News, Green Economy

Cina: progetto di cattura del carbonio più grande dell’Asia

Avatar di Chiara Ricciato
Written by Chiara Ricciato
Animata da un vivo interesse per l'analisi fondamentale delle aziende e le dinamiche interne, questo individuo si distingue per la sua curiosità e versatilità. È costantemente alla ricerca di nuove informazioni per arricchire il proprio sapere, dedicandosi alla lettura di report finanziari trimestrali per mantenere un'aggiornata comprensione del mercato.
Scopri i nostri principi editoriali

Secondo quanto è stato riferito in un rapporto pubblicato venerdì 2 giugno dalla China Central Television (CCTV), un’emittente televisiva nazionale della Repubblica Popolare Cinese, la China Energy Investment Corporation (più comunemente nota come China Energy), una società mineraria ed energetica di proprietà statale, ha annunciato di aver messo in funzione il più grande progetto di cattura, utilizzo e stoccaggio di carbonio (Carbon Capture, Utilisation and Storage, CCUS) dell’Asia nel settore della produzione di energia da carbone.

L’impianto è collegato a un’unità di generazione presso la centrale elettrica a carbone di Taizhou, nella provincia orientale cinese di Jiangsu, e si prevede che possa catturare 500.000 tonnellate di diossido di carbonio ogni anno, ha dichiarato la società, che è una delle principali aziende che costruiscono progetti pilota di cattura e stoccaggio del carbonio in Cina.

immagine di presentazione della notizia del più grande progetto di cattura del carbonio messo in funzione in Cina
China Energy inaugura il progetto di cattura del carbonio più grande dell’Asia

Un avanzamento significativo nella lotta alle emissioni

La Cina genera oltre il 70% della sua energia da fonti fossili, rendendo la cattura del carbonio un elemento essenziale per le aziende di produzione di energia del Paese nella lotta alle emissioni. La seconda economia più grande del mondo, infatti, si sta impegnando a far sì che le emissioni raggiungano il picco nel 2030 e a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060, collaborando nella sua transizione energetica con l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (International Renewable Energy Agency, IRENA), un’organizzazione intergovernativa incaricata di facilitare la cooperazione, far progredire la conoscenza e promuovere l’adozione e l’uso sostenibile delle energie rinnovabili.

In effetti, secondo un rapporto pubblicato lo scorso mese dal Centro di Ricerca sull’Energia e l’Aria Pulita (Centre for Research on Energy and Clean Air, CREA), le emissioni di anidride carbonica della Cina raggiungeranno un nuovo record nel 2023. Nonostante il rimbalzo economico e le misure di stimolo, di fatto, l’espansione rapida delle energie rinnovabili potrebbe presto permettere al Paese dell’Asia Orientale di raggiungere il picco delle emissioni e avviare una fase di declino.

Già nel primo trimestre del 2023 le emissioni di anidride carbonica sono aumentate del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, superando i 3 miliardi di tonnellate, il numero più alto mai registrato; tuttavia, gli analisti prevedono che le emissioni inquinanti raggiungeranno il massimo storico nel 2023, superando il picco del 2021.

Le energie pulite, però, potrebbero presto invertire questa tendenza. La Cina, infatti, sta accelerando gli sforzi nel settore delle energie rinnovabili, installando una quantità record di capacità solare ed eolica. Inoltre, il rapporto della CCTV ha evidenziato che ci sono circa 40 progetti di cattura, utilizzo e stoccaggio di carbonio in tutto il Paese, in funzione o in fase di costruzione. La capacità combinata di cattura di questi progetti ammonterebbe a circa 3 milioni di tonnellate ogni anno, secondo quanto è stato dichiarato.

Proprio lo scorso anno, per esempio, il gigante del petrolio e del gas China Petroleum & Chemical Corporation, conosciuta anche come Sinopec, ha inaugurato un progetto CCUS di 712.000 tonnellate ogni anno, il più grande della Cina, presso un raffinatore di petrolio nella provincia di Shandong. Il gruppo Sinopec sta esplorando anche le opportunità legate all’idrogeno in collaborazione con Cummins Inc., una multinazionale statunitense che progetta, produce e distribuisce motori, filtrazione e prodotti per la generazione di energia.

immagine di segnale stradale che indica una diminuzione della concentrazione di CO2
Secondo gli analisti la Cina potrebbe raggiungere il picco delle emissioni nel 2023 e avviare presto una fase di declino

Il presidente del ramo di China Energy a Jiangsu, Ji Mingbin, ha affermato che durante la fase di prova del progetto, il sistema CCUS ha dimostrato prestazioni affidabili ed elevati standard di sicurezza e che gli indicatori di efficienza energetica e la qualità del prodotto sono pari o superiori ai livelli previsti.

Inoltre, tutto il diossido di carbonio prodotto e catturato può già essere utilizzato, in quanto la società ha già ottenuto contratti con otto aziende, ha aggiunto. Le principali applicazioni per l’anidride carbonica catturata includono la produzione di ghiaccio secco e la produzione di gas di protezione per la saldatura, secondo Ji.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *