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La norvegese Equinor ha deciso di acquisire Suncor Energy UK

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Written by Moreno La Guardia
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Equinor UK Limited, una sussidiaria del gigante energetico statale norvegese Equinor, ha siglato un accordo per l’acquisizione di Suncor Energy UK Limited, una sussidiaria della canadese Suncor, per un corrispettivo totale di 850 milioni di dollari.

L’acquisizione comporta le partecipazioni offshore non gestite di Suncor nel Mare del Nord, tra cui una partecipazione non gestita nel giacimento petrolifero Buzzard (29,89%), un’ulteriore partecipazione gestita nello sviluppo di Rosebank (40%).

Immagine di copertina "Petrolio, Equinor intende acquisire Suncor". Sfondo di una FPSO.
Equinor entrerà in possesso anche dei giacimenti Buzzard e Rosebank

Le conseguenze dell’acquisto

Equinor è un partner energetico affidabile e ampio per il Regno Unito da quasi 40 anni, sviluppando risorse energetiche nazionali, generando elettricità a basse emissioni di carbonio e fornendo l’equivalente del 29% della domanda totale di gas naturale del Regno Unito nel 2022.

Equinor sta cercando di migliorare e sostenere l’economia del Regno Unito investendo miliardi in infrastrutture energetiche cruciali, tra cui eolico offshore, cattura e stoccaggio del carbonio (CCS), idrogeno, energia, petrolio e gas.

Secondo Equinor, l’acquisizione di Suncor aggiungerà l’equivalente di circa 15.000 barili di petrolio al giorno in equity shares nel 2023 e creerà sinergie con le sue operazioni già esistenti, aumentando al contempo la quota gestita dall’azienda nello sviluppo di Rosebank con un ulteriore 40%.

Come promemoria, Suncor ha rivelato l’anno scorso che il suo focus nel 2023 sarebbe stato sulla produzione di 65-75 migliaia di barili al giorno, il riavvio di Terra Nova, la costruzione di West White Rose e la vendita di assets nel Regno Unito in un mercato favorevole.

Pertanto, l’azienda stava contemplando la vendita delle sue partecipazioni nel giacimento Buzzard e nel giacimento Rosebank gestito da Equinor, che si trova ancora in fase di sviluppo.

Gli assets coinvolti nell’acquisto

Il giacimento Buzzard, che attualmente produce l’equivalente di circa 60.000 barili di petrolio al giorno, è costituito da quattro piattaforme fisse e tre collettori sottomarini. Mentre i liquidi vengono esportati tramite il Forties Pipeline System al terminal di Hound Point, dove il greggio viene prelevato e venduto sul mercato aperto, i volumi di gas vengono esportati tramite il sistema FUKA. Attualmente è in corso un’iniziativa con lo scopo ridurre le emissioni di CO2 su Buzzard.

Rosebank è in fase di sviluppo in linea con l’accordo stipulato dal Regno Unito denominato North Sea Transition Deal. 250 milioni di dollari del corrispettivo sono subordinati a una decisione di investimento finale per Rosebank.

Immagine di un giacimento petrolifero
Rosebank è il più grande giacimento di petrolio e gas non sviluppato nel Mare del Nord.

Il giacimento di Rosebank, situato a circa 130 km a ovest delle Isole Shetland sulla piattaforma continentale del Regno Unito, prevede risorse recuperabili pari a circa 300 milioni di barili di petrolio. Lo sviluppo di Rosebank è stato ottimizzato per ridurre le emissioni di carbonio e l’FPSO Petrojarl Knarr sarà preparato per la futura elettrificazione in linea con il North Sea Transition Deal.

La produzione dal giacimento avverrà attraverso pozzi petroliferi sottomarini collegati a un FPSO ridistribuito per l’elaborazione e lo scarico nel giacimento di Rosebank. Il costo di sviluppo di questo progetto è stimato in 4,1 miliardi di sterline, più ulteriori 3,6 miliardi di sterline in spese operative.

Se approvato, il progetto Rosebank dovrebbe produrre 8,1 miliardi di sterline di investimenti diretti, inclusi lo sviluppo, il funzionamento e lo smantellamento del giacimento, sulla base delle proiezioni di Equinor. La decisione finale per l’ investimento (FID) è prevista per il terzo trimestre del 2023.

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