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Un’altra banca USA sta affondando: crollano bond e azioni

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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A meno di un anno di distanza da quando sono fallite Signature Bank e Silicon Valley Bank, sembrava che il settore bancario americano fosse tornato alla normalità. Dopo che BlackRock ha preso in carico la vendita degli asset ed è riuscita a piazzarli sul mercato, dopo che la Fed è intervenuta e JP Morgan si è fatta avanti, i mercati e i correntisti avevano ritrovato fiducia nelle banche regionali. Ma ora tornano le preoccupazioni, con un’altra banca che rischia il tracollo: si tratta della New York Community Bank (NYCB), che ha visto oltre 14 agenzie di rating abbassare i loro rating e i loro target price in meno di una settimana. Anche se la situazione non è ancora ufficialmente irrecuperabile, si sta deteriorando minuto dopo minuto.

Nella sua presentazione trimestrale, NYCB ha riportato una perdita di $252 milioni, mentre gli analisti si aspettavano che il quarto trimestre del 2023 fosse chiuso con un profitto importante. Immediatamente è arrivata la reazione di Moody’s, che ha tagliato il rating dei bond di NYCB a junk. Si tratta del gradino più basso della scala del rating, quello che indica un’elevata probabilità che la società non sia in grado di far fronte al pagamento delle cedole. La causa sarebbero una serie di crediti deteriorati nel settore immobiliare, a cui non pare esserci una soluzione praticabile nel breve-medio termine.

presentazione della notizia su NYCB che rischia di fallire
Le azioni hanno perso oltre il 50% del loro valore in meno di una settimana

La causa del tracollo

Il primo campanello d’allarme sono stati i risultati trimestrali, che hanno spinto gli azionisti ad andare più a fondo alla ricerca delle cause di questa perdita. Attualmente NYCB ha depositi per $83 miliardi e ha concesso prestiti per $116 miliardi, operando con leva come tutte le banche. Il problema è che una larga parte di questi crediti riguardano prestiti e obbligazioni connessi al settore degli immobili commerciali, un settore che non si è mai ripreso dal tempo della pandemia. I consumatori fanno sempre più shopping online e le aziende fanno sempre più lavorare i loro dipendenti da remoto, con la domanda di uffici e negozi che continua a diminuire. Lo stesso vale per i prezzi di questi immobili, cosa che ha messo in seria difficoltà finanziarie molte delle società a cui NYCB ha prestato denaro.

Un altro grande problema per la fiducia dei mercati verso la banca newyorkese è il fatto di non aver comunicato le dimissioni di alcuni dei suoi top manager, tra cui il Chief Risk Officer. È stata la stampa ad accorgersi di questo, gettando ulteriormente nello scandalo una società che stava già navigando in cattive acque. Questo ha minato non solo la credibilità di fronte agli azionisti, ma anche di fronte ai correntisti.

foto di una filiale di NYCB
Attualmente la banca è valutata $3,2 miliardi in Borsa

Si teme la corsa agli sportelli

Dopo la crisi bancaria dello scorso anno, la Fed ha alzato a 250.000$ l’assicurazione federale sui depositi. Attualmente, però, $22,9 miliardi eccedono l’assicurazione di legge. Questo significa che questi correntisti avrebbero tutto l’interesse a prelevare il proprio denaro e spostarlo presso un’altra banca prima che NYCB possa finire come Silicon Valley Bank. Attualmente la società beneficia del fatto che la liquidità in cassa, circa 37 miliardi di dollari, supera la quantità di depositi non coperti dallo schema di protezione dei correntisti. Con prelievi in aumento di ora in ora, però, la situazione non sembra sotto controllo e la credibilità di NYCB è stata minata in un modo che potrebbe non essere recuperabile. Come sempre, poi, si teme che queste paure possano allargarsi anche ad altre banche regionali che mostrano caratteristiche simili a quelle di NYCB.

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