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BofA: sarà il crollo dei bond più grande di tutti i tempi

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Mai, in 247 anni di storia, Wall Street si è ritrovata di fronte a un crollo del mercato obbligazionario peggiore di questo. Ghiaccia i mercati il commento di Bank of America, che ha divulgato la sua previsione agli investitori secondo cui questa ondata di vendite sui Treasuries sarebbe in grado di annichilire quella del 2020 e quella ancora più storica del 1861 che occupa la seconda posizione. BofA sostiene che l’asset class che regge il sistema finanziario mondiale potrebbe tornare a essere attraente nel 2024, dicendo che a quel punto i mercati saranno pronti a “comprare l’umiliazione” provocata dai fatti delle ultime settimane.

Quella di Bank of America è una voce pesantissima, che preannuncia un peggioramento di una situazione già molto difficile. Nelle ultime settimane si è già parlato molto della possibilità che i Treasuries possano raggiungere un crollo mai visto prima, e i volumi di vendite sono già entrati nella storia per essere in pari con l’esplosione della bolla delle dot-com e la crisi finanziaria del 2008. Gli investitori continuano a vendere i bond americani, confidando nel fatto che la Fed sarà costretta a continuare ad aumentare i tassi d’interesse nel corso della prima parte del 2024 per riportare il tasso d’inflazione al di sotto del target del 2% indicato dalla banca centrale.

presentazione della notizia su previsioni di Bank of America sui treasuries

$2.5 miliardi disinvestiti in una settimana

Secondo i dati di Bank of America, solo la settimana scorsa gli investitori di tutto il mondo hanno causato flussi di cassa in uscita per i bond americani per un valore complessivo di 2.5 miliardi di dollari. Una cifra record, che ha portato il rendimento dei Treasuries a 10 anni al di sopra del 5% per la prima volta dai tempi del 2007. Michael Hartnett, che guida il team di Bank of America che ha formulato questa previsione molto ribassista sui bond americani, ritiene che nemmeno le azioni siano un buon investimento in questo momento.

Secondo l’analista, l’appetibilità dei bond per via dei maggiori rendimenti sarà causa di uno spostamento dei capitali verso i fondi obbligazionari. Nel frattempo non aiuta il fatto che il governo americano stia vendendo una quantità record di obbligazioni, con cui finanziare i piani di spesa per la sostenibilità voluti dal governo Biden e le misure dell’Inflation Reduction Act. Detto ciò, è importante ricordare che appena ad agosto Bank of America aveva espresso una previsione completamente opposta, vedendo i bond americani come ben posizionati per un “anno record” di investimenti.

grafico rendimento bond 10 anni USA
Il grafico mostra l’andamento del rendimento dei bond americani nell’ultimo anno (Fonte: Trading Economics)

Bank of America manca il carro dei vincitori

Brian Moynihan, CEO di Bank of America, è storicamente stato uno dei maggiori esponenti di Wall Street a preparare la sua banca per un eventuale aumento dei tassi d’interesse. BofA ha costruito fino al 2019 un grande portafoglio di depositi e liquidità, pronti a generare immensi profitti una volta che i tassi avrebbero abbandonato il loro “minimo degli ultimi 5.000 anni“. Questa famosa espressione di Moynihan è stata coniata studiando la storia dei tassi d’interesse dai tempi dell’antica società babilonese, passando poi per il Medioevo e per i banchieri fiorentini e veneziani, fino alla modernità. Ma a conti fatti, Bank of America ha mancato il suo appuntamento con il momento tanto atteso dal suo amministratore delegato.

Durante la pandemia, un boom improvviso delle richieste di nuovi mutui ha portato Bank of America a esporsi molto a questi prestiti di lungo termine a tassi fissi e -in quel periodo- molto bassi. La banca ha anche comprato un’enorme quantità di Treasuries a lungo termine, esponendosi così a problemi nel caso di un aumento dei tassi. Problemi che poi si sono puntualmente manifestati: nel corso del 2023, le azioni di BofA sono state quelle che hanno performato peggio tra le grandi banche americane. Per questo ora è fondamentale che il colosso americano riesca a cambiare le proprie sorti, formulando correttamente le previsioni sui prossimi mesi.

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