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La holding di Paco Rabanne e Carolina Herrera si prepara alla IPO in Spagna: valutazione a €8-10 mld

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Written by Alessio Ippolito
Attivo nel settore del digitale dal 2008, ricopro il ruolo di CEO e fondatore di ALESSIO IPPOLITO S.R.L. Editore, un'entità che possiede una rete di oltre 70 siti internet, concentrata sul mondo degli investimenti finanziari. Registrato presso l'Ordine dei Giornalisti di Roma dal 22/02/2022. Attualmente, sono il direttore responsabile della rinomata pubblicazione sulle criptovalute, Criptovaluta.it. A marzo 2023, ho assunto inoltre la direzione di TradingOnline.com, espandendo ulteriormente il mio impegno nel giornalismo finanziario.
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Fact checked by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Puig Brands, il colosso spagnolo dei profumi e dell’abbigliamento, si prepara alla quotazione in Borsa a Madrid. L’azienda è proprietaria di brand quali Carolina Herrera, Paco Rabanne e Jean Paul Gaultier. Al momento si tratta di un’impresa a gestione familiare, ma con le dimensioni di una multinazionale: opera in 150 paesi del mondo, impiega oltre 4.400 dipendenti e ha un fatturato annuo che supera i €2 miliardi. Il vento del mercato in questo momento è positivo, con i listini europei che continuano a crescere ininterrottamente da inizio anno: può essere una buona occasione per ottenere una valutazione generosa, in un periodo in cui la maggior parte degli investitori continua a cercare opportunità in vista dei prossimi tagli ai tassi d’interesse della BCE.

La storia di Puig Brands inizia addirittura nel 1914, quando il fondatore Antonio Puig decide di creare una piccola attività incentrata sui prodotti per la cosmetica e sui profumi. Già nel 1940, i prodotti di Puig erano abbondantemente conosciuti in tutta la Spagna e la società era pronta per la sua prima espansione internazionale; la prima fabbrica all’estero è stata fondata negli Stati Uniti nel 1959, segnando l’inizio di un’avventura di successo anche nel continente americano. La sede intanto è stata spostata a Barcellona, dove è rimasta fino a oggi. Il management è passato di padre in figlio fino a oggi, con tutti i top manager dell’impresa che sono riconducibili all’albero genealogico del fondatore.

presentazione della notizia su Puig Brands pronta alla quotazione in Borsa
Puig Brands è pronta alla quotazione in Borsa dopo 110 anni di storia

Si cerca una liquidità di €2,5 miliardi

Le banche commerciali a cui Puig si è rivolta per la consulenza strategica in vista dell’IPO vedono la valutazione oscillare tra 8 e 10 miliardi di euro. Attualmente si stanno studiando dei piani per massimizzare il valoro prodotto per la famiglia, probabilmente con una quotazione in due serie: nella prima si venderà equity per €1,25 miliardi e nella seconda si farà altrettanto, in modo da raccogliere €2,5 miliardi per la proprietà attuale. Se le stime delle banche d’affari fossero confermate, implicherebbe la vendita del 30% dell’equity del gruppo. L’obiettivo, dunque, è quello di mantenere comunque la famiglia come azionista di maggioranza e non permettere che i fondi d’investimento possano dettare la linea da seguire.

Per assicurare una presa salda della famiglia sulla società, verranno create anche due tipologie di azioni. Quelle di tipo “A”, che andranno ai proprietari attuali, portano con sé 5 voti ciascuna; quelle di tipo “B”, offerte in Borsa, avranno invece un solo diritto di voto per ciascuna. Questa potrebbe essere la IPO più rilevante dell’anno fino a questo momento, dopo quella di Reddit. Per il segmento del fashion di lusso, potrebbe essere la più grande addirittura degli ultimi tre anni: da quando Ermenegildo Zegna ha fatto il suo debutto in Borsa nel 2021.

I negozi del gruppo sono nelle vie della moda più famose al mondo e nei grandi centri commerciali di oltre 100 paesi

Si sceglie la Borsa di Madrid

La quotazione principale avverrà sulla Borsa spagnola, anche se da quanto si legge nel documento inviato alle autorità finanziarie è previsto anche che Puig possa quotare una parte minore delle sue azioni su altri listini. Con un utile netto di €465 milioni lo scorso anno e una crescita su base annua del 16%, i fondamentali della società risultano più solidi che mai. Secondo Marc Puig, l’attuale CEO dell’azienda, la quotazione in Borsa sarebbe dovuta principalmente alla volontà di assicurare longevità alla holding anche durante i passaggi generazionali. Questo rimane infatti un tema complicato per la società, il cui futuro al momento dipende soltanto dalla capacità degli eredi di essere dei bravi manager; l’introduzione di nuove figure nel board ed eventualmente un allargamento della quota in mano agli azionisti, in futuro, potrebbe aiutare a colmare potenziali vuoti di potere.

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