Finanza Personale
Isee 2025, nuove criticità per l’esclusione dei Titoli di Stato e dell’assegno unico
Sono sorte nuove criticità per l’esclusione dei Titoli di Stato e dell’assegno unico dal calcolo dell’Isee 2025. Per il momento non sono stati esclusi ufficialmente.
Titoli di Stato, buoni e libretti postali sono i grandi assenti nell’Isee 2025. Non tanto perché finalmente non vengono conteggiati nel patrimonio mobiliare delle famiglie, ma perché non è giunta alcuna novità sul loro inserimento o meno all’interno della certificazione.
L’inizio del 2025, come ogni anno, è contraddistinto dalla corsa al rinnovo dell’Isee – ricordiamo che è necessario farlo per vedersi riconosciute molte agevolazioni fiscali -. Al momento, però, non sono arrivate delle istruzioni attuative su quanto è stato previsto dalla Legge di Bilancio 2024. Nella Manovra finanziaria dello scorso anno, infatti, è stata introdotta una disposizione che prevedeva l’esclusione dal calcolo dell’Isee dei Titoli di Stato, dei buoni e dei libretti postali fino ad un importo complessivo pari a 50.000 euro. Novità che al momento non ha trovato alcun tipo di applicazione.
A questa sostanziale fase di stallo – che dura da più di un anno – si aggiunge un ulteriore attesa: l’Inps, infatti, deve ancora fornire le istruzioni per escludere l’assegno unico e determinare il valore Isee necessario per accedere ad alcune agevolazioni, come il bonus nido e il bonus bebè.
Isee 2025, i problemi per richiederlo
L’articolo 1, commi 183-185 della Legge di Bilancio 2024, ha espressamente escluso i Titoli di Stato e i prodotti di raccolta postale dal calcolo dell’Isee. Purché gli importi investiti in questi prodotti rimanessero al di sotto della soglia complessiva di 50.000 euro.
Benché la norma sia stata approvata lo scorso anno, ad oggi i ministeri competenti non hanno emanato un Dpcm che ne disciplini l’attuazione. Almeno sulla carta questa disposizione sarebbe dovuta diventare operativa a partire proprio dall’inizio del 2024: l’Inps, con il messaggio 165/2024, ha confermato la consueta modalità di calcolo, al cui interno non erano previste delle particolari esclusioni.
Nel 2025 la stessa problematica torna d’attualità. Sono molti gli utenti che si riversano sulla pagina Facebook dell’Inps e chiedono informazioni sui Btp, sui Bot e sui libretti e buoni postali. E soprattutto sulla loro esclusione ai fini del calcolo isee.
Il fatto che al momento continui a mancare il Dpcm Attuativo pone l’Inps nella stessa e identica situazione in cui si trovava lo scorso anno. L’istituto è nella situazione di dover ribadire che non ci sono degli aggiornamenti in merito.
Inutile negarlo: siamo davanti ad un ostacolo che creerà non pochi problemi ai diretti interessati, i quali, nel momento in cui la misura entrerà realmente in vigore, saranno costretti a calcolare nuovamente l’Isee in modo da avere una versione aggiornata. Con la quale beneficiare delle esclusioni previste attraverso la Legge di Bilancio 2024.
I dati già in possesso dell’Agenzia delle Entrate
Ad ogni modo un primo passo per rendere operativa la novità è già stato effettuato: attraverso un provvedimento pubblicato il 28 ottobre 2024, al cui interno sono contenute le istruzioni per gli operatori finanziari, che devono inviare alcune informazioni necessarie per la precompilazione della Dsu e alle operazioni connesse con il rilascio dell’Isee.
I dati relativi ai Titoli di Stato sono stati trasmessi all’Agenzia delle Entrate insieme a quelli relativi a giacenza media, saldi e movimenti dei vari rapporti finanziari relativi al 2023. Questo adempimento, nel momento in cui andrà a regime, dovrà essere effettuato:
entro l’ultimo giorno lavorativo del mese di febbraio dell’anno successivo a quello cui si riferiscono le informazioni.
Un’operazione che ha riguardato unicamente gli operatori finanziari e che, almeno per il momento, non ha coinvolto i contribuenti alle prese con l’Isee. Un adempimento che è, a tutti gli effetti, un primo passo che dovrebbe rendere operative le nuove modalità di calcolo che il Governo ha introdotto con la Legge di bilancio 2024.
Inutile nascondersi dietro ad un dito: l’avvio della misura è ampiamente in ritardo e costituisce una delle criticità nella richiesta dell’Isee 2025. Con la Manovra 2025 si è aggiunta una nuova problematica: l’assegno unico è stato escluso dai calcoli per ottenere l’accesso alle seguenti agevolazioni:
- bonus nido;
- buono per le forme di supporto presso la propria abitazione in favore di bambini fino a tre anni affetti da gravi patologie croniche.
Ma anche in questo caso, da un punto di vista strettamente operativo, le norme in vigore non sono state modificate.