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Kiyosaki: i BRICS lanceranno la loro valuta ad agosto

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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L’autore di Padre ricco padre povero, il libro più letto al mondo sulla finanza personale, ritiene che i paesi BRICS siano vicini a lanciare una propria valuta. Robert Kiyosaki mette in guardia i suoi 2.4 milioni di follower su Twitter sul fatto che questa potrebbe essere la fine del dollaro americano come moneta di riferimento per il sistema finanziario internazionale. Una previsione decisamente azzardata, ma di cui il celebre scrittore sembra essere convinto. L’influenza di Kiyosaki non è la stessa di quando il suo celebre libro era appena uscito, ma ancora oggi è un punto di riferimento per la gestione della finanza personale di milioni di persone intorno al mondo.

I paesi BRICS -Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa- stanno diventando una preoccupazione crescente per gli Stati Uniti e i difensori del dollaro come valuta centrale dell’ecosistema finanziario. Kiyosaki si è riferito in particolare alla riunione dei BRICS il 22 agosto prossimo, che vedrà riunirsi in Sud Africa i principali rappresentanti dell’economia di questi paesi emergenti. Anche se ufficialmente i BRICS negano che la possibilità di lanciare una valuta unica sia parte dell’agenda del loro incontro, pare che non tutti siano della stessa opinione.

presentazione della notizia sul Tweet di Kyosaki sulla moneta dei paesi Brics
L’autore di “Padre ricco padre povero” sembra convinto del fatto che la supremazia del dollaro americano nel sistema finanziario abbia i giorni contati

Kiyosaki vede imminente il lancio della valuta dei BRICs

L’autore di Padre ricco padre povero, che nel corso degli anni si è rivolto più di una volta al dollaro americano con l’appellativo “soldi finti”, ritiene che la centralità finanziaria statunitense potrebbe essere arrivata alla fine. Questo soprattutto in virtù della presunta natura della nuova moneta dei BRICS, che secondo Kiyosaki sarà garantita sulle riserve auree delle nazioni emittenti. Con questo sistema, ipotizza che la nuova moneta possa rapidamente guadagnare credibilità nel sistema finanziario internazionale e che possa offrire da subito uno scudo contro il tasso di inflazione.

La riunione dei paesi BRICS si terrà tra il 22 e il 24 agosto, con la presenza anche di osservatori internazionali. Tra questi, Kiyosaki ritiene che la Francia possa provare a inserirsi tra i paesi fondatori e essere una delle economie che si uniranno alla missione dei BRICS. Chiaramente è molto improbabile che la Francia voglia realmente abbandonare l’euro, ma si è vociferato della presenza di Macron all’evento. Il suo Ministro degli Esteri avrebbe comunicato a Pretoria l’interesse e la disponibilità del primo ministro, ma voci di corridoio ritengono che la Russia non sia favorevole alla sua partecipazione.

Proprio la Russia ha fatto discutere in queste settimane circa la possibilità che l’incontro dei paesi BRICS si tenesse da remoto anziché in forma presenziale. Questo per via del mandato di arresto internazionale emesso dal tribunale dell’Aia contro il presidente russo Vladimir Putin. Nonostante ciò, il governo sudafricano ha confermato che il meeting si terrà in forma presenziale.

Tra smentite e clima di incertezza

Leslie Maasdorp, leader della New Development Bank, in passato aveva dichiarato che i BRICS avevano nelle loro intenzioni a medio-lungo termine quella di creare una valuta unica. La New Development Bank è spesso chiamata “banca dei BRICS”, proprio perché fondata dalle nazioni emergenti che formano questa sigla. Nel corso del tempo ha raccolto l’interesse di molte nazioni a livello internazionale, al punto che quest’anno anche l’Arabia Saudita è entrata a farne parte insieme agli Emirati Arabi Uniti. Il progetto continua a crescere, con ogni nazione che partecipa al capitale sociale in ragione della propria quota. Malgrado le sanzioni alla Russia dettate dall’Occidente, le adesioni continuano ad aumentare.

Sono soprattutto le nazioni disallineate con gli USA e con la politica della NATO che mostrano vivo interesse per entrare nella banca dei BRICS. La possibilità di ricevere sanzioni e limiti all’uso del dollaro americano, come dimostrato dalla situazione russa, può fortemente incidere sulla capacità di un paese di gestire le proprie esportazioni e importazioni. Per questo sono molti gli interessati a un sistema finanziario alternativo, che non dipenda da una singola nazione e che possa dare impulso allo sviluppo economico delle nazioni emergenti. Il progetto BRICS sembra ancora troppo immaturo per portare realmente a piani concreti di una moneta unica, ma per lo meno secondo Robert Kiyosaki questa è un’eventualità concreta.

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