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Libia: accordo con Honeywell per raffineria di $500 milioni

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Written by Chiara Ricciato
Animata da un vivo interesse per l'analisi fondamentale delle aziende e le dinamiche interne, questo individuo si distingue per la sua curiosità e versatilità. È costantemente alla ricerca di nuove informazioni per arricchire il proprio sapere, dedicandosi alla lettura di report finanziari trimestrali per mantenere un'aggiornata comprensione del mercato.
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La sussidiaria della National Oil Corp (NOC) della Libia ha annunciato di aver firmato un contratto con l’azienda statunitense Honeywell per i lavori di costruzione di una nuova raffineria nel sud del Paese. Zallaf For Oil And Gas Co ha affermato che il costo dell’impianto di raffinazione dovrebbe aggirarsi tra i 500 e i 600 milioni di dollari.

Il progetto sarà realizzato in due fasi, ma non è ancora stato pubblicato un calendario lavorativo. NOC ha precedentemente dichiarato che il progetto “South Refinery” prevede la produzione di gas da cucina, carburante per aerei e altri prodotti petrolchimici, tra cui 1,4 milioni di litri al giorno di benzina e 1,1 milioni di litri al giorno di diesel.

immagine di presentazione della notizia su accordo tra NOC libica e Honeywell per una nuova raffineria
Honeywell firma un accordo con la Libia per la costruzione di una raffineria del valore di $500-600 milioni

La Libia cerca di attirare investimenti stranieri nel settore energetico dopo anni di conflitti

La Libia sta cercando di attirare investimenti stranieri nel settore energetico dopo due anni e mezzo di relativa pace a seguito di diversi anni di conflitti. Spera, inoltre, di poter sfruttare la crescente domanda per il petrolio e il gas libici a seguito delle preoccupazioni di approvvigionamento in Europa a causa della guerra della Russia in Ucraina.

Lo scorso mese, il governo di Tripoli ha acconsentito a procedere con un progetto di gas offshore in collaborazione con la compagnia italiana Eni. Tuttavia, la situazione politica rimane instabile nonostante un piano per le elezioni nazionali e, anche dopo la tregua del 2020 che ha posto fine all’ultimo grande conflitto, alcune fazioni armate continuano a interrompere la produzione petrolifera.

Di recente anche Saudi Aramco, la più grande compagnia energetica del mondo, ha realizzato un accordo con i partner cinesi North Huajin Chemical e Panjin Xincheng per la costruzione di una nuova raffineria nella provincia cinese del Liaoning.

Cos’è Honeywell

Honeywell è una grande azienda multinazionale che sviluppa e produce prodotti operando in diversi settori, tra cui il controllo e l’automazione nel settore industriale o domestico, i componenti per il settore aeronautico e automobilistico, i materiali speciali ad elevate prestazioni e i prodotti per la casa e le automobili.

Tra i suoi prodotti più noti al grande pubblico ci sono la linea di termostati per la casa, l’antigelo Prestone, i filtri Fram e le candele Autolite. Honeywell è stata anche la mente dietro il primo sistema di controllo distribuito.

Alla data di marzo 2023, la capitalizzazione di mercato di Honeywell era di circa 151 miliardi di dollari.

La situazione politica libica: sfide e opportunità per il settore petrolifero

Nel 2011, la Libia ha subito una rivoluzione che ha portato alla caduta del dittatore Muammar Gheddafi. A seguito di questa rivoluzione, il Paese ha attraversato una fase di transizione politica turbolenta che ha portato a un declino economico e alla frammentazione del potere tra vari gruppi armati e tribù.

immagine di ingranaggio con pompa di petrolio e bandiera libica
La Libia è un “petrostato”: nel 2021 i proventi del petrolio hanno rappresentato il 98% delle entrate pubbliche

Ancora oggi, infatti, il Paese rimane politicamente e territorialmente diviso, con due governi rivali: il Governo di unità nazionale (Gnu) a Tripoli e un governo parallelo controllato dal generale Khalifa Haftar nell’est del Paese.

Sebbene i fronti militari siano calmi e la guerra civile non sia imminente, la situazione rimane instabile. Il governo di Tripoli è riconosciuto a livello internazionale, ma è composto da una coalizione di forze politiche e militari e non ha legittimità democratica. D’altra parte, Haftar ha invece il sostegno di Russia, Egitto e Emirati Arabi Uniti.

La Libia è un Paese ricco di petrolio e i proventi petroliferi rappresentano la maggior parte delle entrate pubbliche. Sebbene le autorità di Tripoli controllino la compagnia petrolifera nazionale e la Banca centrale, le forze di Haftar controllano l’intera “mezzaluna del petrolio” nell’est del Paese e bloccano regolarmente l’esportazione di petrolio per ottenere maggiori proventi. La situazione politica e militare della Libia rende il Paese vulnerabile agli abusi dei diritti umani e ai conflitti armati a livello locale.

La costruzione del nuovo impianto di raffinazione del petrolio rappresenta un importante passo avanti per la Libia nella ripresa economica e nel rafforzamento della propria industria energetica. Tuttavia, ci sono ancora sfide da affrontare, come la sicurezza del personale e degli impianti e la riduzione della dipendenza dalle esportazioni di petrolio grezzo.

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