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EAU, 1,4 milioni di tonnellate di idrogeno entro il 2031

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Written by Moreno La Guardia
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Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato il loro obiettivo di produrre 1,4 milioni di tonnellate di idrogeno all’anno entro il 2031. Prevedono inoltre che questa cifra aumenti di dieci volte, raggiungendo i 15 milioni di tonnellate entro il 2050.

Un funzionario del ministero dell’energia ha affermato che questi obiettivi fanno parte di una revisione più ampia della strategia energetica del paese per il 2050, in linea con l’obiettivo di neutralità climatica entro la metà del secolo.

Immagine di copertina, "EAU, Obbiettivo 1,4 milioni di tonnellate di idrogeno all'anno entro il 2031", sfondo della mappa politica degli Emirati Arabi Uniti.
L’obbiettivo fa parte dell’ampia revisione della strategia energetica del paese.

Un cambio di strategia

Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) sono uno dei maggiori esportatori di petrolio al mondo, ma stanno anche dimostrando un impegno verso la sostenibilità ambientale. A tal scopo, si stanno preparando ad ospitare la COP28, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, a partire dalla fine di novembre.

Come parte dei loro sforzi per mostrare il loro impegno nella lotta al cambiamento climatico, gli EAU hanno riveduto la loro strategia energetica per il 2050 al fine di allinearla meglio all’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro metà secolo, come annunciato nel 2017.

Uno dei pilastri principali della nuova strategia è l’idrogeno, un combustibile pulito che può essere utilizzato per la generazione di energia, il trasporto, l’industria e il riscaldamento.

Della produzione totale di 1,4 milioni di tonnellate, si prevede che Masdar, la società di energia pulita degli EAU, produca 1 milione di tonnellate di idrogeno verde entro il 2031, mentre le restanti 0,4 milioni di tonnellate saranno di idrogeno blu, prodotto utilizzando gas naturale con tecnologia di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) per ridurre le emissioni.

Sharif Alolama, Sottosegretario per le Questioni Energetiche e del Petrolio, ha dichiarato a Reuters che gli EAU riconoscono l’importanza dell’idrogeno come parte integrante del mix energetico e si aspettano che il costo dell’idrogeno verde diminuisca progressivamente.

Gli EAU mirano ad essere uno dei principali produttori di idrogeno verde nel futuro, sebbene si preveda che ciò si realizzi entro un periodo di tempo più lungo, probabilmente entro i prossimi dieci anni anziché nei prossimi tre o cinque anni.

Immagine di alcuni pannelli solari.
Le infrastrutture che producono energia solare negli Emirati Arabi Uniti sono tra le più grandi al mondo.

Gli Emirati puntano sulle rinnovabili

La nuova strategia energetica degli Emirati Arabi si basa su diversi pilastri, uno dei quali è l’energia rinnovabile. L’obiettivo ambizioso degli EAU è quello di aumentare la capacità di energia rinnovabile da 3,2 gigawatt (GW) attuali a 14 GW entro il 2030. Questa iniziativa mira a incrementare la quota delle energie rinnovabili nel mix energetico totale dal 7% al 21%, come dichiarato da Alolama.

Il paese ha fatto ingenti investimenti sia a livello nazionale che internazionale per promuovere progetti di energia rinnovabile. Le infrastrutture che producono energia solare negli Emirati Arabi Uniti sono tra le più grandi ed efficienti al mondo. Ad esempio, la centrale solare di Noor Abu Dhabi ha una capacità di 1,2 GW e offre un tariffario di soli $0,024 per chilowattora (kWh), mentre la centrale di Al Dhafra ha una capacità di 2 GW e una tariffa di soli $0,0135 per kWh.

Parallelamente agli sforzi nel settore delle energie rinnovabili, gli Emirati Arabi Uniti stanno sviluppando anche l’energia nucleare come parte integrante del loro portafoglio a basse emissioni di carbonio. Attualmente, la centrale nucleare di Barakah è in costruzione e comprende quattro reattori con una capacità totale di 5,6 GW. Si prevede che l’impianto sarà completamente operativo entro il 2023.

Secondo Alolama, l’aumento della capacità di energia rinnovabile consentirà di ridurre i costi totali di generazione energetica di 100-150 miliardi di dirham ($27-41 miliardi) entro il 2030, grazie a una minore dipendenza dai combustibili tradizionali e alla conseguente riduzione delle emissioni di carbonio.

Inoltre, il ministro del clima degli Emirati Arabi Uniti ha annunciato recentemente un nuovo impegno nazionale nell’ambito dell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico. L’obiettivo rivisto prevede una riduzione del 40% delle emissioni entro il 2030, superando così il precedente obiettivo del 31%.

La strategia energetica rivista degli Emirati Arabi Uniti riflette il loro impegno per la diversificazione economica, la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e il consolidamento della loro immagine di leader mondiale nell’energia pulita e nella lotta ai cambiamenti climatici.

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