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Spotify, conti in rosso profondo: arriva ValueAct per rimediare

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Written by Chiara Ricciato
Animata da un vivo interesse per l'analisi fondamentale delle aziende e le dinamiche interne, questo individuo si distingue per la sua curiosità e versatilità. È costantemente alla ricerca di nuove informazioni per arricchire il proprio sapere, dedicandosi alla lettura di report finanziari trimestrali per mantenere un'aggiornata comprensione del mercato.
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L’investitore attivista ValueAct Capital ha acquisito una partecipazione in Spotify Technology SA, la cui entità non è stata rivelata, ma si crede essere intorno al 7% del capitale sociale.

La notizia arriva poche settimane dopo che Spotify ha annunciato tagli ai posti di lavoro (pari al 6% dei suoi dipendenti) e una ristrutturazione per arginare le perdite e ridurre i costi, che erano cresciuti in modo significativo con la rapida espansione del servizio di streaming audio in podcast e audiolibri.

Nonostante questo, le azioni di Spotify hanno guadagnato il 58% da inizio anno e la società ha una capitalizzazione di mercato di circa 24 miliardi di dollari. Inoltre, gli azionisti di Spotify hanno accolto positivamente l’investimento di ValueAct e le azioni del servizio sono ulteriormente aumentate del 3,6% in risposta alla notizia.

presentazione della notizia dell'acquisizione di una quota di Spotify da parte di ValueAct
L’investitore attivista ValueAct Capital acquisisce una quota in Spotify Technology SA

Cos’è ValueAct?

ValueAct Capital è una società di investimento statunitense con sede a San Francisco, California. Fondata nel 2000 da Jeffrey Ubben, è un fondo di investimento privato che investe nei mercati azionari pubblici ed è ora considerata una delle principali società di investimento a lungo termine negli Stati Uniti.

La sua mission prevede un approccio collaborativo con le società in cui investe (principalmente società a media e grande capitalizzazione), cercando di collaborare con i loro management e influenzandone strategie e decisioni per creare valore a lungo termine per gli azionisti.

Nel corso degli anni, ValueAct ha investito in numerose società quotate in Borsa, tra cui Microsoft, Adobe e The New York Times. In sostanza, si tratta di una società che opera come activist investor.

Gli “activist investors” sono investitori che acquisiscono una posizione significativa in una società e cercano di influenzare la sua gestione e strategia aziendale, al fine di creare valore per gli azionisti. A tal fine, possono utilizzare diverse strategie, come richiedere la nomina di propri rappresentanti nel consiglio di amministrazione o proporre modifiche alla strategia aziendale.

L’obiettivo degli activist investors è quello di rivendere le azioni a un prezzo superiore dopo essere intervenuti positivamente sulla gestione aziendale.

Il problema della redditività per $SPOT

Spotify ha ottenuto una crescita significativa negli ultimi anni e continua ad aumentare la sua quota di mercato. Tuttavia, come molte altre aziende tecnologiche, Spotify ha deciso di investire nella propria crescita anziché cercare di massimizzare i propri profitti nel breve termine.

immagine di un telefono che riproduce un podcast
Avendo ampiamente investito sulla propria crescita, Spotify si concentrerà ora sui profitti.

Nel quarto trimestre 2022, ancora una volta, l’azienda ha riportato perdite per 231 milioni di dollari nonostante abbia registrato un aumento di 33 milioni di utenti. Gli utenti attivi totali sono cresciuti a 489 milioni, di cui oltre 200 milioni sono abbonati a pagamento.

Le perdite sono state principalmente causate dal tentativo di acquisire nuovi utenti e migliorare il proprio servizio di streaming musicale. Ad esempio attraverso lo sviluppo di algoritmi di raccomandazione e la creazione di podcast originali, nel tentativo di affrontare la competizione di altri servizi di streaming musicale, come Apple Music e Amazon Music. Questi due servizi in particolare hanno fatto a loro volta investimenti significativi per acquisire nuovi utenti e migliorare i propri servizi.

Il CEO di Spotify, Daniel Ek, ha ammesso di aver investito troppo in podcasting e che la società si concentrerà ora sull’efficienza piuttosto che sulla crescita a tutti i costi.

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