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Estonia vuole Eurobond da €100 miliardi per la difesa

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Kaja Kallas, premier estone, questa domenica ha attirato l’attenzione di tutti gli altri paesi membri per una serie di dichiarazioni e richieste piuttosto importanti. A cominciare dalla proposta di un debito comune europeo da €100 miliardi, da finanziare con l’emissione di un Eurobond, per aumentare congiuntamente il budget da investire nella difesa. Secondo il piano della Kallas, una parte di questa raccolta andrebbe anche destinata all’Ucraina per aiutare lo sforzo bellico contro la Russia. La premier, 5 giorni fa, è finita in una lista di ricercati del governo Putin per aver ordinato la distruzione di una serie di monumenti sovietici; Kaja Kallas ha etichettato questo gesto come un tentativo di minacciare la sua posizione da non prendere seriamente.

La posizione della premier estone è particolarmente importante in questo momento, considerando che ormai manca poco alle prossime elezioni europee. La sua grande esposizione ai temi di politica estera ha portato a una serie di insistenti voci di corridoio riguardo al fatto che possa lasciare il suo incarico per ottenere una carica prestigiosa europea, come alto rappresentante degli affari esteri. Di conseguenza commenti e proposte come quella di oggi sono considerati indicativi di quella che tra qualche mese potrebbe essere la direzione generale in cui lavorerà l’Europa.

presentazione della notizia su Estonia che propone eurobond per la difesa
In Estonia, la paura di un’invasione russa è piuttosto sentita

Proposte concrete sulla difesa europea

Kaja Kallas era già stata autrice di un’altra proposta europea per aumentare i livelli di difesa a livello europeo. La premier aveva chiesto che ogni nazione dedicasse lo 0,25% del PIL agli aiuti verso l’Ucraina, cosa che poi non si è concretizzata esattamente in questi termini. In ogni caso ha giocato un ruolo molto importante nell’indirizzare gli altri paesi europei a dedicare un numero maggiore di risorse alla causa di Kiev. Ora la proposta di un Eurobond di grandi dimensioni arriva in mezzo alla revisione del patto di stabilità e proprio nel momento in cui Scholz chiede un mercato dei capitali unico a livello europeo: i tempi potrebbero essere maturi, specialmente considerando che le risorse andrebbero poi dedicate verso un obiettivo comune dell’UE.

Poco prima di questo intervento, Johannes Hahn della Commissione Europea aveva appena commentato che l’UE sarebbe in grado di produrre 2 milioni di munizioni per sistemi di artiglieria da fornire all’Ucraina ogni anno. Ieri, il presidente della Repubblica Ceca Petr Pavel aveva ulteriormente aggiunto di aver trovato 800.000 munizioni pronte all’acquisto da paesi terzi. Quello che manca in questo momento sono i fondi, soprattutto in un momento in cui gli Stati Uniti hanno fermato gli aiuti in mancanza dell’approvazione parlamentare dell’ultimo pacchetto di sostegni militari.

foto di Tallin
L’Estonia continua a chiedere più sforzi europei per l’Ucraina

Nessuna intimidazione per l’Estonia

Oltre a commentare sul suo piano per finanziare la difesa europea, Kaja Kallas è tornata anche a parlare del suo nome sulla lista dei ricercati in Russia e degli ulteriori tentativi di intimidazione da parte di Mosca. Ha fermamente ribadito di non attendersi conseguenze da parte della Russia dopo questo atto, anche grazie al fatto che l’Estonia è sia parte dell’UE che della NATO. Inoltre ha ironicamente commentato che è “difficile essere popolari”, alludendo al fatto che il Cremlino abbia preso questa decisione proprio mentre si intensificano le voci che vedono la Kallas come potenziale vertice degli affari esteri europei dopo le prossime elezioni. Per il momento non sono ancora arrivate delle risposte da Bruxelles o dagli altri Stati sulla proposta di un Eurobond da 100 miliardi di euro, ma è probabile che la proposta possa venire discussa già la prossima settimana.

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