lunedì, Ottobre 7, 2024

Equinix annuncia emissione di green bonds da record

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Equinix, la più grande società al mondo nella costruzione e gestione dei data center, ha deciso di chiudere l’anno con un annuncio che la posiziona tra i più grandi emittenti di green bonds in assoluto. La società ha annunciato infatti un nuovo maxi-bond da $4.9 miliardi, dopo un’altra emissione di grande successo già avvenuta lo scorso anno. Equinix vola ufficialmente nella top 10 dei più grandi emittenti privati di green bonds nella storia, e lo fa approfittando dei tassi di rendimento in calo di queste settimane.

I data center sono uno dei settori considerati più problematici per la transizione energetica. Questo perché, da una parte, i data center hanno bisogno già oggi di una grande quantità di energia per alimentare i server; dall’altra, la domanda continuerà indubbiamente ad aumentare nel corso di prossimi anni. È la logica conseguenza del fatto che l’AI generativa abbia bisogno di chip estremamente avanzati per funzionare, così come tutto il mondo tech ha un bisogno crescente di archiviazione di dati in cloud e di conseguenza di nuovi data center. Per quanto l’energia rinnovabile possa essere una soluzione concreta a questo problema, rimane il fatto che la domanda di data center cresce a un ritmo significativamente più veloce rispetto all’offerta di rinnovabili.

Bond da record per Equinix

Equinix ha deciso di utilizzare la raccolta della nuova emissione per finanziare soprattutto infrastrutture green: 172 edifici sostenibili che saranno realizzati in 105 luoghi diversi, oltre a 33 progetti per aumentare l’efficienza energetica e la produzione di energia rinnovabile con cui alimentare i data center. Il management della società ha da tempo deciso di dare priorità alla strategia legata alle rinnovabili, sapendo che sarà necessario mantenere bassi livelli di emissioni per non incappare nella crescente probabilità di una carbon tax sulle emissioni dei data center. Le obbligazioni green sono un buon modo per finanziare progetti che, soprattutto nel caso in cui portino a un risparmio sulla spesa energetica, possono avere un ritorno anche economico per l’azienda.

Complessivamente ci si aspetta che i progetti finanziati con le nuove obbligazioni siano in grado di generare un risparmio di 383.000 tonnellate di CO2 immesse nell’atmosfera ogni anno. In quello che si conferma un anno da record per i green bonds, il mondo dei data center è stato uno dei più attivi nel ricorrere a questo tipo di strumenti. E gli analisti prevedono che le emissioni si intensificheranno nel corso del 2024, grazie a un ambiente di tassi d’interesse in calo che dovrebbe rendere le emissioni meno care per le società e gli spread più bassi per le obbligazioni degli emittenti con un profilo di rischio più alto.

foto di un data center

Verso lo sviluppo di nuove tecnologie green

Equinix ha annunciato di voler utilizzare una parte consistente dei nuovi fondi anche per finanziare progetti di ricerca, potenzialmente in grado di portare a risultati molto interessanti sul fronte dell’innovazione. Saranno due in particolare le tecnologie su cui la società concentrerà i propri sforzi: la prima è il direct-to-chip cooling, un sistema di raffreddamento che prevede di raffreddare direttamente la superficie dei chip senza passare attraverso materiali di contatto esterni. Questo dovrebbe aiutare a ridurre significativamente la quantità totale di energia utilizzata nel processo.

La seconda tecnologia molto interessante è lo stoccaggio energetico, che verrà testato in uno dei più moderni data center di Equinix, in Germania. Qui l’azienda vorrebbe testare sistemi innovativi per raccogliere l’energia rinnovabile prodotta da pale eoliche e pannelli fotovoltaici nei momenti di picco della produzione, per poi utilizzarla quando necessario per colmare i gap di capacità nelle ore di maggior utilizzo dei propri data center. Progetti ambiziosi che potrebbero aiutare a rendere più sostenibile l’intera industria dei data center.

Alessandro Calvo
Alessandro Calvo
Laureato in Economia Aziendale all'Università degli Studi di Torino, digital nomad e investitore esclusivamente in azioni. Gestore e chief-analyst del portafoglio azionario di TradingOnline.com. "Anche se difficile da ricordare a volte, un'azione in realtà non è un biglietto della lotteria...è la proprietà parziale di un'azienda" - Peter Lynch

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