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Mitsubishi UFJ: ritardata l’emissione dei bond AT1

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Written by Chiara Ricciato
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Mitsubishi UFJ Financial Group Inc., il gruppo finanziario giapponese più grande e la seconda più grande holding finanziaria del mondo con circa 135 miliardi di yen (1,6 miliardi di dollari) di depositi, ha rinviato l’emissione di obbligazioni “Additional Tier-1” (AT1), secondo quanto è stato dichiarato lunedì 3 aprile da un portavoce.

La banca è una delle prime a farlo dopo che i detentori di AT1 di Credit Suisse hanno perso una ingente somma. A causa del salvataggio di Credit Suisse da parte del rivale svizzero UBS Group, infatti, l’autorità di regolamentazione svizzera FINMA ha stabilito che le obbligazioni AT1 di Credit Suisse sarebbero state cancellate.

I creditori dei debiti Tier-1 di Credit Suisse sono, quindi, stati danneggiati, quando ben 16 miliardi di franchi svizzeri (pari a circa 17 miliardi di dollari) in debiti sono stati stralciati, lasciando a zero il valore residuo di questi crediti, in una delle storie più travagliate delle grandi banche dai tempi della crisi finanziaria del 2008. Ciò ha suscitato la furia degli investitori.

immagine di presentazione della notizia sulla banca giapponese Mitsubishi UFJ che rimanda l'emissione dei titoli AT1
Mitsubishi UFJ rimanda l’emissione di obbligazioni AT1 in seguito alle conseguenze del crollo di Credit Suisse

Cosa sono le obbligazioni AT1

I titoli “Additional Tier-1” (AT1) sono una forma di obbligazioni convertibili contingenti (dette per questo CoCo) create dopo la crisi finanziaria globale del 2007-09 per evitare la necessità di salvataggi di banche precarie finanziati dal governo. I CoCo sono un ibrido tra il capitale della banca (il denaro investito dagli azionisti, che assorbe in prima istanza le eventuali perdite) e il debito (che deve essere rimborsato a meno che la banca non esaurisca il capitale).

Nei periodi favorevoli, questi bond si comportano come obbligazioni ad alto rendimento. Al contrario, nei periodi sfavorevoli in cui si raggiungono dei punti critici (per esempio, quando il capitale di una banca scende al di sotto di determinati livelli rispetto alle attività), le obbligazioni si convertono in azioni, riducendo il debito della banca e assorbendo le perdite. In casi estremi, possono anche essere cancellate, come è successo appunto nelle scorse settimane con Credit Suisse, che è stata costretta a svalutare 17 miliardi di dollari di AT1 come parte di una forzata acquisizione da parte di UBS.

Si stima che il mercato degli AT1 valga circa 275 miliardi di dollari.

Mitsubishi UFJ cerca di agire negli interessi degli investitori

Secondo quanto dichiarato dal portavoce, la holding di banche con sede a Chiyoda, Tokyo, ha deciso di rinviare l’operazione tenendo conto dell’interesse degli investitori e delle condizioni di mercato. Il portavoce non ha voluto commentare l’importo dell’emissione prevista; tuttavia, la transazione prevista per la fine di aprile è ora sospesa non prima della metà di maggio, ha aggiunto.

L’agenzia di stampa Reuters, di fatto, aveva già precedentemente riferito che Mitsubishi UFJ Financial Group e Sumitomo Mitsui Financial Group, un’altra società giapponese attiva nel settore finanziario, stavano pianificando di emettere obbligazioni AT1 già questo mese, ma che le operazioni potrebbero essere sospese.

Secondo le stime della società leader nell’investment banking Goldman Sachs, le banche dell’area dell’Asia Pacifica hanno in circolazione obbligazioni AT1 denominate in dollari per un valore di 69 miliardi di dollari, con gli istituti della Cina continentale che rappresentano il 41% delle emissioni totali.

Dopo il salvataggio di Credit Suisse, diverse autorità di regolamentazione e banche centrali mondiali hanno cercato di tranquillizzare gli investitori, affermando che avrebbero continuato a imporre perdite agli azionisti prima che agli obbligazionisti.

immagine di uomo d'affari che clicca sull'icona virtuale "bond"
Le obbligazioni AT1 emesse dalle banche giapponesi non prevedono clausole come quelle dei titoli di Credit Suisse

Masahiko Kato, presidente dell’Associazione dei banchieri giapponesi e capo della Mizuho Bank, una delle tre cosiddette “megabanche” giapponesi, ha dichiarato lunedì che la cancellazione delle obbligazioni di Credit Suisse è un caso particolare, in cui le obbligazioni AT1 erano accompagnate da una clausola che avvertiva gli investitori che avrebbero potuto essere cancellate in caso di salvataggio da parte del governo.

Le obbligazioni AT1 emesse dalle banche giapponesi, invece, non prevedono clausole di questo tipo. Non dovrebbe esserci un impatto immediato sulla raccolta di fondi da parte delle banche giapponesi, ha aggiunto.

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