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La discesa del dollaro si ferma in attesa della Fed

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Il dollaro americano ha aperto la settimana senza recuperare forza sul mercato Forex, ma per lo meno arrestando il trend ribassista della scorsa settimana. La valuta americana ha scontato gli effetti di attese più basse sui tassi di interesse della Federal Reserve, dopo gli ultimi dati sull’inflazione. Il cambio più seguito, quello contro l’euro, vede il dollaro americano oscillare intorno ai minimi raggiunti negli ultimi 15 mesi. Soltanto negli ultimi 10 giorni, il cambio EUR/USD è passato da quota 1.09 a 1.12. Ora, però, gli investitori sembrano concedere alla Federal Reserve il beneficio del dubbio.

La Fed si riunirà il 26-27 luglio per decidere nuovamente cosa fare con i tassi di interesse centrali. Durante l’ultima riunione, sorprendendo la maggior parte degli investitori, la banca centrale statunitense decide di mettere in pausa i rialzi dei tassi e stare a osservare i dati che sarebbero arrivati dall’economia. Malgrado questa decisione abbia fomentato le attese di un calo più lento e graduale dell’inflazione, nell’ultima rilevazione sull’indice dei prezzi al consumo il tasso di inflazione si è attestato al 3%. Ben 100 punti base al di sotto della rilevazione precedente e molto al di sotto delle attese degli analisti, spingendo i mercati a credere che il picco dei tassi sia ormai vicino.

presentazione della notizia sulla fine del trend ribassista del dollaro
Con l’inflazione in netto calo, migliorano le attese sull’economia americana e il dollaro perde forza nel Forex

L’euro recupera forza contro il dollaro

La Moneta Unica, dopo aver toccato la parità contro il dollaro americano meno di un anno fa, si trova ora in un forte trend rialzista. La scorsa settimana, gli analisti di Deutsche Bank hanno consigliato ai clienti di vendere il dollaro e hanno espresso una previsione di 1.20 per il cambio EUR/USD nel corso del prossimo anno. Numeri impensabili fino a pochi mesi fa, quando la crisi del gas naturale indebolì l’euro al punto da raggiungere la storica soglia di 1.00 contro la valuta statunitense. Ora, però, i fondamentali indicano una situazione completamente diversa.

Il motivo principale per cui l’euro sta recuperando terreno sono le attese sui tassi centrali. La Federal Reserve, trovandosi con un’economia che sta già andando incontro a un netto calo della pressione sui prezzi, potrebbe non aver bisogno di aumentare i tassi ancora per molto; la maggior parte degli analisti prevede che il picco sia a 25-50 punti base da dove i tassi si trovano ora. Lo scatto decisivo potrebbe arrivare già nella riunione di luglio, ma è altrettanto possibile che la banca centrale decida di attendere agosto o settembre a seconda dei dati provenienti dall’economia.

grafico dell'andamento del cambio EUR USD
Dopo i minimi di ottobre, l’euro ha iniziato una forte corsa rialzista contro il dollaro americano dovuta alle attese su tassi e inflazione

I dati importanti della settimana in corso

Il calendario economico mostra che questa settimana sarà importante per raccogliere informazioni sulle possibili decisioni della Fed nella sua prossima riunione sulla politica monetaria. Martedì saranno annunciati i dati sulle vendite al dettaglio, considerati estremamente importanti sia come indicatore di crescita economica che di pressione sui prezzi; una lettura maggiore delle attese potrebbe rafforzare l’idea che la Fed voglia già procedere con uno scatto di 25 punti base per i tassi nella riunione di luglio. Nuovamente martedì arriveranno anche i dati sulla produzione industriale, che verranno annunciati nel corso del pomeriggio italiano.

Mercoledì sarà poi la giornata chiave per i dati sul mercato immobiliare. Verranno annunciati nella stessa giornata i numeri sui permessi di costruzione e sull’inizio di nuovi cantieri. Giovedì sarà poi la volta dei numeri sulla quantità di case vendute nel corso di giugno.

La pubblicazione più attesa di questa settimana, però, è indubbiamente quella di giovedì che riguarda le richieste di disoccupazione. Il fatto che il mercato del lavoro continui a sfiorare la piena occupazione è una delle principali preoccupazioni degli analisti quando si tratta di valutare la possibile discesa del tasso di inflazione. Nel caso in cui si notasse un aumento significativo delle richieste di disoccupazione, è probabile che il dollaro perderebbe ulteriormente terreno contro l’euro e che la Fed possa continuare a mantenere stabili i tassi nella prossima riunione.

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