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Membro BoE chiede di mantenere i tassi d’interesse al 4%

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Written by Moreno La Guardia
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Un membro estero della Banca d’Inghilterra, Swati Dhingra, ha recentemente affermato che l’aumento dei tassi di interesse potrebbe avere un effetto negativo sull’economia del Regno Unito e che sarebbe prudente mantenere i tassi al 4%, in presenza di crescenti segnali di progressiva diminuzione dell’inflazione.

Secondo Dhingra, un aumento dei costi di indebitamento rappresenterebbe un rischio materiale per l’economia e potrebbe aggravare ulteriormente la situazione delle famiglie che già si trovano a dover fare i conti con i costi elevati dell’energia e delle abitazioni.

In particolare, Dhingra sostiene che l’economia del Regno Unito è ancora debole e che un aumento dei tassi di interesse rischierebbe di intaccare inutilmente la produzione, ostacolando così la ripresa economica. Inoltre, l’aumento degli interessi potrebbe mettere ulteriormente sotto pressione le imprese che si trovano già in difficoltà.

Immagine di copertina, "Bank Of England, Membro chiede lo stop al rialzo dei tassi", sfondo di una freccia che va in alto con il simbolo %.
Swati Dhingra auspica che l’aumento dei tassi di interesse si interrompa.

Le aspettative del mercato

Le affermazione di Dhingra rappresentano un’opinione diversa rispetto alle aspettative del mercato finanziario, che prevede un aumento dei tassi di interesse nella prossima riunione della Banca d’Inghilterra.

Tuttavia, l’economista sottolinea che una politica prudente dovrebbe mantenere i tassi stabili in presenza di segnali di diminuzione dell’inflazione e essere pronta a rispondere in base all’evoluzione dei prezzi.

L’inflazione nel Regno Unito è salita a oltre cinque volte il suo obiettivo del 2% e la Banca d’Inghilterra ha alzato i tassi di interesse per dieci volte consecutive a partire da dicembre 2021.

Tuttavia, gli economisti avvertono che l’impatto dei tassi più elevati richiederà tempo per essere trasmesso e che l’inflazione diminuirà rapidamente quest’anno, poiché i prezzi globali dell’energia scenderanno dagli attuali livelli particolarmente elevati.

Pertanto, Dhingra sostiene che una politica monetaria prudente e stabile sarebbe in grado di evitare un inasprimento eccessivo e di riportare l’economia inglese in modo sostenibile all’obiettivo di inflazione del 2% nel medio termine.

Opinioni contrastanti

L’inflazione è scesa da un picco dell’11,1% in ottobre al 10,1% del mese scorso, sebbene questo tasso rimanga ancora tra i livelli più alti dal 1982. Il fatto che l’inflazione sia scesa leggermente potrebbe essere visto come un segnale positivo, poiché potrebbe indicare che le misure adottate per controllarla stanno funzionando.

Tuttavia, il fatto che il tasso rimanga così alto è ancora motivo di preoccupazione e potrebbe richiedere ulteriori interventi per mantenere i prezzi sotto controllo. Ci sono opinioni divergenti tra politici ed economisti sulla necessità di alzare o meno i tassi di interesse.

Immagine di una montagna russa con il simbolo %.
Alcuni esperti ritengono che alzare gli interessi sia fondamentale mentre altri ritengono che sia una mossa sbagliata.

Catherine Mann, un altro membro esterno del MPC, ha sostenuto che sarebbero necessari tassi più elevati per ridurre l’inflazione. Mann ha espresso preoccupazione per le aziende che sfruttano la disponibilità dei consumatori a tollerare prezzi più alti, il che potrebbe far aumentare ulteriormente l’inflazione in un fenomeno noto come “greedflation“.

Questi diversi punti di vista arrivano in un momento in cui vi sono segnali che l’economia del Regno Unito ha registrato risultati migliori del previsto negli ultimi mesi, dopo essere sfuggita per un pelo a una recessione tecnica alla fine del 2021.

Tuttavia, la posizione di Dhingra è in linea con quella di Silvana Tenreyro, un altro membro esterno del MPC, che il mese scorso ha suggerito che i tassi potrebbero dover essere tagliati quest’anno poiché gli elevati costi di indebitamento subiti dalle famiglie e dalle imprese iniziano ad avere ripercussioni negative sull’economia.

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