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India, riforma fiscale sugli EVs per attirare investimenti

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Written by Alessio Ippolito
Attivo nel settore del digitale dal 2008, ricopro il ruolo di CEO e fondatore di ALESSIO IPPOLITO S.R.L. Editore, un'entità che possiede una rete di oltre 70 siti internet, concentrata sul mondo degli investimenti finanziari. Registrato presso l'Ordine dei Giornalisti di Roma dal 22/02/2022. Attualmente, sono il direttore responsabile della rinomata pubblicazione sulle criptovalute, Criptovaluta.it. A marzo 2023, ho assunto inoltre la direzione di TradingOnline.com, espandendo ulteriormente il mio impegno nel giornalismo finanziario.
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Fact checked by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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L’India sta pensando di riformare le sue misure fiscali legate ai veicoli elettrici, con l’obiettivo di attirare degli importanti investimenti da parte dei colossi automobilistici europei e americani. Il governo ha dichiarato che nelle prossime settimane verranno studiate le varie opzioni sul tavolo, con l’obiettivo di arrivare il più presto possibile ad approvare un nuovo pacchetto di misure.

Ci sono stati già diversi commenti da parte delle case automobilistiche che dovrebbero essere interessate da questa materia, soprattutto Audi che si è immediatamente detta interessata alla possibilità di esplorare nuove soluzioni per il mercato indiano. Anche Tesla sta seriamente considerando le potenzialità di questo mercato, e il mese scorso ha annunciato piani per aprire la sua prima fabbrica in India. Con una popolazione in rapida crescita e un governo molto interessato ad attirare investimenti dall’estero, sembra che ci siano tutti i presupposti per una svolta nel mercato dei veicoli elettrici nel corso dei prossimi mesi; bisognerà però partire da un’efficiente riforma fiscale.

presentazione della notizia su riforme dazi in India legati ai veicoli elettrici
Un calo dei dazi potrebbe aumentare notevolmente la competizione sul mercato interno, attualmente dominato da Tata Motors

Audi chiede tregua fiscale di 3-5 anni

Una delle prime società ad aver dichiarato il proprio interesse per gli obiettivi di riforma del governo indiano è Audi, che attualmente è già presente nel mercato locale ma solo con una manciata di EVs. Si tratta di prodotti con un prezzo di base oltre i 130.000$, decisamente non alla portata del cittadino indiano medio. La società ha dichiarato che vorrebbe una tregua sui dazi di importazione di 3-5 anni, con l’obiettivo di sperimentare diverse soluzioni e trovare la formula migliore per poter soddisfare la domanda locale. Anche se rimane ancora indietro rispetto ai concorrenti più vicini come Mercedes e BMW, Audi sta cercando di elettrificare la sua flotta il più velocemente psosibile.

Attualmente il ramo indiano di Audi produce un solo componente in loco, cioè i motori a combustione interna. Il governo Modi starebbe pensando di introdurre degli sgravi sui dazi di importazione per le imprese che producono localmente almeno alcune parti dei loro veicoli elettrici, per cui è possibile che Audi annunci un aumento delle proprie operazioni di manifattura in India nel caso in cui le vengano riconosciute in cambio delle agevolazioni fiscali. Balbir Dhillon, il vertice di Audi India, ha già dichiarato che la filiale locale sarebbe in contatto con Audi Germania per iniziare la produzione di “alcuni” veicoli elettrici in loco; attualmente non sono stati forniti dettagli su quali siano i modelli interessati.

foto di EVs in carica
Si scalda anche la concorrenza legata ai punti di ricarica, con Mercedes Benz che sta installando centinaia di stazioni per ricarica di EVs in India

Tata si difende e punta all’export

Attualmente Tata Motors occupa con grande distacco rispetto ai concorrenti il ruolo di leader di merrcato nella produzione di EVs in India. La società starebbe già testando il potenziale dei propri modelli per lanciarli in altre aree del mondo, con l’obiettivo di iniziare da mercati simili a quello indiano e poi procedere per gradi verso altre nazioni più difficili da penetrare. Tata sta anche pensando di lanciare dei concessionari di soli EVs in India, distinguendo così la propria offerta di veicoli elettrici da quella di tutti gli altri modelli prodotti dalla società.

Attualmente il direttore operativo di Tata India, Shailesh Chandra, ha lasciato volutamente molti dettagli in sospeso mentre la sua società cerca di raccogliere dati sul potenziale dei suoi modelli al di fuori dei confini indiani. Con la concorrenza che scalda i motori, sembra logico che il più grande costruttore del subcontinente indiano decida di giocare le sue carte in altre aree. Bisogna comunque notare che il mercato degli EVs in India rimane più piccolo e arretrato rispetto a quello cinese: in India sono ancora i veicoli a due e tre ruote a guidare le vendite e a trainare la crescita dell’elettrico, con le automobili che occupano una quota di mercato ancora relativamente piccola.

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