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Nuovi Buoni Fruttiferi rendono 30-50% in meno dei Treasuries

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Il successo del BTP Valore dimostra che gli italiani sono ancora estremamente affamati di obbligazioni a basso rischio: il collocamento ha visto 17,2 miliardi di euro investiti da parte dei risparmiatori, con un rendimento di poco superiore al 4,5% annuo. Sulla scia di questo successo, il Tesoro torna alla carica con una nuova carrellata di Buoni Fruttiferi Postali. Sono previste ben 9 tipologie di Buoni, ma tutte con una caratteristica ben evidente: rendimenti estremamente bassi, molto al di sotto di quelli che si possono ottenere investendo su strumenti altrettanto se non più sicuri.

In particolare, risulta difficile reggere il confronto con i Treasuries. Il rendimento dei bond del governo americano è aumentato notevolmente nel corso delle ultime settimane, al punto che l’aumento dei rendimenti delle obbligazioni è entrato nella storia come uno dei più veloci di sempre. Di fronte a questa novità, sembra difficile pensare che gli investitori -soprattutto quelli internazionali- siano disposti a caricare i loro portafogli delle nuove obbligazioni vendute da Poste Italiane.

presentazione notizia su nuova emissione buoni fruttiferi postali
Oggi gli investitori a caccia di obbligazioni hanno tantissime opzioni a disposizione con rendimenti elevati

Nove tipi diversi di Buoni Fruttiferi Postali

I nuovi Buoni Fruttiferi Postali, emessi sia in forma cartacea che digitale, avranno rendimenti che vanno dal 1,50% al 4,50%. Il valore più basso è per il nuovo BFP risparmiosemplice, che si può sottoscrivere esclusivamente se si ha un piano d’accumulo risparmiosemplice e prevede 24 versamenti periodici pensati per favorire il risparmio e l’investimento regolare. Il tasso pagato è basso perché l’investitore potrà disinvestire in qualunque momento. Il rendimento più alto invece spetta alle obbligazioni destinate ai minori, storicamente favoriti da un tasso d’interesse più alto.

Per quanto riguarda i buoni ordinari, il rendimento sarà del 3,50% netto a scadenza con la possibilità di investire su un orizzonte fino a 20 anni. Gli interessi saranno pagati per la prima volta dopo un anno, dopodiché una volta ogni sei mesi. Come sempre si tratta di strumenti garantiti da Cassa Depositi e Prestiti, dunque estremamente sicuri. Bisogna notare, però, che in questo momento il tasso d’inflazione italiano si colloca ancora ben al di sopra del 5%. Significa che almeno in questo momento, il rendimento netto di questi nuovi Buoni Fruttiferi Postali è negativo.

foto mamma e figlia con salvadanaio
I BFP per i minori potranno approfittare di un tasso d’interesse leggermente più alto rispetto al buono ordinario

Duro il confronto con le alternative

Queste ultime settimane hanno segnato un aumento drastico dei rendimenti delle obbligazioni in tutto il mondo. Il trend è iniziato negli Stati Uniti dopo l’ultima riunione della Fed, ma nel corso di pochi giorni è diventato un fenomeno mondiale con spread in aumento e rendimenti in rialzo in tutti i mercati sviluppati ed emergenti. In questo momento è possibile ottenere un rendimento del 4,78% investendo sul bond a 10 anni e al 5,06% nel caso dei bond a 2 anni. Il tasso dunque è molto più alto, per investire su un’economia molto più grande e meno indebitata di quella italiana, ricevendo la valuta di riserva mondiale per eccellenza.

Il successo importante dei BTP Valore sembra comunque aver dimostrato che, in molti casi, gli investitori italiani sono “attaccati alla bandiera“. I Buoni Fruttiferi Postali sono un prodotto familiare e molti investitori non considerano le alternative internazionali. Per questo motivo, malgrado i rendimenti pagati siano tali da escludere quasi certamente la possibilità di attirare capitali dall’estero, Poste Italiane e CdP rimangono fiduciose sul fatto che i nuovi buoni fruttiferi riescano a raggiungere una buona raccolta.

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