questo caso, però, sono arrivate cattive notizie. L’accordo non si è trovato e la bancarotta di Sponda è diventata inevitabile.

Questo segnale di sfiducia riguarda in primis il mercato immobiliare finlandese, ma il rischio di contagio c’è per tutta Europa. I tassi sono in aumento per tutte le nazioni-UE, anche se i mercati con prevalenza di mutui a tasso fisso (come quello italiano) stanno vedendo un calo più lento e graduale dei listini immobiliari.

Situazione analoga negli Stati Uniti

Anche oltreoceano non mancano gli spunti di preoccupazione per gli investitori. PIMCO Investment Management, altro colosso americano delle proprietà immobiliari, ha appena dovuto accettare il default da $1.7 miliardi del suo fondo Columbia Property Trust specializzato in uffici per le società private.

L’altra pietra dello scandalo è arrivata da Brookfield Corp. La società detiene una controllata che risulta essere il più grande proprietario di uffici in affitto a Los Angeles. In questo caso il default è legato a due grattacieli in particolare, per i quali l’azienda non ha potuto onorare i propri debiti. Gli effetti dei tassi di interesse hanno iniziato a bussare alla porta, tanto in Europa quanto negli Stati Uniti. Non è facile dire come evolverà il mercato da qui, ma le notizie per il momento non sono buone.

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