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CBRE Group, prezzata la nuova emissione da $1 miliardo

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Nel mondo dei corporate bonds, la decisione più attesa per la giornata di martedì è stata la pubblicazione dei tassi di rendimento offerti dai nuovi bond del CBRE Group. La società, che si occupa di immobili a uso commerciale, sta attraversando un momento travagliato: da una parte segnali ottimisti nei bilanci, dall’altra parte segni di cedimento nel settore in cui opera. CBRE aveva già annunciato, nei giorni scorsi, una nuova emissione di bond da un miliardo di dollari. Oggi l’emissione è stata prezzata, mentre ci si attenda che già entro la chiusura delle Borse di venerdì i bond dovrebbero essere emessi sul mercato primario.

L’azienda ha anche specificato, come richiesto dalle normative americane, la destinazione dei fondi che saranno raccolti con la nuova emissione. Saranno utilizzati per scopi generici aziendali e per ripagare debiti esistenti, che stavano per arrivare a scadenza. L’azienda ha avuto un’ottima crescita nel corso degli ultimi anni ed è ampiamente profittevole. Al tempo stesso, nel mondo degli immobili commerciali -in cui CBRE è leader di mercato nella consulenza e nell’investimento diretto- le cose stanno andando male. Ci sono state delle bancarotte nel 2023 e si teme che la crescita dello smart working abbia contribuito a rendere più complicata questa situazione.

presentazione della notizia sulla nuova emissione di bond di CBRE Group
CBRE spesso progetta uffici per i clienti dopo averli aiutati a comprarli da un altro cliente intenzionato a venderli. Si tratta della società che più rappresenta il mercato degli immobili commerciali.

I dettagli della nuova emissione

Le obbligazioni che CBRE Group emetterà il 23 giugno sono di tipo senior unsecured. Sono i bond più classici emessi dalle aziende americane: non subordinati, con un tasso di rendimento fisso e cedole che verranno pagate una volta all’anno. Offriranno un rendimento nominale del 5,95% fino al 2034, un tasso piuttosto interessante considerata la scadenza a lungo termine. Si tratta di un rendimento capace di compensare ampiamente il tasso di inflazione medio previsto nei prossimi dieci anni, producendo un rendimento reale consistente per gli obbligazionisti.

L’emissione avverrà esclusivamente in dollari americani. Gli investitori europei dovrebbero dunque tenere conto del rischio di cambio, che può influire sui rendimenti ottenuti. Prima che questi bond siano disponibili sulle Borse, però, verranno offerti a investitori qualificati che li compreranno sul mercato primario. Tra questi figurano Wells Fargo Securities, BofA Securities, HSBC Securities e Scotia Capital. Eventualmente le banche commerciali in questione potranno poi vendere una parte dei bond sul mercato secondario, se lo desiderano.

foto di un ufficio con design moderno
Tra i clienti di CBRE Group ci sono AON, Roche e il 95% delle aziende presenti nel Fortune 100 sono clienti di CBRE Group

CBRE Group: tra segnali rialzisti e pessimisti

CBRE Group è un colosso da 115.000 dipendenti, che si colloca al 122esimo posto nella lista di Fortune 500. Non manca un appuntamento con questa classifica dal suo primo ingresso, nel 2008. Il motivo per cui non è un brand familiare è che si tratta di una società dedita alla consulenza e agli investimenti diretti sul mercato immobiliare. Non esattamente il tipo di marchio che si può vedere tutti i giorni per strada, ma che nonostante ciò rappresenta una realtà estremamente grande.

L’azienda opera su scala globale nel mercato degli uffici, offrendo tutti i principali servizi necessari alle grandi imprese:

  • Ricerca degli immobili adatti e consulenza sulla progettazione degli spazi;
  • Facilitazione delle compravendite e degli accordi di affitto, leasing o di altro genere;
  • Valutazione degli immobili e delle offerte ricevute da compratori e venditori.

I ricavi dell’azienda sono cresciuti quasi del 50% negli ultimi 5 anni, mentre l’utile netto è passato da $1.06 miliardi a $1.41 miliardi. Malgrado ciò, i mercati sono spaventati dal fatto che il mercato degli immobili commerciali stia andando sempre peggio nel corso degli ultimi tre anni. L’espansione del lavoro da remoto ha reso necessari meno uffici, ha fatto calare i prezzi e ha generato anche alcune bancarotte illustri tra i fondi che investono su questo genere di immobili.

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