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L’UE pensa a nuovi acquisti congiunti di minerali critici

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Written by Moreno La Guardia
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Secondo un articolo del Financial Times pubblicato lunedì, l’Unione Europea intende proseguire con i piani per stabilire acquisti congiunti di minerali critici, dopo il successo dei primi acquisti congiunti di gas.

La scorsa settimana, l’UE ha annunciato l’esito positivo della prima gara internazionale per l’acquisto congiunto di forniture di gas per l’UE. Durante tale gara, sono state ricevute offerte da 25 aziende fornitrici, corrispondenti a oltre 13,4 miliardi di metri cubi di gas, superando così la domanda congiunta di 11,6 metri cubi presentata dalle aziende dell’UE tramite il meccanismo AggregateEU, istituito di recente.

L’Unione Europea ha inoltre comunicato che le aziende dell’UE saranno ora in grado di negoziare direttamente con le società fornitrici i termini dei contratti di fornitura, senza coinvolgimento della Commissione.

Immagine di copertina, "Unione europea, Programmati nuovi acquisti congiunti per minerali critici", sfondo di un gasdotto.
L’Europa prosegue con gli acquisti congiunti dopo il successo dell’acquisto di gas.

Il primo round di acquisti congiunti è un successo

Diverse aziende, tra cui Engie, società di servizi pubblici francese, Equinor, azienda di proprietà statale norvegese che recentemente ha rilasciato i risultati del suo Q1, Axpo, con sede in Svizzera, e TotalEnergies, hanno partecipato all’iniziativa di acquisto congiunto di gas, come riportato dal Financial Times. Alcuni gruppi hanno agito sia come acquirenti che come venditori in diverse regioni dell’Unione Europea.

L’obiettivo di Bruxelles nel perseguire gli acquisti congiunti di gas riflette la necessità dell’UE di garantire forniture per prodotti critici e stabilizzare i prezzi. A seguito dell‘invasione dell’Ucraina da parte di Mosca all’inizio dell’anno scorso, con la conseguente riduzione delle esportazioni di gas attraverso i gasdotti, i prezzi del gas sono aumentati drasticamente, mettendo a dura prova le aziende, le società di servizi pubblici e i consumatori.

Anche la società energetica di proprietà statale ucraina Naftogaz ha partecipato come acquirente a questa iniziativa, essendo l’Ucraina parte della Comunità dell’Energia, che consente agli stati non appartenenti all’UE di partecipare al programma. Altri partecipanti, come Eni in Italia, hanno annunciato la loro intenzione di prendere parte alle prossime gare d’appalto.

Maroš Šefčovič, il commissario europeo per l’unione energetica, ha definito l’esito di questa iniziativa “un notevole successo”, nonostante la quantità di gas offerta finora rappresenti solo una frazione del consumo totale dell’UE. Nel 2022, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, il consumo di gas dell’UE ammontava a 360 miliardi di metri cubi, di cui poco più del 40%, circa 155 miliardi di metri cubi, proveniva dalla Russia prima dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.

Immagine di un gasdotto con su scritto "NG".
Il consumo di gas naturale in Europa si attesta a 360 miliardi di metri cubi.

L’UE punta alla totale indipendenza dal gas russo

L’Unione Europea ha già programmato il secondo round di aggregazione delle richieste e di offerte per la seconda metà di giugno. Inoltre, sono previsti altri tre round di acquisti congiunti di gas entro la fine di quest’anno, come ha dichiarato Sefcovic.

Secondo quanto riportato dal FT, il meccanismo di acquisto congiunto del gas potrebbe servire da “modello” per gli acquisti congiunti di minerali critici e idrogeno. Il Vicepresidente della Commissione ha anche aggiunto che aziende provenienti dal Medio Oriente hanno mostrato interesse nel vendere idrogeno nell’UE.

L’UE sta cercando di eliminare la dipendenza dalla fornitura di gas russo entro il 2027 e di diversificare la catena di approvvigionamento dei minerali critici necessari per la transizione energetica.

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