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FDIC: tassa alle banche per ricostituire fondo di garanzia

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Written by Chiara Ricciato
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I grandi istituti di credito statunitensi dovranno coprire la maggior parte dei costi per ricostituire un fondo di assicurazione sui depositi, che è stato svuotato di 16 miliardi di dollari, dalla crisi di Silicon Valley Bank, Signature Bank e First Republic Bancorp, anche se anche gli istituti finanziari di medie dimensioni saranno coinvolti. È quanto ha annunciato giovedì 11 maggio la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC), la società del governo degli Stati Uniti che gestisce i fondi del bilancio federale.

Durante una riunione del consiglio di amministrazione, l’autorità di vigilanza bancaria propone di applicare una tassa di “valutazione speciale” dello 0,125% sui depositi non assicurati delle banche che superano i 5 miliardi di dollari, in base alla quantità di depositi non assicurati detenuti dagli stessi istituti di credito alla fine del 2022. Anche se la tassa si applica a tutte le banche, nella pratica gli istituti finanziari con più di 50 miliardi di dollari di attività copriranno oltre il 95% dei costi, ha affermato l’agenzia. Le banche con meno di 5 miliardi di dollari di attività, invece, non pagheranno alcuna tassa. Si prevede che saranno circa 113 le banche che pagheranno la tassa.

immagine di presentazione della notizia sulla decisione della FDIC di tassare le banche statunitensi per ripristinare il fondo di garanzia
Le banche statunitensi sono chiamate a pagare una tassa speciale per ripristinare il fondo di garanzia dei depositi

Le grandi banche statunitensi dovranno pagare miliardi

Secondo quanto è stato dichiarato dai funzionari della FDIC, la tassa sarà riscossa in otto trimestri a partire da giugno 2024, ma potrebbe essere regolata in base a stime di perdite al fondo di assicurazione. Il prolungamento della tempistica mira a ridurre al minimo l’impatto sulla liquidità bancaria e si prevede che abbia un impatto trascurabile sul capitale bancario.

Nonostante ciò, Susan Roth Katzke, un analista di Credit Suisse, ha affermato in un rapporto che i primi quattordici istituti di credito degli Stati Uniti dovranno sborsare circa 5,8 miliardi di dollari l’anno e ciò potrebbe erodere il loro utile per azione di una media del 3%.

Si prevede che JPMorgan Chase & Co pagherà una tassa annua stimata in 1,3 miliardi di dollari, seguita da 1,1 miliardi di dollari per Bank of America Corp e 898 milioni di dollari per Wells Fargo & Co. Le tre banche hanno rifiutato di commentare.

Le banche di solito pagano una tassa trimestrale per finanziare il fondo, ma la nuova tassa speciale è necessaria per coprire i costi elevati che la FDIC ha sostenuto dopo il fallimento di Silicon Valley Bank e Signature Bank a marzo. Entrambe le banche, che avevano livelli estremamente elevati di depositi non assicurati, sono fallite improvvisamente dopo che i depositanti sono fuggiti per le preoccupazioni sulla loro salute finanziaria. Le autorità di regolamentazione le hanno dichiarate fondamentali per il sistema finanziario, consentendo alla FDIC di garantire tutti i depositi nel tentativo di impedire la diffusione della crisi.

La vendita di First Republic Bank e la cessione a JP Morgan Chase questo mese dovrebbero costare allo stesso fondo altri 13 miliardi di dollari. Altri istituti di credito regionali con un’alta proporzione di depositi non assicurati includono Comerica Bank, Western Alliance Bank, Zions Bank e Synovus Financial, secondo un’analisi dell’agenzia di stampa Reuters dello scorso mese basata sui dati di dicembre.

Le azioni di Comerica sono scese di quasi il 7%, Zions Bancorp e Synovus sono scese entrambe di oltre il 4%, mentre Western Alliance ha perso quasi l’1%. Le banche non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento.

immagine di banche ed edifici di uffici
Le banche piccole esultano per la nuova tassa di ricostituzione del fondo di garanzia dei depositi, mentre le grandi banche sostengono la maggior parte dei costi

Le piccole banche hanno accolto la proposta con entusiasmo

Il presidente della FDIC, Martin Gruenberg, ha dichiarato giovedì in un comunicato che la proposta di una tassa speciale si rivolge soprattutto alle grandi banche e gli istituti finanziari degli Stati Uniti, in quanto questi avrebbero tratto maggior vantaggio dalla determinazione del rischio sistemico.

La proposta ha ricevuto l’appoggio dell’Independent Community Bankers of America (ICBA), il principale gruppo commerciale per le piccole banche statunitensi.

Il consiglio della FDIC ha approvato la proposta giovedì, con i tre membri democratici che l’hanno sostenuta e i due repubblicani che hanno votato contro. La proposta è ora in attesa di commenti da parte dell’industria bancaria e del pubblico.

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