Lo storico caso per diffamazione da 1,6 miliardi di dollari di Dominion Voting Systems contro Fox Corp. e le sue reti procederà a un processo con giuria ad alto rischio a metà aprile. È quanto è stato stabilito venerdì 31 marzo da un giudice del Delaware, con una decisione importante che smantella le difese chiave di Fox.
Il giudice Eric Davis della Corte Superiore del Delaware ha respinto le argomentazioni di Fox secondo cui dovrebbe aggirare un processo poiché è protetta dal Primo Emendamento. Il giudice ha accolto alcune delle mozioni del produttore della macchina per il voto, con l’eccezione della sua argomentazione secondo cui Fox e i suoi ospiti hanno agito con astuzia nel trasmettere false affermazioni sulle elezioni presidenziali del 2020 tra Donald Trump e Joe Biden.
La decisione del giudice è una dolorosa battuta d’arresto per Fox News e pone le basi per un processo lungo settimane, in cui i dirigenti di alto rango della rete e i conduttori più importanti potrebbero essere chiamati a testimoniare sulle bugie elettorali del 2020 che sono state promosse sui programmi in onda.
I dettagli della vicenda
Dominion, la società che produce e vende hardware e software per il voto elettronico in Canada e negli Stati Uniti, ha intentato una causa contro Fox News e Fox Business, nonché contro la loro società madre Fox Corp., l’azienda statunitense operante nel settore della televisione, nel 2021, sostenendo che i canali e i loro presentatori avevano spinto false affermazioni, asserendo che le sue macchine per il voto erano state truccate nelle elezioni del 2020 che hanno visto Biden trionfare su Trump. Ciò è stato ripetutamente affermato dallo stesso ex presidente.
L’anno scorso, come parte della raccolta delle prove di Dominion, la società ha deposto i dirigenti sia di Fox Corp. (tra cui il presidente Rupert Murdoch e suo figlio e il CEO di Fox Lachlan Murdoch) sia di Fox News, nonché i migliori conduttori della rete. L’azienda ha sostenuto che Fox la ha diffamata, influenzando i suoi affari ed agendo con astuzia.
D’altro canto, invece, Erin Murphy, un avvocato che rappresenta la Fox, ha affermato in tribunale che la rete non può essere ritenuta responsabile perché stava semplicemente mandando in onda le accuse dei rappresentanti del presidente in carica. Nelle ultime settimane, infatti, una serie di prove è stata rilasciata come parte del caso, mostrando che messaggi ed e-mail incriminanti hanno mostrato come i dirigenti, i produttori e i conduttori della Fox, così come Rupert Murdoch, erano scettici riguardo alle affermazioni di frode elettorale fatte in onda. Inoltre, Fox sostiene di essere protetta dal Primo Emendamento.
Entrambe le parti hanno chiesto al giudice della Corte Superiore del Delaware di concedere un giudizio sommario, intendendo pronunciarsi a loro favore sul merito delle prove che ciascuna parte aveva prodotto finora, anche in udienza preliminare la scorsa settimana, e dichiarandole vincitrici. Dopo migliaia di pagine di documenti e una serie di scontri in aula, Davis ha deciso che il caso doveva essere processato.
Il giudice ha respinto la richiesta di giudizio sommario della Fox, affermando che Fox News Network non è un’entità passiva, al contrario controlla ciò che viene trasmesso sulle sue varie reti. Ha, infatti, sottolineato che le dichiarazioni riguardanti la frode elettorale, che Dominion ha manipolato i conteggi dei voti attraverso software e algoritmi, che è stata fondata in Venezuela per truccare le elezioni per conto del defunto dittatore Hugo Chavez e che ha pagato tangenti ai funzionari governativi che hanno utilizzato le macchine nelle elezioni (tutte dette in onda su Fox), erano diffamatorie.
Le accuse di attività criminale, anche sotto forma di opinione, non sono costituzionalmente protette, ha affermato Davis nei documenti del tribunale. Parte della richiesta di Dominion, invece, è stata dunque accolta.
A meno che Fox e Dominion non decidano di patteggiare prima del processo, la selezione della giuria inizierà il 13 aprile e il processo, che inizierà il 17 aprile, dovrebbe durare circa sei settimane.
I commenti delle aziende coinvolte
Dominion ha applaudito la decisione. Un portavoce della società, infatti, ha dichiarato in una nota che Dominion è gratificata dall’accurata sentenza della Corte, che respinge tutti gli argomenti e le difese della Fox e stabilisce per legge che le loro dichiarazioni sul conto dell’azienda sono false. Dominion non vede l’ora di andare al processo, ha aggiunto.
Fox, d’altra parte, ha dichiarato che continuerà a difendere ferocemente i diritti della libertà di parola e di una stampa libera, mentre si entra nella fase successiva di questi procedimenti.
La responsabilità legale di Fox sarà, quindi, decisa al processo. Il caso, tuttavia, ha già ampiamente danneggiato la reputazione dell’azienda. Questa causa è vista come uno dei casi di diffamazione più significativi della storia recente.
Negli USA è anche in corso la causa federale JetBlue-Spirit.