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VinFast, tre dirigenti abbandonano la start-up vietnamita

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Written by Samanta Musai
Diplomata in Scienze Economiche, con parte del mio percorso formativo svolto presso l'Université Paris-Est Créteil a Parigi, ho conseguito una specializzazione in Amministrazione Aziendale. La mia professione di analista è incentrata sulla geopolitica e sulla macroeconomia.
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L’azienda vietnamita VinFast, startup di veicoli elettrici, ha annunciato venerdì che tre alti dirigenti addetti alle vendite e al customer-service hanno lasciato l’azienda questa settimana. L’allontanamento arriva dopo che l’ambiziosa startup ha effettuato una serie di cambiamenti nella gestione, in particolare in vista di un costoso lancio dei suoi primi veicoli EV in California, mercato in cui si è lanciata recentemente e con un certo ritardo rispetto alle previsioni.

VinFast ha dichiarato che Gareth Dunsmore, vicedirettore esecutivo per le vendite e il marketing globale, ha lasciato per motivi che risulterebbero essere personali, mentre gli altri due dirigenti situati negli Stati Uniti hanno lasciato l’azienda a causa di alcuni cambiamenti nel modello di gestione e requisiti specifici del business: si tratta di Greg Tebbutt, direttore marketing, e Craig Westbrook, direttore del customer-service.

foto di stazione per la ricarica elettrica, bandiere del Vietnam e degli USA
In seguito ad alcuni cambiamenti interni della startup VinFast, tre alti dirigenti hanno abbandonato il loro ruolo

L’apertura al mercato in California

Qualche settimana fa, VinFast ha consegnato i suoi primi 45 veicoli ai clienti in California, il che rappresenta la sua prima vendita al di fuori del Vietnam. La società aveva in realtà spedito 999 veicoli in California a novembre, ma ha dovuto affrontare alcuni ritardi particolarmente costosi e attendere oltre due mesi per renderli pronti alla consegna.

L’azienda ha inoltre dovuto cercare di calmare la frustrazione dei primi acquirenti dopo aver annunciato che i veicoli avrebbero avuto una batteria con durata inferiore rispetto a quanto comunicato durante la campagna pubblicitaria, che aveva anche promesso la possibilità di affittare la batteria dell’auto elettrica per abbassare i costi di proprietà: anche quest’opzione è stata cancellata.

VinFast ha iniziato la produzione nel 2019 e sta ora cercando di entrare nel mercato degli EV negli Stati Uniti: questo risulta essere particolarmente complicato, soprattutto considerando la concorrenza con Tesla e il fatto che i rivali stiano cercando di abbassare i prezzi e prepararsi al lancio di una serie di nuovi modelli. Alcuni dei concorrenti dell’azienda, tra cui cui Lucid, Rivian e il produttore di camion elettrici Nikola, mostrano come si tratti di un mercato difficile: hanno subito la pressione di ordini inferiori, tassi di interesse più alti e una sempre crescente concorrenza.

foto del logo di VinFast
VinFast deve affrontare una serie di ostacoli prima di conquistare il mercato americano

Una gestione travagliata per la startup vietnamita

VinFast ha tagliato decine di posti di lavoro negli Stati Uniti e in Canada dopo che le consegne iniziali dei veicoli erano state ritardate di più di due mesi, tra cui anche l’ex Chief Financial Officer Rodney Haynes. Ancora prima, Huy Chieu, ex ingegnere di General Motors che era stato promosso per guidare lo sviluppo dei prodotti EV di VinFast, si è dimesso a dicembre prima che i primi veicoli dell’azienda fossero consegnati ai clienti negli Stati Uniti. Altre tre cariche importanti hanno ora lasciato l’azienda. VinFast ha avuto anche tre CEO dal momento della sua fondazione nel 2017.

Tuttavia, la società continua a credere nella sua crescita e sta pianificando di costruire uno stabilimento in North Carolina: ha ottenuto l’approvazione per costruire un impianto di 4 miliardi di dollari, che è però in attesa di approvazione regolatoria finale. Prevede inoltre di realizzare una versione a più lunga durata della VF8 entro la fine dell’anno ed ha presentato una richiesta per quotarsi in borsa attraverso un’offerta pubblica iniziale (IPO) negli Stati Uniti, dichiarando però di aver registrato una perdita di 2,1 miliardi di dollari nel 2022 con un fatturato di 634 milioni di dollari.

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