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L’Europa importa quantità record di GNL dalla Russia

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Written by Moreno La Guardia
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Tra gennaio e luglio 2023, le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dalla Russia da parte dell‘Unione Europea hanno fatto registrare un notevole balzo del 40% rispetto allo stesso periodo nel 2021, ovvero prima dell’invasione russa dell’Ucraina. Questo dato è stato riportato mercoledì dall’organizzazione non governativa Global Witness.

A differenza del petrolio russo, il gas naturale russo non è soggetto a divieti o sanzioni in Europa. Tuttavia, mentre le forniture di gas tramite gasdotti provenienti dalla Russia si sono drasticamente ridotte, l’Europa ha notevolmente incrementato le sue importazioni di GNL, incluso quello proveniente dalla Russia.

Secondo un’analisi condotta da Global Witness basata sui dati forniti da Kpler, attualmente l’Unione Europea sta acquistando quantità di GNL russo significativamente superiori rispetto al periodo antecedente l’invasione dell’Ucraina. Tra i principali acquirenti figurano la Spagna e il Belgio, con la Cina che detiene la prima posizione mentre la Germania ha recentemente chiuso un maxi accordo con il fornitore americano Venture Global.

Immagine di copertina, "GNL, L'UE importa quantità record dalla Russia", sfondo di alcuni silos contenenti gas naturale.
Spagna e Belgio figurano come i principali acquirenti preceduti solamente dalla Cina.

I dati sulle importazioni

Nel periodo compreso tra gennaio e luglio 2023, i paesi dell’Unione Europea hanno fatto incetta di ben 22 milioni di metri cubi di gas naturale liquefatto (LNG). Questo valore rappresenta un balzo significativo rispetto ai 15 milioni di metri cubi acquistati nello stesso arco di tempo nel 2021, riflettendo un aumento impressionante del 40%.

Attingendo ai dati relativi ai prezzi del LNG russo, stimati dal Centro per la Ricerca sull’Energia e l’Aria Pulita basandosi su valori di mercato immediati e scambi mensili, le proiezioni di Global Witness suggeriscono che il valore complessivo degli acquisti di LNG da parte dell’UE nel 2023 raggiungerà la considerevole cifra di €5.29 miliardi.

Questo incremento rappresenta una crescita ben più marcata rispetto all’aumento medio globale delle importazioni di LNG russo, che si attesta al modesto 6%. Attualmente, i paesi dell’UE svolgono un ruolo predominante come acquirenti delle forniture di gas provenienti dalla Russia, contribuendo in maniera rilevante a mantenere una delle fonti di entrate più vitali per il Cremlino. Più nel dettaglio, nei primi sette mesi del 2023, l’UE ha addirittura acquistato il 52% delle esportazioni di gas russo, in netto aumento rispetto al 49% del 2022 e al 39% del 2021.

Immagine che mostra la mappa e le bandiere degli stati facenti parte dell'Unione Europea.
Spagna e Belgio sono i maggiori acquirenti di GNL russo preceduti solamente dalla Cina.

Il tentativo di fermare le importazioni

Nel mese di marzo, i ministri dell’energia hanno introdotto un emendamento alle nuove normative che supervisionano il mercato del gas all’interno del blocco europeo. L’emendamento rappresenta un tentativo di trovare un metodo legale per limitare le importazioni da Russia e Bielorussia.

Tuttavia, prima che questa proposta possa entrare in effetto, è necessario che venga discussa con il Parlamento europeo. Secondo Henning Gloystein, direttore dell’energia, del clima e delle risorse presso Eurasia Group, sembra altamente improbabile che i governi si trovino nella situazione di dover ordinare la chiusura delle industrie a causa di carenze di gas durante l’inverno.

Gloystein ha inoltre suggerito che l’Unione Europea dovrebbe mirare a ridurre ulteriormente la domanda di gas di almeno il 10 per cento. Egli avverte che, se non si procederà con una riduzione strutturale del consumo di gas nell’ordine del 10 al 15 per cento, il rischio di dover affrontare questa corsa frenetica per le forniture di gas diverrà una costante annuale.

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