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Caccia ai depositi per banche europee. Fino al 5% per i depositi

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Le banche europee sono a caccia di depositi. E per attirare i clienti hanno, in alcune circostanze, portato il rendimento dei depositi fino al 5%. Un movimento che si appresta a diventare ubiquo in Europa, ma che non sembra aver ancora coinvolto la maggior parte delle banche italiane., in una fase molto particolare per tutto il settore bancario europeo, con fame di depositi a fronte di tassi di interesse generali che sono i più alti da un decennio a questa parte.

Una lotta che dovrebbe continuare per quanto sia contestata da tempo l’assenza di una concorrenza spietata tra i grandi gruppi che offrono retail banking nel continente e anche a Londra. In prima linea su questo trend Santander, ma nel Regno Unito, Deutsche Kreditbank e OLB in Germania. La speranza, per i risparmiatori, è che il circolo virtuoso per le loro tasche continui ad allargarsi a macchia d’olio. Per chi segue tanto il Forex quanto i mercati, si tratta comunque di un indicatore importante di quanto sta avvenendo a livello macro – anche in termini di inflazione.

Rivoluzione nei depositi bancari?

Banche in apnea? Caccia ai depositi, costino quel che costino

L’attrattiva dei bond, con rendimenti che i risparmiatori non hanno da tempo, continuano a produrre effetti interessanti anche nell’economia cosiddetta reale. Diversi istituti bancari europei si sono messi a caccia di depositi, avviando un potenziale circolo virtuoso che potrebbe coinvolgere il grosso degli istituti che operano in Europa. Il dato più interessante è quello di Banco Santander nel Regno Unito, dove è stato recentemente presentato un nuovo conto che offre fino al 5,2% per i depositi dei propri clienti. A seguire anche Deutsche Kreditbank in Germania, con un più modesto – ma comunque interessante, 3,5% e anche OLB, che offre sempre in Germania il 3,65%.

Cifre che soltanto qualche mese fa avrebbero fatto balzare dalla sedia tanto le banche quanto i risparmiatori – e che invece oggi sembrerebbero poter diventare il nuovo corso della normalità del retail banking.

A muovere un settore da tempo statico – e che non fruttava nulla ai depositanti – la particolare condizione di tassi alti e di conseguenza di rendimenti alti anche per bond ritenuti storicamente molto solidi. Con l’alternativa di bond con rendimenti interessanti anche da parte di emittenti molto sicuri, per molti dei depositanti tenere denaro fermo sui conti diventa sempre meno appetibile.

Rimarrà l’amarezza, per i clienti europei e in particolare per quelli italiani, di vedere come in realtà tale movimento si stia concentrando a Londra, con le banche che operano in Europa continentale che sembrerebbero poco propense a seguire quanto avviene nel Regno Unito.

Londra guida il nuovo trend

In cerca di un punto di equilibrio

Siamo davanti a un fenomeno che causerà conseguenze. Il costo dei depositi – o se vogliamo della liquidità – per le banche potrebbe aumentare in modo considerevole, innescando altre conseguenze sulla stabilità delle stesse.

Tuttavia, per ora, parlare di queste conseguenze potrebbe essere prematuro. Da osservare le quotazioni anche delle banche che operano prevalentemente o esclusivamente online, che possono permettersi politiche più attrattive per attirare i clienti, avendo un profilo di costi più facile da allineare alle mutevoli condizioni macro.

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