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Olanda: restrizioni all’esportazione dei semiconduttori

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Written by Chiara Ricciato
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Il governo olandese ha confermato per la prima volta l’8 marzo che intende introdurre nuove restrizioni alle esportazioni di attrezzature per la produzione di microchip per proteggere la sicurezza nazionale, cedendo alle pressioni degli Stati Uniti per bloccare la vendita di alcune delle sue preziose macchine per la stampa di chip alla Cina.

Lo scorso ottobre, infatti, gli Stati Uniti hanno imposto restrizioni alle esportazioni di strumenti di produzione di chip americani verso la Cina, ma per rendere efficaci tali restrizioni sono necessari anche altri fornitori chiave, come i Paesi Bassi e il Giappone, che supervisionano la tecnologia di produzione dei chip. I Paesi alleati stanno discutendo della questione da mesi.

immagine di presentazione della notizia sulle restrizioni alle esportazioni di semiconduttori nei Paesi Bassi
I Paesi Bassi introducono restrizioni alle esportazioni di tecnologia dei semiconduttori per motivi di sicurezza nazionale

I Paesi Bassi seguono gli USA sulle restrizioni all’export

Gli Stati Uniti e i Paesi Bassi hanno raggiunto un accordo per introdurre nuove restrizioni alle esportazioni di tecnologie avanzate dei chip in Cina alla fine di gennaio, ma fino ad ora il governo olandese non aveva commentato pubblicamente in merito. L’intesa, che includeva anche il Giappone, coinvolge i soli tre Paesi che ospitano produttori di macchine avanzate per la stampa di microchip. Si tratta di un’iniziativa guidata dagli Stati Uniti per bloccare l’approvvigionamento di chip all’avanguardia alla Cina.

L’annuncio della decisione finale è stato fatto in una lettera al parlamento nella serata di mercoledì scorso dalla Ministra del Commercio Estero olandese, Liesje Schreinemacher, che ha specificato che le restrizioni sarebbero state introdotte prima dell’estate. Queste misure riguarderanno la tecnologia di litografia “DUV”, ovvero le macchine di seconda generazione più avanzate vendute ai produttori di chip per computer da ASML Holding NV, la più grande azienda tecnologica d’Europa e un importante fornitore di produttori di semiconduttori.

La ministra ha affermato che, in considerazione degli sviluppi tecnologici e del contesto geopolitico, il governo ha concluso che è necessario per la sicurezza sia nazionale che internazionale ampliare i controlli sulle esportazioni di specifiche attrezzature di produzione di semiconduttori. Inoltre, il governo olandese vuole impedire che la tecnologia olandese venga utilizzata in sistemi militari o armi di distruzione di massa, ha aggiunto, riprendendo le motivazioni degli Stati Uniti quando hanno imposto i propri controlli sulle esportazioni lo scorso ottobre.

I Paesi Bassi vogliono anche evitare di perdere la loro posizione di primo piano nella produzione di strumenti di produzione di chip all’avanguardia, ha dichiarato la stessa Schreinemacher.

immagine stilizzata di un microchip in circuito elettrico
I Paesi Bassi vogliono evitare di perdere la loro posizione di primo piano nella produzione di strumenti di produzione di chip all’avanguardia

L’impatto delle esportazioni dei Paesi Bassi

Nella lettera di Liesje Schreinemacher ai legislatori olandesi, tuttavia, non si fa riferimento alla Cina, che rappresenta un importante partner commerciale dei Paesi Bassi, né alla ASML Holding NV, ma entrambe saranno interessate. La nuova politica, infatti, è mirata agli sforzi cinesi di superare gli Stati Uniti e altri come Taiwan, Corea del Sud, Giappone e Paesi europei leader nella catena di fornitura globale dei microchip, il che significa che l’impatto delle restrizioni sulla tecnologia dei semiconduttori avrà un impatto significativo sul commercio bilaterale.

Infatti, ASML è uno dei principali fornitori di tecnologia avanzata per i produttori di chip di tutto il mondo, inclusi quelli in Cina. L’azienda con sede a Veldhoven, nel sud dei Paesi Bassi, è anche il principale produttore di sistemi di litografia, ovvero macchine multimilionarie che utilizzano potenti laser per creare la microscopica circuitazione dei chip dei computer. ASML ha già venduto oltre 8 miliardi di dollari di macchine DUV ai clienti in Cina dal 2014, nonostante non abbia ricevuto licenze di esportazione per la vendita delle sue macchine più avanzate che utilizzano la tecnologia di luce estrema ultravioletta (EUV) alla Cina dal 2019. Ciononostante, la società si aspetterebbe che le vendite in Cina rimangano stabili intorno ai 2,3 miliardi di dollari nel 2023, il che implica una riduzione relativa, poiché l’azienda si aspetta una crescita complessiva delle vendite del 25%.

La decisione del governo olandese, dunque, lascia ancora molte domande senza risposta, tra cui se ASML sarà effettivamente in grado di servire le macchine DUV per un valore di oltre 8 miliardi di dollari che ha venduto ai clienti in Cina dal 2014.

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