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La rottamazione quinquies si è incagliata. Come avrebbe aiutato i contribuenti

La rottamazione quinquies si incaglia e per il momento non va avanti. Vediamo in quale modo avrebbe aiutato i contribuenti.

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Rottamazione quinquies, si è incagliata. Come avrebbe aiutato i contribuenti

La rottamazione quinquies non è passata all’esame dell’ammissibilità dei 1260 emendamenti. La proposta di legge, che avrebbe permesso ai contribuenti per saldare le rate insolute dei loro debiti, è rimasta incagliata nei corridoi dei diversi emendamenti.

In capo all’Agenzia delle Entrate Riscossione, però, c’è un problema di cartelle esattoriali da recuperare. Stiamo parlando di una cifra complessiva pari a 1.267 miliardi di euro di crediti che l’Erario deve riscuotere dai contribuenti. Anche se non tutte le cartelle esattoriali sono uguali: indubbiamente quelle più interessanti sono quelle ritenute riscuotibili facilmente. Proprio per queste cartelle si sta facendo strada l’ipotesi della cartolarizzaizone.

In questa sede, però, ci soffermiamo sulla rottamazione quinquies e sulla mancata occasione per i contribuenti e per l’Erario. Un ulteriore possibilità che, almeno per il momento, sembrerebbe essere tramontata. Ma entriamo un po’ più nel dettaglio.

Rottamazione quinquies, come avrebbe funzionato

La rottamazione quinquies, su cui si stava ragionando fino a qualche giorno fa, avrebbe previsto la possibilità, per i contribuenti, di estinguere i debiti fiscali con il versamento del capitale dovuto, senza nessun obbligo per quanto riguarda le spese di procedura, gli interessi, le sanzioni e l’aggio di riscossione. In altre parole il governo, se la sanatoria fosse passata, avrebbe incentivato i debitori a regolarizzare la loro posizione versando quanto dovuto. Attraverso la rottamazione quinquies, in altre parole, l’importo complessivo sarebbe diventato leggermente più sostenibile per i contribuenti.

Tra gli aspetti più interessanti della nuova misura c’era, inoltre, la rateazione del debito, che poteva arrivare fino a 120 rate mensili, diventando più lunga rispetto al passato. Questo avrebbe reso più semplice saldare il debito, perché la restituzione sarebbe avvenuta nell’arco di una decina di anni contro i precedenti cinque: una soluzione che sarebbe servita per ridurre al massimo l’impatto economico sui soggetti che vi vogliono aderire.

La rottamazione quinquies, tra l’altro, avrebbe previsto un margine di tolleranza leggermente più ampio rispetto a quello delle precedenti sanatorie fiscali: per i contribuenti sarebbe stato possibile saltare fino ad un massimo di otto rate prima di decadere dal beneficio.

Solo per fare un esempio, con la rottamazione quater i contribuenti hanno cinque giorni di tolleranza per ogni rata: chi non dovesse pagare anche solo una rata entro cinque giorni dalla scadenza, decade completamente dalla sanatoria. Ricordiamo che a fine mese – più correttamente il 28 febbraio 2025 – è il termine ultimo per versare la settima rata della rottamazione quater, che con i cinque giorni di tolleranza fa slittare il termine al 5 marzo 2025.

Rottamazione quinquies, chi avrebbe potuto beneficiare della sanatoria

Ma quali sono le categorie di contribuenti che avrebbero potuto accedere alla rottamazione quinquies? Stando alle informazioni che sono circolate sarebbero stati i seguenti soggetti:

  • i decaduti dalla rottamazione quater. Stiamo parlando di quelle persone che hanno aderito all’ultima sanatoria, ma – per un qualsiasi motivo – non siano riuscite a rispettare le scadenze previste. E che, per questo motivo, si trovano nella situazione di dover versare il completamente il debito;
  • chi non era riuscito ad aderire alla rottamazione quater. Sono le persone che per motivi economici, amministrativi o di qualsiasi altro tipo non sono riusciti ad accedere alla precedente sanatoria. Per questi soggetti ci sarebbe potuta essere una seconda possibilità per regolarizzare la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate;
  • chi ha ricevuto delle cartelle esattoriali nel periodo compreso tra il mese di luglio 2022 e quello di dicembre 2023. La platea dei potenziali beneficiari che stiamo descrivendo comprende chi ha ricevuto delle notifiche di debito fiscale in un periodo cronologicamente più recente e che, a questo punto, potrebbe rientrare tra quanti avrebbero potuto accedere alla rottamazione quinquies. In questo modo avrebbero potuto evitare di accumulare degli altri costi da sostenere costituiti da delle sanzioni e degli interessi.

La rottamazione quinquies avrebbe portato anche ad alcuni benefici per quanti dovessero decidere di aderire. Quelli più importanti sarebbero stati i seguenti:

  • il carico fiscale viene ridotto. Grazie all’eliminazione degli interessi e delle sanzioni, l’importo complessivo che deve essere versato risulta essere più basso e più facile da rimborsare;
  • la rateazione diventa flessibile ed estesa. Il pagamento può essere esteso fino a 120 rate e la tolleranza fino ad otto rate non pagate apre la porta ad una maggiore stabilità. I contribuenti non decadono immediatamente nel caso in cui stessero attraversando una difficoltà temporanea;
  • per l’Agenzia delle Entrate migliora la riscossione. Dare la possibilità ai contribuenti di mettersi in regola con le imposte più facilmente potrebbe far aumentare le entrate del fisco. Allo stesso tempo verrebbe ridotto il fenomeno dell’insolvenza fiscale.

Pierpaolo Molinengo è laureato in materie letterarie ed è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Ha iniziato ad occuparsi di Economia fin da subito, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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