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Giappone annuncia nuova riserva strategica di gas naturale

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Il Giappone si appresta a lanciare la sua riserva strategica di gas naturale, imparando dalla crisi dell’inverno 2022. Con l’export di gas russo che si trova sanzionato per via dell’invasione dell’Ucraina, la concorrenza per le forniture a livello internazionale si è fatta sempre più intensa. Il Giappone è il più grande importatore di gas naturale al mondo, per cui l’annuncio di una riserva strategica avrà un impatto notevole sulla domanda. Bisogna anche notare che il Giappone si trova geograficamente vicino alla Cina, che è un’altra nazione fortemente importatrice di gas naturale e con una domanda che continua a crescere di anno in anno.

Una riserva strategica è una riserva nazionale di una certa materia prima, che viene mantenuta con l’obiettivo di far fronte a momenti di crisi. Quando il prezzo della commodity è basso, il governo riempie le riserve strategiche e le lascia inutilizzate; quando il prezzo sale a dismisura per un eccesso di domanda o per una mancanza di offerta, le riserve strategiche vengono immesse nel mercato per calmierare i prezzi. Essendo riserve nazionali, nei momenti di emergenza queste vengono solitamente vendute a prezzi calmierati e soltanto a imprese locali che operano direttamente come distributori o consumatori finali. Con l’avvicinarsi dell’inverno, il gas naturale è tornato al centro dell’interesse internazionale.

presentazione della notizia sull'annuncio di una riserva strategica nazionale di gas in Giappone
India e Giappone si stanno muovendo per assicurarsi di non ritrovarsi in una crisi energetica dovuta ai prezzi del gas, come avvenuto nei primi mesi del 2023

Si cerca di evitare lo scenario del 2022

Il governo giapponese sta cercando di evitare uno scenario come quello dell’inverno passato, quando il prezzo del gas naturale liquefatto (GNL) è arrivato a toccare i 70$ per mmBtu sui mercati asiatici. La mancanza di offerta dalla Russia ha impattato duramente il mercato e il mercato non ha ancora trovato un vero e proprio riequilibrio per sopperire alla mancanza di offerta. Tuttavia, le oscillazioni stagionali della domanda fanno sì che in questo momento ci sia una finestra ottimale per comprare gas naturale. Con le quotazioni asiatiche a 10$ per mmBtu, è un momento ideale per riempire le nuove riserve strategiche giapponesi.

Il piano è quello di agire in partenariato con aziende private, con l’obiettivo di trovare delle aziende in grado di mantenere in stoccaggio l’equivalente di almeno una nave metaniera al mese da dicembre a febbraio. Questo è il periodo chiave per quanto riguarda la domanda di gas per il riscaldamento. Una nave trasporta mediamente 70.000 metri cubi di gas naturale liquefatto.

Fino a questo momento, il Giappone non aveva una riserva strategica di gas naturale. L’unica riserva strategica già esistente è quella di petrolio, che per altro è una delle più grandi al mondo. Inoltre diverse aziende private giapponesi hanno una riserva strategica. Ad aprile del 2022, dopo l’inizio della guerra in Ucraina, queste riserve sono state parzialmente utilizzate in uno sforzo congiunto con l’IEA per calmierare i prezzi internazionali.

foto di una nave metaniera
Per via della sua posizione lontana dalle principali nazioni esportatrici, il Giappone si affida soprattutto al gas naturale liquido per l’import

Anche l’India ci pensa

Tutte le principali economie asiatiche stanno affrontando lo stesso dubbio del Giappone per quanto riguarda il prossimo inverno. Ci sarà abbastanza gas per tutti? L’India si sta preparando, nel dubbio, a valutare una decisione analoga a quella giapponese. La nazione ha già una riserva strategica di petrolio in grado di mantenere 5.33 milioni di tonnellate di petrolio in cisterne di stoccaggio sotterraneo; il segretario delle politiche sul petrolio, Pankaj Jain, ritiene che ora sia arrivato il momento di sviluppare anche una riserva strategica di gas. Nessuno escluso, i governi delle nazioni importatrici di gas stanno facendo i conti con il fatto che il conflitto in Ucraina potrebbe protrarsi per anni.

Stando alle parole di Jain, ci sarebbero già stati dei contatti con aziende specializzate a livello internazionale. Le riserve strategiche di petrolio indiane, che sono già in grado di sopperire a 9.5 giorni di domanda, sono già in fase di espansione: 6.5 ulteriori milioni di tonnellate potranno essere stoccate nei depositi già pianificati. Ora ci si chiede però se la vera priorità sia questa o quella di proteggersi da una possibile crisi del gas in inverno, uno scenario che rimane a elevato rischio di verificarsi per via della situazione geopolitica internazionale.

In Europa è stata la Germania, a gennaio di quest’anno, la prima nazione a interessarsi alla possibilità di costruire una riserva strategica nazionale di gas naturale. Considerando la quantità di domanda generata dal riempimento di queste riserve, si tratta di decisioni che possono avere un impatto importante sulla domanda internazionale.

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