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Diamanti: consumatori disinteressati, vendite a picco

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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DeBeers, la celebre società che inventò lo slogan Un diamante è per sempre, ha aggiornato i suoi dati sulle vendite. L’azienda divide l’anno in 10 cicli di vendite e quelli appena riportati sono i dati relativi al nono ciclo, che si è concluso con vendite in calo dell’80% anno su anno. L’azienda ha complessivamente registrato vendite per $80 milioni, contro i $200 milioni del ciclo precedente e i $454 milioni dello stesso ciclo lo scorso anno. La situazione non è migliore per gli altri produttori: Alrosa, la società russa che storicamente ha sempre rappresentato il maggiore concorrente di DeBeers, ha addirittura fermato le vendite. Non c’è domanda, e i prezzi stanno calando a picco.

DeBeers ha deciso di mantenere aperte le vendite, ma serve a poco. Oltre il 90% dei diamanti grezzi del mondo viene tagliato e processato in India, per cui i dati sulle importazioni ed esportazioni indiane sono il miglior termometro per questo mercato. E gli stessi dati indicano che le importazioni si sono quasi fermate del tutto, mentre le società che se ne occupano cercano di smaltire le scorte accumulate nel corso dei mesi passati. La domanda di diamanti aveva raggiunto un picco all’inizio del 2021, a cavallo con l’uscita dalla pandemia, ma ora la situazione sembra essere completamente cambiata.

presentazione della notizia sul calo delle vendite di diamanti

I consumatori hanno perso l’interesse

DeBeers vende i suoi diamanti grezzi sempre agli stessi clienti, in 10 lotti annuali. Ogni venditore deve accettare la quantità e il prezzo offerti; chi si rifiuta di comprare, in futuro può andare incontro a tagli della quota assegnata dal fornitore. Questo nono ciclo, però, è stato diverso: l’azienda ha concesso grande flessibilità ai suoi clienti, sapendo che la situazione del mercato è completamente diversa rispetto agli scorsi anni. Il motivo sono i consumatori, secondo i principali analisti che hanno commentato la notizia: le abitudini di consumo sono cambiate e le persone, alle prese con l’inflazione, stanno preferendo utilizzare il loro disponibile per altre cose. Il mercato dei diamanti naturali è completamente consumer driven, dal momento che le applicazioni industriali sono servite da quelli creati in laboratorio.

Si segnala, in particolare, un aumento della spesa in viaggi e in servizi. Allo stesso tempo le nuove generazioni sono sempre meno propense a sposarsi, cosa che di fatto va a distruggere la principale fonte di domanda per il mercato dei diamanti: gli anelli di matrimonio. Inoltre i diamanti realizzati in laboratorio sono sempre migliori, e stanno rapidamente facendo perdere l’interesse per quelli veri ai consumatori. Essendo difficile distinguerli per un occhio non allenato, molti si chiedono quale sia il motivo per spendere migliaia di euro in un oggetto che potrebbe essere scambiato facilmente per un equivalente finto dal valore decisamente inferiore.

foto di un diamante

Difficile che si vedano effetti sui prezzi al dettaglio

Malgrado la situazione attuale, gli esperti ritengono difficile che si possa notare un calo nel prezzo dei diamanti venduti al dettaglio. I dati americani rivelano che, in realtà, il prezzo al dettaglio è persino aumentato nel corso dell’anno. DeBeers e le aziende che lavorano i diamanti si occupano del materiale grezzo, ma il mercato retail è completamente un’altra cosa. Le gioiellerie stabiliscono un punto di prezzo a cui desiderano vendere i loro prodotti e tendono a difenderlo a prescindere dalle oscillazioni di mercato, soprattutto nel breve termine.

Questo lo si deve anche al fatto che una gioielleria non genera volumi di vendita tali da poter notare il vero effetto delle oscillazioni dei prezzi. Inoltre i venditori al dettaglio comprano la pietra lavorata, e il prezzo della lavorazione -che è una parte significativa di quello finale- cambia poco con le oscillazioni di domanda e offerta. Piuttosto, gli esperti si attendono che il calo dei prezzi a monte della filiera possa portare i venditori ad aumentare i margini sui loro prodotti. L’aumento dei margini dovrebbe compensare, almeno parzialmente, il calo della domanda che gli stessi retailer stanno notando nel corso degli ultimi mesi.

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