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UE, legge anti-deforestazione genera scontenti e proteste

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Written by Alessio Ippolito
Attivo nel settore del digitale dal 2008, ricopro il ruolo di CEO e fondatore di ALESSIO IPPOLITO S.R.L. Editore, un'entità che possiede una rete di oltre 70 siti internet, concentrata sul mondo degli investimenti finanziari. Registrato presso l'Ordine dei Giornalisti di Roma dal 22/02/2022. Attualmente, sono il direttore responsabile della rinomata pubblicazione sulle criptovalute, Criptovaluta.it. A marzo 2023, ho assunto inoltre la direzione di TradingOnline.com, espandendo ulteriormente il mio impegno nel giornalismo finanziario.
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Fact checked by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Si stima che la deforestazione sia alla base del 10% delle emissioni inquinanti di CO2, ed è indubbiamente uno dei trend da combattere per contrastare il cambiamento climatico. In questo contesto, l’Unione Europea ha già messo sul tavolo una proposta di legge volta a combattere la deforestazione e assicurare che i prodotti alimentari importati nell’Unione non siano il frutto della perdita di aree forestali altrove. La proposta è sul tavolo già da tempo, ma un nuovo studio di Coffee Barometer presentato a Londra -dove si sta tenendo il World Coffee Summit- mette in luce nuovi problemi che riguardano i piccoli produttori.

La legge prevede che i produttori di caffè, olio di palma, carne, soia e altre materie prime agricole debbano presentare la dovuta documentazione per dimostrare che i prodotti non provengono da aree deforestate dopo il 2020. Alle nazioni europee sarebbe richiesto di fare un controllo a campione dei prodotti importati e si rischiano multe fino al 4% del fatturato per le imprese che saranno colte in violazione di queste nuove regolamentazioni. Anche se la proposta va ancora trasformata in legge, c’è già un accordo preliminare tra le nazioni europee e sembra ormai una questione di settimane prima del voto.

presentazione della notizia sulle critiche alle leggi anti-deforestazione europee
La necessità di bilanciare agricoltura e preservazione forestale rimane un tema caldo

L’appello dei produttori di caffè

Coffee Barometer, una pubblicazione a cura di diverse organizzazioni non-profit che riguarda lo stato del mercato del caffè, segnala come la nuova regolamentazione europea porterebbe a forti differenze tra le nazioni più e meno sviluppate economicamente. Il caffè si produce in 70 nazioni del mondo, ma cinque di queste (Indonesia, Vietnam, Brasile, Colombia e Honduras) rappresentano complessivamente l’85% della produzione mondiale. Per le nazioni più avanzate come il Brasile è relativamente facile produrre la documentazione richiesta, soprattutto considerando che nel paese operano grandi produttori con operazioni su larga scala.

Al contrario, per i paesi e i produttori più piccoli si rischia che la nuova legislazione abbia un effetto contrario. I piccoli produttori potrebbero essere tagliati fuori, non avendo la capacità o semplicemente la scala commerciale per adattarsi alle nuove normative europee. Questo potrebbe portarli addirittura a espandere le operazioni attraverso la deforestazione, nel tentativo di produrre di più e vendere a prezzi inferiori in mercati che non richiedono le stesse certificazioni richieste dall’Unione Europea. Vale soprattutto per i piccoli produttori africani di caffè, anche se la mossa è stata criticata da più parti anche da produttori e governi asiatici.

foto di una piantagione di palme da olio
La Malesia, che deforesta grandi aree per piantare palme da olio, è stata tra le nazioni più critiche in assoluto della riforma europea

Proteste da più parti sulle nuove regole

C’è una notevole differenza di visioni sulla nuova regolamentazione europea: il capo negoziatore della Commissione Europea ha celebrato il risultato, addirittura dichiarando il proprio auspicio di vedere più nazioni del mondo intraprendere iniziative simili per limitare la deforestazione. Allo stesso tempo, Brasile e Colombia hanno già attaccato questa iniziativa per due motivi: i produttori lamentano il fatto che sarà difficile e costoso ottenere le certificazioni, mentre gli ambientalisti criticano il fatto che la protezione si limiti alle vere e proprie aree forestali. Aree boschive e dove la presenza della natura è forte, pur senza essere considerabili vere foreste, rimangono escluse dalle nuove normative europee.

L’Indonesia ha attaccato duramente l’Unione Europea, parlando addirittura di “imperialismo mediante regolamentazioni”; la Malesia è stata altrettanto critica, dichiarando che le nuove leggi anti-deforestazione sarebbero uno “sforzo deliberato” per aumentare i costi e le barriere all’esportazione di olio di palma. Con 130.000 ettari di foreste persi negli ultimi 20 anni solo per la coltivazione di caffè, però, la Commissione Europea ritiene che i vantaggi per l’ambiente di queste nuove misure valgano il prezzo delle critiche ricevute a livello internazionale.

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