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Country Garden ufficializza rischio default su obbligazioni

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Country Garden ha ammesso mercoledì di non aver onorato alcuni pagamenti relativi ai suoi obbligazionisti, e che la situazione presenta un serio rischio di default. Abbiamo iniziato a interessarci del caso da diverse settimane, fin da quando Country Garden ha mancato il primo pagamento su bond internazionali. Se la situazione economica dell’azienda dovesse peggiorare ulteriormente, ora è ufficiale, la bancarotta è una possibilità concreta già nel breve termine. La società ha appena pubblicato i suoi dati trimestrali, e in concomitanza con questi ha diffuso importanti informazioni riguardo al rischio di non riuscire a onorare i suoi debiti.

Mercoledì, Country Garden ha annunciato l’intenzione di emettere nuove azioni per un controvalore di HKD 270 milioni (equivalenti a 34,4 milioni di dollari) a favore di Kingboard Holdings, un produttore di laminati con sede a Hong Kong, come contropartita per un prestito in scadenza. Le azioni saranno emesse a 0.77 HKD ciascuna, uno sconto di oltre il 15% rispetto alla chiusura degli scambi di mercoledì. Curiosamente, la città di Guangzhou, una delle principali metropoli cinesi, ha deciso nella stessa giornata di ammorbidire le normative sui mutui per stimolare il settore immobiliare.

Nonostante Country Garden abbia rassicurato che il suo ambizioso progetto da $100 miliardi in Malesia stia procedendo senza intoppi, le sue azioni hanno subito una drastica riduzione del valore quest’anno, perdendo il 67% della quotazione. Con passivi che si aggirano intorno ai 200 miliardi di dollari, l’azienda sta cercando di gestire la pressione crescente per saldare i suoi debiti. Le recenti notizie sui mancati pagamenti hanno turbato i mercati e, infatti, si è dovuta posticipare una scadenza per il voto sul prolungamento di un pagamento obbligazionario.

presentazione della notizia sul rischio default di country garden che diventa ufficiale
La società ha riportato un aumento dei ricavi del 40% su base annua, a fronte di costi in aumento del 73%

Diventa ufficiale il rischio di default

Fino a questo momento si è parlato della possibilità di un default di Country Garden senza che giungesse una conferma diretta da parte dell’azienda, ma le cose sono cambiate dopo la pubblicazione dei dati relativi al primo semestre dell’anno. La società ha riportato perdite per $6.72 miliardi nei primi sei mesi del 2023, e nella nota di accompagnamento ai risultati ha scritto di essere profondamente rammaricata dalla scarsa performance che sta registrando in questo momento. Inoltre ha segnalato che esistono delle incertezze consistenti riguardo alla capacità del gruppo di continuare a operare in futuro. Traducendo dal gergo dei report corporativi a quello che interessa di più gli investitori, la società ha direttamente messo in guardia gli azionisti del fatto che potrebbe dichiarare default nel breve termine.

Country Garden ha aggiunto di star considerando tutte le possibilità per la ristrutturazione del debito, incluse le negoziazioni attive con gli obbligazionisti per trovare un accordo su pagamenti parziali o dilazionati. Proprio domani arriverà il termine di scadenza per la votazione sullo spostamento di un pagamento da $535 milioni, che maturerebbe altrimenti il 2 settembre. Si tratta di un bond offshore che la società è tenuta a ripagare in dollari, in un momento in cui non sta riuscendo a far fronte a pagamenti decisamente più contenuti. Un’altra misura che Country Garden sta adottando sempre di più, proprio come segnalato nel suo ultimo report, è quello di abbassare i prezzi per incentivare la domanda di mercato. Questo potrebbe però avere effetti a cascata sul resto del mercato, mettendo in difficoltà altri costruttori.

grafico andamento prezzi nuove case in cina
Il grafico mostra l’evoluzione mensile della variazione dei prezzi delle nuove case in Cina

Guanzhou corre in soccorso, ma con impatto limitato

Nel frattempo, Guangzhou ha inaugurato una serie di misure per incentivare gli acquisti immobiliari. Una delle iniziative prevede che chi ha già avuto un mutuo in passato possa ora accedere a prestiti preferenziali, similmente a un acquirente alla sua prima esperienza. Queste decisioni sono state adottate in seguito alla volontà del governo centrale di rilanciare la domanda. Altre misure includono agevolazioni fiscali per chi decide di acquistare una nuova abitazione entro un anno dalla vendita della precedente. Inoltre l’autorità fiscale cinese ha annunciato di voler introdurre degli sgravi per chi compra una casa entro un anno dalla vendita di quella precedente; questo dovrebbe aiutare a stimolare la domanda da parte di chi ora sta vendendo per andare in affitto, con la prospettiva di poter ricomprare tra qualche anno a prezzi più bassi per via delle scarse condizioni del mercato.

Il problema di queste soluzioni è che non beneficiano particolarmente Country Garden, dal momento che oltre i due terzi del patrimonio immobiliare della società si trovano dislocati in città di terzo o quarto livello. Anche il 75% dei terreni mantenuti in portafoglio a scopo di sviluppo futuro si trovano in province molto meno grandi di Guangzhou, dove gli enti locali sono fortemente indebitati e hanno poco margine per poter introdurre misure di stimolo alla domanda. Inoltre, stando ai dati ufficiali del governo, a luglio i prezzi degli immobili in Cina sono calati al ritmo più alto da un anno a questa parte. Affinché i consumatori ritrovino fiducia nell’andamento del mercato, sarà necessario molto più che un piccolo stimolo fiscale o un lieve incentivo ai mutui. I fondamentali del mercato rimangono deboli in questo momento, anche considerando che nel 2022 la popolazione cinese ha smesso di crescere per la prima volta.

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