News, Materie prime

Gas: scioperi e imprevisti fanno vacillare l’offerta globale

Avatar di Alessandro Calvo
Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
Scopri i nostri principi editoriali

Con l’inverno che si avvicina sempre di più, l’Unione Europea può già festeggiare l’importante risultato di aver riempito le sue scorte oltre il 90% con largo anticipo rispetto all’accensione degli impianti di riscaldamento. Allo stesso momento, il mercato è in subbuglio per via di scioperi e malfunzionamenti che stanno rendendo difficile stabilizzare l’offerta globale. Le scorte immagazzinate fino a questo momento dovranno comunque essere supplementate con altri futures, considerando che il consumo europeo di gas è superiore alla capacità di stoccaggio. Per questo si guarda con interesse soprattutto a quello che sta accadendo in Australia, dove uno degli impianti più grandi del mondo si trova attualmente a fare i conti con un grave problema di scioperi e diritti della forza lavoro.

Con la ripresa cinese che sembra star dando i primi segni di vero slancio, come già dimostrato dal prezzo del petrolio e da quello del minerale di ferro, ora si guarda al mercato del gas naturale per capire cosa potrebbe accadere nel corso delle prossime settimane. Ovviamente lo scenario che l’Europa vorrebbe evitare di più in assoluto è quello di un’altra corsa a rialzo dei prezzi come quella attraversata durante l’inverno 2022-23.

presentazione della notizia sugli scioperi negli impianti di Chevron in Australia
Fortunatamente la situazione delle scorte europee di gas naturale è nettamente migliorata rispetto a un anno fa

Scioperi in Australia causano concorrenza tra gli importatori

L’Australia è un grande produttore ed esportatore di gas naturale liquefatto di cui si sente poco parlare in Europa. Per questioni di prossimità geografica, la maggior parte del gas australiano è diretto verso la Cina: il mercato cinese è sempre in deficit di gas naturale e la domanda locale è così elevata da non lasciare margine per l’importazione di gas australiano in Europa. Il 16 settembre, però, i lavoratori dei tre impianti di Chevron nell’Australia dell’Ovest hanno annunciato il primo sciopero di 24 ore con la possibilità che l’evento si ripeta fino alla metà di ottobre. I lavoratori lamentano di aver avuto richieste per aumentare la produzione senza un equivalente miglioramento delle condizioni contrattuali.

I tre impianti di Chevron, che ogni giorno riempiono grandi navi rigassificatrici dirette verso l’Asia, sono responsabili per il 5% della produzione di GNL a scopo di esportazione al mondo. Si tratta di una delle aree estrattive più importanti del pianeta e la sua mancata produzione ha un impatto significativo sul mercato: con i compratori asiatici che non riescono a trovare sufficiente gas naturale per far fronte alle necessità di importazioni, questi si rivolgono ad altri mercati -come quello del Medio Oriente- dove entrano in diretta concorrenza con i compratori europei. Di conseguenza, il prezzo aumenta per tutti.

foto di una nave che carica gas naturale liquefatto
La rotta commerciale tra Australia e Cina è una delle più intense per il traffico di gas naturale liquefatto

Situazione bloccata con i sindacati

I rappresentanti dei sindacati fanno sapere che si terranno due riunioni al giorno per decidere sulla possibilità di annunciare altri scioperi. Nel frattempo Chevron si è rivolta alla legge, chiedendo al tribunale industriale australiano di intervenire nella disputa e cancellare per ordine giudiziario qualunque altro sciopero indetto dai lavoratori. Ci si aspetta che l’udienza delle parti in causa non avvenga prima di venerdì prossimo, anche se la successiva sentenza dovrebbe venire presentata poco dopo.

Nel frattempo i problemi vanno oltre gli scioperi. Nello stabilimento di Wheatstone, giovedì si è verificato un incidente che ha tagliato la produzione di GNL del 25% fino a questo momento. Al momento il guasto non è ancora risolto, ma Chevron ha dichiarato che le attività di ripristino sono già in corso. Non è chiaro se gli scioperi abbiano influito sul tempo necessario per la riparazione dell’impianto. Considerando il valore della produzione di gas in questi impianti di Chevron in Australia, in ogni caso, l’evoluzione delle negoziazioni sugli scioperi sarà uno dei fattori importanti per l’andamento dei prezzi nel corso delle prossime settimane.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *