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Maersk lancia il suo primo green bond in dollari da $750 mln

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Maersk completa la sua prima emissione di green bonds sul mercato americano, con una raccolta da 750 milioni di dollari. L’ultima novità del colosso scandinavo dei trasporti via mare è perfettamente coerente con tutto il percorso che l’azienda ha seguito negli ultimi mesi. Dopo aver lanciato la sua prima imbarcazione alimentata a bioetanolo, Maersk ha celebrato il primo rifornimento sostenibile nel canale di Suez. Appena due settimane dopo è arrivata la notizia della partnership con Amazon, che vedrà Maersk trasportare oltre 20.000 container per la società di Jeff Bezos usando navi a basse emissioni nel corso del biennio 2023-24. L’emissione di obbligazioni green completa il quadro, allineando gli obiettivi finanziari di Maersk con i suoi importanti obiettivi di decarbonizzazione.

presentazione della notizia sul nuovo green bond di Maersk
Con sempre più clienti che hanno bisogno di decarbonizzare la supply chain, per gli operatori dei trasporti sta diventando necessario offrire soluzioni a basso impatto

I dettagli del nuovo green bond

Il nuovo green bond di Maersk scadrà nel 2033 e offrirà agli investitori un rendimento di 165 punti base più alto rispetto a quello attuale dei treasuries a 10 anni. Maersk ha lasciato molta flessibilità all’utilizzo dei fondi, indicando che questi potranno essere utilizzati per finanziare l’acquisto di nuovi asset ecologici, ma anche l’acquisizione di società che derivino almeno il 90% dei propri ricavi da attività come infrastrutture e trasporti a basse emissioni. L’azienda non ha risposto alle richieste di chiarimenti di Bloomberg su eventuali nomi di società che potrebbero venire acquisite.

Pare però che Maersk abbia in programma di utilizzare i proventi della raccolta per finanziare l’acquisto di 8 nuove navi a basse emissioni, nuovamente con motori a etanolo o metanolo. Le navi a basse emissioni stanno diventando un business sempre più importante per Maersk: non soltanto aiutano la società ad avvicinarsi ai suoi obiettivi ecologici, ma ricevono una grande domanda da parte dei clienti interessati a fare la stessa cosa. In questo modo Maersk combina l’interesse economico con quello ecologico, motivo per cui è legittimo pensare che la società spingerà sempre di più in questa direzione. Per la società si tratta del primo bond ESG in dollari, ma non del primo green bond in assoluto: due anni fa ne era già stato emesso uno in euro, con una raccolta da €500 milioni.

foto di una nave cargo attraccata al porto
Oltre a una flotta da 730+ navi, Maersk opera oltre 300 terminal portuari ubicati in 121 paesi del mondo

Trasporti via nave sempre più green

Ogni 6 minuti in media, da qualche parte nel mondo, una nave di Maersk approda a un porto pronta a scaricare e caricare migliaia di container. Insieme a MSC, sono le due società con la capacità di trasporto di container più elevata al mondo. Per questo motivo, i passi in avanti di Maersk per abbassare il suo impatto ambientale diventano passi in avanti per l’intero settore. La società ha l’obiettivo di raggiungere il net zero entro il 2040, ma già entro il 2030 vorrebbe ridurre del 50% la quantità di emissioni generata dalle sue navi e del 70% quella generata dai suoi porti.

Per avvicinarsi a questi obiettivi, sia Maersk che tutti i più grandi competitor stanno puntando nella direzione dei combustibili sostenibili come etanolo e metanolo. In attesa che siano pronte tecnologie in grado di offrire realmente un impatto neutro sull’ambiente, come le navi cargo a idrogeno verde, si guarda ai combustibili di origine vegetale per dare una risposta immediata al problema di abbassare le emissioni inquinanti del trasporto marittimo. Con i motori delle navi cargo che richiedono lavori di adattamento relativamente contenuti per poter operare con questi carburanti alternativi, anche l’investimento necessario da parte degli operatori del settore è sostenibile.

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