News, Green Economy

La California fa causa a Big Oil: nel mirino tutti i colossi

Avatar di Alessio Ippolito
Written by Alessio Ippolito
Attivo nel settore del digitale dal 2008, ricopro il ruolo di CEO e fondatore di ALESSIO IPPOLITO S.R.L. Editore, un'entità che possiede una rete di oltre 70 siti internet, concentrata sul mondo degli investimenti finanziari. Registrato presso l'Ordine dei Giornalisti di Roma dal 22/02/2022. Attualmente, sono il direttore responsabile della rinomata pubblicazione sulle criptovalute, Criptovaluta.it. A marzo 2023, ho assunto inoltre la direzione di TradingOnline.com, espandendo ulteriormente il mio impegno nel giornalismo finanziario.
Scopri i nostri principi editoriali
Avatar di Alessio Ippolito
Fact checked by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
Scopri i nostri principi editoriali

Negli Stati Uniti prende vita un nuovo episodio nell’eterna lotta tra le amministrazioni più attente all’ambiente e le società di Big Oil. Il palcoscenico di questa battaglia è la corte di San Francisco, dove la California ha depositato un’azione legale contro colossi come Exxon Mobil Corp, Shell PLC, Chevron Corp, BP e ConocoPhillips. Ma non solo. Al centro del mirino c’è anche l’American Petroleum Institute (API), il principale gruppo commerciale dell’industria petrolifera negli Stati Uniti. Tutta l’industria è chiamata a rispondere delle proprie azioni che, secondo il Governatore della California, avrebbero leso irresponsabilmente la comunità locale e l’ambiente. Nel frattempo lo Stato del sud-est si sta orientando sempre di più sui combustibili rinnovabili, tentando di dipendere meno dal petrolio.

In un periodo in cui i disastri climatici sembrano sempre più frequenti e devastanti, la California chiede la creazione di un fondo di risarcimento per coprire i futuri danni causati da tali calamità. E le cifre in gioco non sono da poco: stiamo parlando di decine di miliardi di dollari. L’accusa è quella di aver conosciuto e taciuto i danni che queste società avrebbero provocato all’ambiente e alla comunità con la loro attività. Vengono indicati i danni ambientali causati dall’estrazione petrolifera, i problemi di salute per le comunità vicine alle attività di estrazione, gli effetti sulla qualità delle acque sotterranee e molte altre problematiche ora ben note dell’attività di estrazione dei combustibili fossili.

presentazione della notizia sulla causa tra Stato della California e imprese petrolifere
La California si conferma uno degli Stati più attenti all’ambiente

La California prende iniziativa

Questo nuovo capitolo legale non è isolato. Altri sette Stati e svariate municipalità stanno cercando di responsabilizzare i grandi inquinatori per il loro ruolo nel cambiamento climatico. Già nel 2017 e 2018, otto governi locali della California avevano presentato alcune delle prime cause legate al clima. Ma l’entrata in gioco dello stato californiano, una delle principali economie mondiali e tra i maggiori produttori di petrolio e gas del paese, potrebbe cambiare le carte in tavola. Sembra che questa volta sarà difficile che la questione si concluda con un nulla di fatto, come è successo in passato.

La decisione di procedere adesso è anche legata all’ultima sentenza della Corte Suprema, che ha permesso di proseguire le cause di questo tipo in tribunali statali, visti come più favorevoli a chi chiede risarcimenti legati ai danni climatici. Ken Alex, ex assistente procuratore generale sotto la gestione Brown, ha sottolineato l’importanza dell’intervento della California: ha evidenziato che non è mai semplice affrontare in tribunale i grandi colossi dell’industria petrolifera, ma al tempo stesso ha anche suggerito che l’iniziativa californiana potrebbe trovare eco in altri Stati.

foto di un pozzo di estrazione di petrolio
Malgrado le sue leggi pro-sostenibilità, la California è uno degli Stati americani che producono più petrolio

La risposta delle imprese accusate

La risposta dell’API è stata chiara e diretta. Secondo loro, la questione climatica dovrebbe essere affrontata e risolta dal Congresso, non dal sistema giudiziario. Un punto di vista che trova eco nelle parole di Shell: la società si è limitata a dire che, a suo avviso, le aule di tribunale non sono il luogo giusto per parlare di cambiamento climatico.

Il Governatore della California, Gavin Newsom, non sembra condividere questa opinione. Con determinazione e passione ha espresso il suo punto di vista sul X, precedentemente Twitter, dichiarando che la California sta agendo per rendere responsabili i grandi inquinatori. E la causa intentata dallo stato non è un’azione isolata. Negli ultimi anni, infatti, sono state presentate decine di cause contro l’industria dei combustibili fossili da vari stati e comuni degli Stati Uniti, sottolineando l’urgenza e la rilevanza del problema climatico.

Al centro di questo scontro legale c’è una domanda fondamentale: chi dovrebbe essere ritenuto responsabile delle crescenti minacce climatiche e, soprattutto, chi dovrebbe pagare per i danni? Al momento, non tutte le aziende hanno risposto alle richieste di commento da parte dei media. Chevron, BP e ConocoPhillips sono rimaste in silenzio, mentre Exxon Mobil non è stata raggiunta per una dichiarazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *