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Cargill investe su vele speciali per navi più sostenibili

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Written by Alessio Ippolito
Attivo nel settore del digitale dal 2008, ricopro il ruolo di CEO e fondatore di ALESSIO IPPOLITO S.R.L. Editore, un'entità che possiede una rete di oltre 70 siti internet, concentrata sul mondo degli investimenti finanziari. Registrato presso l'Ordine dei Giornalisti di Roma dal 22/02/2022. Attualmente, sono il direttore responsabile della rinomata pubblicazione sulle criptovalute, Criptovaluta.it. A marzo 2023, ho assunto inoltre la direzione di TradingOnline.com, espandendo ulteriormente il mio impegno nel giornalismo finanziario.
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La compagnia statunitense Cargill ha recentemente intrapreso un’innovativa iniziativa per esplorare l’uso delle energie rinnovabili nel settore marittimo. Ha equipaggiato una delle sue navi cargo con vele speciali, nella speranza di dimostrare come l’energia eolica possa contribuire a ridurre le emissioni e il consumo energetico nel settore delle spedizioni. Queste vele non muoveranno direttamente la nave come nei velieri di un tempo, ma lavoreranno in sinergia con il motore a diesel per ridurre significativamente la quantità di carburante utilizzata durante il tragitto.

Il settore marittimo è una significativa responsabile delle emissioni globali di CO2. Stando alle stime più attuali, circa il 3% delle emissioni inquinanti è causato proprio dal trasporto di merci via mare. Allo stesso tempo oltre l’80% dei beni prodotti nel mondo viene esportato proprio sui container delle grandi navi cargo, rendendo essenziale decarbonizzare l’industria senza aumentare eccessivamente i costi. Di conseguenza, vi è un crescente interesse e pressione da parte degli stakeholder per ridurre l’impatto ambientale delle operazioni marittime. Varie alternative sono in fase di esplorazione, tra cui l’uso di ammoniaca e metanolo come carburanti alternativi per sostituire i combustibili fossili più inquinanti.

presentazione della notizia su Cargill che investe in installazione di WindWings
Queste innovative vele sfruttano il principio di Bernoulli per aumentare l’efficienza della spinta generata dal motore a scoppio

Il progetto di Cargill diventa realtà

Cargill, leader mondiale nella noleggio di navi, sta scommettendo sul ritorno all’energia eolica. Un tempo la principale fonte di propulsione per le navi, ora ormai totalmente inutilizzata a livello commerciale per via dell’avvento dei motori diesel. Mentre l’approccio è innovativo e non esente da rischi, l’azienda è determinata a dimostrare le potenzialità di questa tecnologia. La nave, chiamata Pyxis Ocean, è stata equipaggiata con delle imponenti vele conosciute come WindWings. Queste strutture, alte fino a 37,5 metri, sono state progettate per catturare il vento e propellere la nave. Il ritorno sull’investimento si spera avverrà attraverso significativi risparmi sul carburante.

Con la riuscita di questo esperimento, Cargill potrebbe considerare di estendere l’uso delle vele ad altre navi, anche considerando che le WindWings possono essere collocate su navi già esistenti attraverso un lavoro non eccessivamente lungo di riadattamento. Il percorso inaugurale del Pyxis Ocean vedrà la nave partire da Singapore, dirigendosi verso il Brasile, con una probabile consegna di grano in Danimarca. Successivamente la nave dovrebbe operare prevalentemente nell’area dell’Atlantico settentrionale, dove l’uso del vento sarebbe massimizzato.

La progettazione delle innovative vele è stata realizzata da BAR Technologies, nota per aver progettato alcune delle migliori imbarcazioni per la prestigiosa America’s Cup, mentre la produzione è stata effettuata da Yara Marine Technologies, che ha sede in Norvegia. Considerando che l’industria del trasporto marino ha l’obiettivo di raggiungere il net-zero entro il 2050, tecnologie come questa stanno diventando sempre più essenziali per riuscire a stare al passo con gli obiettivi di sostenibilità. Nel corso dei prossimi anni saranno probabilmente testati diversi sistemi, alla ricerca di una soluzione vincente come le batterie al litio sono state per l’industria automobilistica.

foto di nave equipaggiata con WindWings
La foto mostra come dovrebbe risultare l’installazione delle WindWings sulla nave di Cargill (Fonte: BAR Technologies)

Le WindWings sono pronte a salpare

Il sistema ideato da BAR Technologies incorpora tradizione e innovazione: l’industria marittima potrebbe tornare, almeno in parte, a usare il vento come fonte di propulsione. Queste vele non hanno però niente a che vedere con l’immaginario comune: sono pensate appositamente per le grandi navi cargo e hanno una forma completamente diversa dalle vele tradizionali. Secondo le stime di BAR Technologies, queste vele sarebbero in grado di ridurre del 30% i consumi di CO2 delle navi cargo: il tutto si tradurrebbe in circa 1.5 tonnellate di carburante risparmiato ogni giorno, e 4.5 tonnellate di CO2 non emesse nell’atmosfera. Numeri impressionanti, che potranno coadiuvare l’avvento dei carburanti sostenibili: proprio ieri il Canale di Suez ha completato il suo primo rifornimento sostenibile di una nave cargo di Maersk, che è stata rifornita usando solo metanolo ottenuto da fonti rinnovabili.

Le WindWings sfruttano il principio di Bernoulli, lo stesso che gli aerei utilizzano per rimanere in volo. Quando il vento soffia su queste vele, il software che le controlla fa in modo che si posizionino automaticamente nella direzione giusta per generare portanza. Significa che aiutano la nave a “planare” sull’acqua, anche se una grande nave container non arriverà effettivamente a planare con questo sistema. Dal momento che la nave viene sospinta verso l’alto, però, l’attrito si riduce significativamente e il motore a scoppio deve lavorare molto meno per spingere la nave in avanti. In questo modo si fa un uso più efficiente del motore a scoppio, portando una riduzione significativa dei consumi mantenendo invariata la velocità di crociera.

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