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JPM chiama il bottom. Azionario ok per chi guarda al lungo periodo

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Written by Gianluca Grossi
Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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C’è chi crede che il bottom sia qui. Nonostante i principali indici mondiali siano tutti sotto supporti ritenuti fondamentali e nonostante le pessime notizie che arrivano dalle questioni geopolitiche, da JP Morgan Private Bank sembra che stia tornando dell’ottimismo. A esprimerlo è stata Madison Faller, che presso l’importante banca d’affari ricopre il ruolo di stratega degli investimenti globali. L’azionario potrebbe aver trovato un livello di prezzi dai quali poi ripartire a caccia di maggiori soddisfazioni.

Questo almeno per chi ha degli orizzonti di lungo periodo, quelli forse più corretti per i piccoli investitori che guardano al mercato azionario – nonostante le paturnie degli ultimi mesi e nonostante le banche centrali continuino a minacciare di tassi più alti più a lungo per far fronte a un’inflazione che di tornare su livelli vicini al target non sembra volerne ancora sapere.

L’analista di JPM indica una via d’uscita

I pazzi dati dell’economia USA: PIL in crescita, trimestrali esuberanti

È una fase di quasi impossibile lettura per l’economia degli Stati Uniti. Il quadro generale rimane quello di un’economia dove l’inflazione, per quanto migliore rispetto a quella europea e a quella del regno Unito, è ancora lontana dai target. Il quadro principale lascia spiragli aperti a Federal Reserve per ulteriori rialzi, che sarebbero corroborati proprio dai buoni dati che arrivano dall’economia in senso ampio.

Nonostante i mercati facciano ancora fatica a rimbalzare, le trimestrali hanno nella maggioranza dei casi battuto le aspettative, così come ha battuto le aspettative un PIL che mai come oggi appare lontano dalla recessione.

Le questioni sul breve che i mercati cercano di valutare sono diverse, ma questo non vuol dire, almeno secondo l’analista di JP Morgan, che non ci sia spazio per fare qualche buon affare, in particolare per chi ha prospettive di medio e lungo periodo.

In settimana potrebbe esserci ancora volatilità

Tante trimestrali in arrivo, che modificheranno l’attitudine dei mercati

Il ragionamento di Madison Faller è tanto elementare quanto affascinante: nonostante infatti dubbi sulla possibilità di vedere tassi ancora più alti, nonostante la guerra in Medio Oriente e nonostante le preoccupazioni per l’economia sul piano globale, ci sarebbe dell’ottimismo almeno per chi non dovrà fare cash out subito. Tuttavia ci sono altri fattori a nostri avviso che devono essere tenuti in considerazione prima di avallare certe idee.

La prima è che non è raro vedere prima dell’avvio di recessioni importanti negli USA gli ultimi importanti colpi di coda del PIL. Non sarebbe la prima volta, se questo dovesse verificarsi, né sarà l’ultima.

La seconda è che siamo in attesa di trimestrali molto importanti a partire da oggi, che potrebbero contribuire a raccontarci quello che non sappiamo ancora. E dato che non lo sappiamo, è difficile muoversi ora certi della direzione che potrebbero prendere i mercati.

La terza è che da quando esistono le borse, queste sul lungo periodo hanno sempre offerto buone performance: non sarebbe pertanto questa la prima volta che un ingresso denotato da scarsa tempestività venga poi premiato comunque dall’andamento pluriennale dei principali listini.

Sono, almeno ad avviso di chi vi sta scrivendo, questioni complesse, che tutto sommato non possono essere ridotte a un’analisi di questo tipo e che oltre a guadagnarsi qualche titolo di giornale dubitiamo che possa spostare un sentiment all’insegna della tensione. La settimana, che prevede anche decisioni sui tassi e le relative conferenze stampa, sarà di quelle caratterizzate da movimenti probabilmente bruschi e poco adatti agli investitori alle prime armi. Su questo, senza dubbio alcuno, l’indicazione a guardare a periodi possibilmente più ampi è certamente da spostare. Di occasioni ce ne sono, forse potrebbero essere ancora più convenienti tra qualche settimana, ma se l’orizzonte è di diversi anni, forse potrebbe valere la pena comprare, dimenticare e poi passare a riscuotere in tempi assai più felici.

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