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Un singolo trader spinge a rialzo i prezzi del petrolio USA

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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La quotazione del petrolio con consegna a Cushing, in Oklahoma, ha raggiunto il premio più alto da novembre 2022 a oggi. Significa che oggi, chi vuole comprare petrolio con consegna in questa specifica piazza, si trova a pagare lo scarto maggiore degli ultimi 10 mesi. Stando ai dati di Bloomberg si tratterebbe del risultato delle operazioni di una singola trading firm, chiamata Atlantic Trading and Marketing Inc. Si tratta del ramo dedicato al trading speculativo di Total, colosso francese dell’energia che ha rifiutato per il momento di rispondere alle domande di chiarimento da parte della stampa.

Anche senza una dichiarazione ufficiale, in ogni caso, sembra piuttosto ovvio quello che sta succedendo: con i prezzi del Brent che hanno raggiunto i 95$ al barile, Total sta scommettendo sul petrolio americano. I margini per le raffinerie continuano a essere sorprendentemente alti in questa fase, con circa 30$ di differenza tra il prezzo di ogni barile e quello dei prodotti raffinati che possono essere prodotti con esso. Per cui, se l’offerta è scarsa sulle piazze europee, le società come Total, Eni e British Petroleum andranno sempre di più alla ricerca di barili sui mercati americani. Solitamente gli importatori europei pagano 1-2$ in più per il trasporto dei barili da Cushing alla Costa del Golfo, da cui possono poi essere imbarcati verso il Vecchio Continente.

presentazione della notizia sulla speculazione di Total sul petrolio americano
Il ramo speculativo di Total investe sulla continuazione del rally del petrolio

Forte competizione per il petrolio americano

Le mosse di Total sul mercato dei futures sono una chiara indicazione della forte concorrenza che si sta generando tra i compratori interessati ad acquistare il petrolio americano. La società insiste particolarmente sul mercato di Cushing, ma tutte le piazze americane vedono una domanda estremamente alta. Una combinazione di fattori incide sulla situazione attuale:

  • Negli Stati Uniti, i compratori sono soprattutto raffinerie incoraggiate dai margini estremamente alti ottenibili con il processo di raffinazione in questo momento;
  • In Europa, con i barili provenienti da Arabia Saudita e Russia che non bastano per via dei tagli del cartello OPEC+ ai livelli di produzione, è diventato essenziale rifornirsi negli USA per bilanciare domanda e offerta;
  • La Cina è altrettanto vittima dei tagli alla produzione in Russia, che rendono necessario colmare il gap acquistando una parte dei barili sui mercati americani.

Mettendo insieme tutte queste variabili, si ottiene un quadro in cui i compratori continuano a essere in lotta tra loro per una quantità limitata di petrolio. L’attività di estrazione è vicina ai massimi storici per le società americane dello shale oil, ma comunque non basta per colmare il vuoto di mercato lasciato dal cartello OPEC+. Alla danza si stanno sommando sempre di più anche gli hedge funds, che vedendo un’opportunità per investire sul petrolio stanno alzando i livelli dei futures.

foto di una raffineria di petrolio
I margini invitanti per le raffinerie invitano gli acquisti di petrolio anche a prezzi elevati

Total vede un’opportunità sul mercato di Cushing

Non è chiaro perché Total stia comprando grandi quantità di petrolio con consegna in un’area centrale degli Stati Uniti, solitamente poco battuta dai compratori europei per via della distanza con i grandi centri di esportazione della Louisiana. Quel che sembra chiaro, invece, è che i livelli di scorte mantenuti a Cushing stanno rapidamente raggiungendo i loro minimi storici: da settimane la domanda supera l’offerta, svuotando i serbatoi e facendo correre la differenza con i prezzi degli altri listini americani.

A Cushing viene negoziato esclusivamente petrolio WTI, considerato più dolce chimicamente rispetto a quello che l’Europa abitualmente importa dalla Russia e dall’Arabia Saudita. Questo significa che per poter essere processato ha bisogno di una regolazione specifica delle raffinerie, cosa che solitamente implica costi e tempi morti. Per questo motivo, non sembra che il ramo speculativo di Total stia facendo scorte per la società: piuttosto, sembra solo interessato a fare trading sui prezzi del petrolio. Con il greggio che ha recentemente toccato il suo nuovo massimo infra-annuale, la corsa sembra lontana dall’arrestarsi.

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